C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Ecco come cambia la geografia politica nel Friuli Venezia Giulia

Nel nome della più alta democrazia, la Giunta del FVG ha individuato la delimitazione geografica delle Unioni territoriali intercomunali (UTI) che saranno 18. I nomi che avranno le UTI sono state decise dall'alto, la individuazione dei Comuni che ne faranno parte è stata decisa dall'alto, i Comuni che non aderiranno perderanno il 30% di trasferimenti di risorse, e le UTI svolgeranno le più importanti funzioni facenti capo ai Comuni che vedranno nel Sindaco una sorta di podestà del terzo millennio poiché il consiglio comunale avrà potere deliberativo ma nella maggior parte dei casi non vincolante, le opposizioni non conteranno un fico secco, ed i Comuni perderanno la loro autonomia e democrazia e per avere maggior peso all'interno delle UTI dovranno probabilmente fondersi in grandi comuni, perché il piccolo è brutto e nuoce al decisionismo antidemocratico centrale. Potremmo dire che siamo innanzi ad una sorta di Possessio uti dominus della vita ordinaria dei Comuni, ovvero il possesso esercitato come (si fosse) proprietario da parte delle grandi lobby affaristiche, monopolistiche e centralistiche dei piccoli Comuni, che sono la quasi totalità del FVG e destinati a diventare periferie di se stessi, d'altronde che il Partito della Nazione, ora in fase di traballo, abbia posto le proprie basi , magari il suo seme originario, a partire dalla pseudo memoria storica condivisa, qui in FVG è fatto notorio e questa riforma ne è la massima espressione e sarà antesignana di ciò che accadrà in Italia. Ecco la grande democrazia, made PdN( partito della nazione), sussistente in Friuli Venezia Giulia. Quali saranno le UTI, per come proposte? Certo, si parla di proposte, nomi proposti, e denominazioni proposte, ma quali saranno i reali margini d'intervento stante quanto enunciato e con la spada di Damocle che pende sulla testa dei Comuni, quale il taglio dei trasferimenti, se non aderiranno? 


Queste sono le UTI previste dal Piano di riordino territoriale, che individua 18 aggregazioni di Comuni più il Comune di Lignano Sabbiadoro, che ha deciso di non aderire ad alcuna Unione.
1) Unione Giuliana, comprendente i Comuni di: Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo, Sgonico, Trieste;
2) Unione del Basso Isontino, comprendente i Comuni di: Doberdò del Lago, Grado, Fogliano-Redipuglia, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Sagrado, San Canzian d'Isonzo, San Pier d'Isonzo, Staranzano, Turriaco;
3) Unione dell'Alto Isontino, comprendente i Comuni di: Capriva del Friuli, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d'Isonzo, Gorizia, Gradisca d'Isonzo, Mariano del Friuli, Medea, Moraro, Mossa, Romans d'Isonzo, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino, Savogna d'Isonzo, Villesse;
4) Unione del Canal del Ferro-Val Canale, comprendente i Comuni di: Chiusaforte, Dogna, Malborghetto Valbruna, Moggio Udinese, Pontebba, Resia, Resiutta, Tarvisio;
5) Unione dell'Alto Friuli, comprendente i Comuni di: Artegna, Bordano, Gemona del Friuli, Montenars, Trasaghis, Venzone;
6) Unione della Carnia comprendente i Comuni di: Amaro, Ampezzo, Arta Terme, Cavazzo Carnico, Cercivento, Comeglians, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Ligosullo, Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Rigolato, Sauris, Socchieve, Sutrio, Tolmezzo, Treppo Carnico, Verzegnis, Villa Santina, Zuglio;
7) Unione del Friuli centrale, comprendente i Comuni di: Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Tavagnacco, Pavia di Udine, Udine;
8) Unione del Torre, comprendente i Comuni di: Attimis, Cassacco, Faedis, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis, Povoletto, Reana del Rojale, Taipana, Tarcento, Tricesimo;
9) Unione del Medio Friuli, comprendente i Comuni di: Basiliano, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Castions di Strada, Codroipo, Lestizza, Mereto di Tomba, Mortegliano, Sedegliano, Talmassons, Varmo;
10) Unione del Collinare, comprendente i Comuni di: Buja, Colloredo di Monte Albano, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria nel Friuli, Majano, Moruzzo, Osoppo, Ragogna, Rive d'Arcano, San Daniele del Friuli, San Vito di Fagagna, Treppo Grande;
11) Unione del Natisone, comprendente i Comuni di: Buttrio, Cividale del Friuli, Corno di Rosazzo, Drenchia, Grimacco, Manzano, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Torreano;
12) Unione della Bassa friulana occidentale, comprendente i Comuni di: Carlino, Latisana, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano Teor, Ronchis, San Giorgio di Nogaro, Torviscosa;
13) Unione della Bassa friulana orientale, comprendente i Comuni di: Aiello del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo-Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris-Viscone, Fiumicello, Gonars, Palmanova, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria la Longa, Terzo d'Aquileia, Trivignano Udinese, Villa Vicentina, Visco;
14) Unione della Destra Tagliamento, comprendente i Comuni di: Arzene Valvasone, Casarsa della Delizia, Cordovado, Morsano al Tagliamento, San Martino al Tagliamento, San Giorgio della Richinvelda, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Spilimbergo;
15) Unione delle Dolomiti friulane, comprendente i Comuni di: Andreis, Arba, Barcis, Castelnuovo del Friuli, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Clauzetto, Erto e Casso, Fanna, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Pinzano al Tagliamento, Sequals, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Travesio, Vajont, Vito d'Asio, Vivaro;
16) Unione del Livenza, comprendente i Comuni di: Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Polcenigo, Sacile;
17) Unione del Sile, comprendente i Comuni di: Azzano Decimo, Chions, Fiume Veneto, Pasiano di Pordenone, Prata di Pordenone, Pravisdomini;
18) Unione del Noncello, comprendente i Comuni di: Cordenons, Fontanafredda, Porcia, Pordenone, Roveredo in Piano, San Quirino, Zoppola.  Complimenti veramente per questa immensa lezione di democrazia che state conferendo alla nostra regione, terra ove è nata la resistenza contro il nazifascismo in Italia, terra che si è battuta per la difesa dell'autonomia e della democrazia diretta e partecipata, terra che sta facendo cenere di tutto ciò. Non mi piacciono le UTI, per i motivi che ho già esposto più volte, non mi piacciono i nomi che sono stati dati e neanche le collocazioni come sussistenti dei Comuni all'interno delle stesse e come si può notare sparisce il Venezia e si rimarca molto il Friuli e Giulia con tutte le connotazioni ivi connesse. Una cosa è certa la prossima tornata amministrativa avrà come tema portante proprio questo, difendere la libera esistenza dei Comuni contro chi invece si adopererà per la fusione dei Comuni.

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