La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Dall'attentato del fondamentalista cristiano di Oslo a quello fondamentalista islamico di Parigi


Neanche una virgola di richiamo. Eppure l'analogia con la bestialità del 2011 sussiste. Colui che, in base a quello che emerse nei principali siti d'informazione, si definiva come anti-multiculturalista, anti-marxista, anti-islamista, e sionista, salvatore del Cristianesimo, e difensore della "razza norvegese", ad Oslo nel 2011 ha compiuto un massacro. Colpendo anche tanti giovani, radunati nel campus politico laburista. Quasi un centinaio di morti. 
Parigi 13 novembre 2015.
Chi ha colpito, lo ha fatto seguendo principi similari, non difensori del cristianesimo, ma dell'islam, ed anche loro anti multiculturalisti, ecc ecc. Due estremismi non contrapposti, ma identici che hanno trovato casa nella follia della ignoranza, dell'odio, nella religione estremizzata che lede la stessa religione che si vorrebbe difendere a colpi di arma da fuoco.
Magari i fini più grandi, di Oslo e Parigi, saranno anche più rilevanti e nascosti rispetto alla banalità della condotta religiosa. Ma questa banalità è stata certamente la molla che ha permesso a uomini di giovane età, di ammazzare altri giovani, coetanei. Tra chi viveva una esperienza politica, di ritrovo, tra chi un momento di divertimento o di socializzazione. Chiamasi libertà. 
Questo dovrebbero ricordarselo coloro che hanno etichettato come bastardi tutti gli islamisti. Insulto che non merita commento ma solo repulsione. La religione, qualsiasi essa sia, deve essere fatto individuale, personale, privato, e non deve in nessun modo, in nessun luogo, condizionare l'operato della vita comune, collettiva di un sistema sociale. 
In nome dell'estremismo religioso si continua ad ammazzare. Dietro questo nome, che diventa una bestemmia, si celeranno magari altre logiche, altri scopi, forse anche sconosciuti a coloro che si immolano diabolicamente e vengono manovrati per tale maledetto fine, che pare non avere mai fine. La laicità diffusa, praticata e coltivata è una prima cura verso questo generico e diffuso male e le soluzioni non saranno certamente nuove missioni umanitarie a colpi di bombe intelligenti o crociate in un mondo che pare non aspettare altro che catapultarsi in una nuova guerra globale.

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