La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

A Gorizia continua la lotta contra la scuola azienda renziana



Gorizia è in fermento, in movimento. Una Gorizia che forse non ti aspetti, una Gorizia che alza la testa quando deve farlo per non chinarsi nei confronti di chi mina principi fondamentali per la nostra Costituzione. Così è stato il 23 maggio, nel giorno della grande manifestazione antifascista ed antimilitarista, così continua ad essere per la difesa di quello che è rimasto della nostra scuola pubblica. Presidi diversificati, assemblee, dibattiti, docenti, studenti, cittadini preoccupati per quella riforma, ora giunta al Senato che aziendalizza la scuola italiana, compromette totalmente la libertà d'insegnamento, cuore della professione docente e bene primario costituzionale, gerarchizza i ruoli all'interno della scuola e anziché risolvere il problema del precariato, creato da questo sistema, semplicemente elimina i precari negando loro, dopo anni ed anni di lavoro, sacrifici e passioni ed anche dopo aver sostenuto costi elevati, il diritto di poter continuare ad esercitare il proprio lavoro all'interno della scuola. Di tutto questo e non solo se ne parlerà giovedì 4 giugno a Gorizia ai giardini pubblici di Corso Verdi alle ore 17.30. Questo l'appello breve ma efficace degli organizzatori: “Cittadini, il governo vuole una legge contro la scuola, contro la scuola pubblica. Ma noi possiamo ancora fermarlo!Incontriamoci e parliamone insieme: studenti, genitori, docenti, Ata e chiunque abbia a cuore le sorti della scuola pubblica come irrinunciabile bene comune!”.

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