Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La grande menzogna sull'opinione pubblica



Alla voce “opinione pubblica” sulla enciclopedia Treccani, in rete, si legge:” Giudizio e modo di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini, o anche questa maggioranza stessa. Il concetto di opinione pubblica, intesa anche come sistema di credenze sulla cosa pubblica, nasce con l'idea moderna di democrazia rappresentativa, definita da J. Locke come governo dell'opinione”. Come è noto in base ai dati ultimi disponibili ogni giorno si vendono quasi 4 milioni di quotidiani, letti da circa 22,5 milioni di italiani molto meno sono quelli che si informano ascoltando i telegiornali e poi ovviamente vi è la rete, ed in Italia il 60% degli italiani accede regolarmente a internet, e gli account attivi sui canali social sono oggi 28 milioni (22 milioni accedono da dispositivi mobile) e tra i siti più visti, pochi sono quelli di informazione. Dunque la maggioranza degli italiani non si informa e non è idonea a costituire la così detta fantomatica opinione pubblica. Però si continua a dire che si deve tenere conto del giudizio dell'opinione pubblica, che certe e date decisioni si devono prendere rispettando l'opinione pubblica e così via dicendo. Ma l'opinione pubblica non esiste. E' una grande simulazione, una mera astrazione finalizzata a legittimare o delegittimare scelte o svolte politiche funzionali alle logiche che governano il sistema. Pensiamo per esempio alla banalità dei sondaggi, un campione molto stretto di persone dovrebbe avere la presunzione di rappresentare la maggioranza del pensiero comune di questo Paese. L'opinione pubblica, come detto, non esiste, eppure ha un potere enorme. Viene preparata, indirizzata, strumentalizzata, per adottare determinate politiche, ad esempio. Pensiamo alla questione più attuale, la sicurezza. 
Dall'alto hanno già deciso che si devono limitare delle libertà, creare pseudo stati minimali di polizia, chiudere le frontiere. Per legittimare queste scelte si deve fomentare paura, stato di paura, di tensione. I media asserviti al sistema altro non fanno e non faranno che indirizzare il tutto verso una inesistente opinione pubblica, affinché, dopo giorni e giorni di canonici bombardamenti mediatici, si possa dire, che l'opinione pubblica, che è formata dal sistema, indirizzata dal sistema, e governata dal sistema, è disponibile a rinunciare a delle proprie libertà per la suprema sicurezza. Pur non avendo l'opinione pubblica, che in base a quanto scritto sopra dovrebbe essere la maggioranza dei cittadini, ma che in Italia non sussisterebbe a priori perché la maggior parte dei cittadini non si informa e forma,  alcuna minima responsabilità.
L'opinione pubblica è una grande fregatura, forse la più grande fregatura nata nella democrazia e per la democrazia.

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