Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Dopo la proposta di cancellare via D'Annunzio e restituire via Trieste a Ronchi partono le solite reazioni


La proposta di restituire a Ronchi la tradizionale via Trieste, revocando la via D'Annunzio, ha provocato le solite reazioni già viste per la questione dell'eliminazione del suffisso dei legionari di Ronchi ed il mantenimento del solo Ronchi come proposto dopo diversi dibattiti e consultazioni dal gruppo Ronchi dei Partigiani. Vi è chi come Ronchi pro patria, propone raccolta firme per mantenere lo status quo, perché a detta loro D'Annunzio darebbe lustro a Ronchi. Pratica fallimentare già attuata da precedenti comitati per la questione del mantenimento dei legionari. Chi vive a Ronchi ben sa che la via D'Annunzio è ancora chiamata come la via Trieste. E che sia D'Annunzio a dare lustro a Ronchi questa è una valutazione del tutto personale e per nulla condivisibile. D'altronde, come già ricordato nell'articolo come pubblicato da Luca Perrino, sul Piccolo del 21 luglio


mi pare evidente che soprattutto ora che si parla in modo critico e consapevole del centenario del grande massacro che è stata la prima guerra mondiale, che io chiamo la grande macelleria umana, smontando e ripudiando ogni retorica e demagogia populista, militarista, e nazionalista, Ronchi, avrebbe più lustro affermando con coraggio e determinazione una pulizia da tutte quelle tossine che inquinano la nostra storia, e D'Annunzio è una di queste tossine. La vicenda, drammatica, della Brigata Catanzaro docet. Alla quale lui ha in modo indegno dedicato anche una poesia, quando i soldati erano il "comandante" che cercavano per ribellarsi contro le scellerate decisioni di generali masochisti. Lo guardarono in faccia prima di essere fucilati. Chissà quanto odio provarono contro il megafono guerrafondaio italiano nella e per la grande guerra. Dice, invece, la Lega nazionale, che dovrei studiare la storia ed ancora una volta ritornano sul fatto che mi definisco blogger, come se ciò fosse un peccato. Beh, se qualcuno lo ha dimenticato, siamo nel terzo millennio, esistono diverse modalità di utilizzare la rete, diffondere le proprie opinioni, le proprie ricerche, studi, analisi, e la mia esperienza di blogger, anche a livello nazionale, è nota, curo un blog che ha quasi un milione di visite, scrivo da anni per diversi siti qualificati, mi occupo di diverse questioni, ed in particolare di quelle storiche, opponendomi ad ogni revisionismo o concetto di memoria condivisa. Son certo che se fossi stato cultore del revisionismo storico, del nazionalismo, e magari anticomunista, anti-internazionalista, e se non avessi preso posizione a tutela delle “minoranze” slovene in primo luogo, forse, da alcune realtà verrei giudicato in modo diverso. Pazienza. La vita continua. Disintossicare Ronchi in un contesto storico come quello attuale, da elementi nocivi, alcuni antesignani del fascismo, altri, complici del fascismo, è una battaglia che richiede tempo e verrà portata avanti con dedizione e con sodalizi anche nazionali e non. Abbiamo revocato la cittadinanza onoraria a Mussolini, dopo quasi un secolo, gesto che ha avuto effetto domino in Italia. Sarà così anche per la questione di D'Annunzio. Ronchi, in tal senso, farà scuola . Chi ha dato lustro a Ronchi sono certamente i partigiani, la resistenza, il sodalizio tra partigiani italiani e sloveni, i principi di fratellanza, solidarietà e libertà affermatisi proprio a Selz, che porteranno alla nostra Costituzione, e di questo che si deve andare orgogliosi, e non di un personaggio che ha fatto solo del male alla nostra cultura ed alla convivenza civile. Come dimenticare, ad esempio, gli insulti quali "schiaveria barbarica, scimmie e mandrie di porci" conferiti dal grande poeta, vate d'Italia, ai Croati? E' di questo che Ronchi deve essere orgogliosa alla luce della sua storia multiculturale e multietnica, antifascista? Ronchi è un piccolo borgo cosmopolita e D'Annunzio con ciò non c'entra proprio un fico secco. 

MarcoBarone 

qui risposta della Lega Nazionale di Gorizia


qui pagina facebook nata per difendere la via D'Annunzio in Ronchi

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot