Circolano con insistenza diverse voci che vogliono il posticipo delle prove Invalsi, oltre la giornata come calendarizzata e comunicata da tale Ente il 27 aprile. Questo perché, come è noto, anche il sei maggio ci sarà sciopero, e lo sciopero cade nella giornata delle prove Invalsi. Ora, pare evidente che uno spostamento arbitrario, unilaterale disposto dalla Dirigenza Scolastica, oltre che ad essere passibile di valutazione di comportamento antisindacale, è semplicemente inutile ed anche illegittimo. L'Invalsi ha già comunicato che le scuole possono al massimo, per quanto riguarda le giornate coinvolte dalle prove, avere autonomia solo sulla base dell'orario, poiché “gli orari indicati hanno valore orientativo e sono pensati per consentire un sereno svolgimento delle prove. Il Dirigente scolastico potrà quindi decidere di anticipare l’inizio delle prove, prestando comunque particolare attenzione alla necessità che siano previsti tempi adeguati per la realizzazione di tutte le operazioni”. Dunque non è possibile spostare le prove dell'Invalsi ad altra data, salvo nell'unico caso previsto e normato, seppur attraverso notine, ovvero una comunicazione preventiva che doveva avvenire entro dicembre per ragioni meramente organizzative. Le prove vanno svolte entro le date previste, anche perché, come ricorda in via generica lo stesso Invalsi “il mancato raggiungimento di questo fondamentale obiettivo comporterebbe la rilevazione di dati privi di significato o addirittura fuorvianti e costituirebbe uno spreco di tempo e di denaro per le scuole stesse e per l’INVALSI. È cruciale che la rilevazione 2014‐2015 si svolga in modo corretto come è sostanzialmente avvenuto nelle edizioni degli anni passati in cui le analisi statistiche per rilevare dati anomali e comportamenti “opportunistici” (il cosiddetto cheating), che saranno utilizzate anche quest’anno, non hanno fatto emergere situazioni di particolare preoccupazione”.
Dunque si tratterebbe di prove, se svolte oltre i giorni previsti, semplicemente inutilizzabili per i fini statistici e di rilevazione. Uno spostamento del genere comporterebbe anche l'ennesima interruzione dell'attività didattica ordinaria, visto che le prove dell'Invalsi non sono attività didattica, comporterebbe una violazione sistematica delle prerogative degli Organi Collegiali, del POF, della programmazione annuale. Certo, probabilmente l'utilità di questo spostamento risponde forse ad un capriccio di alcuni dirigenti scolastici, che vogliono dimostrare la loro assoluta fedeltà a questo sistema, però qui stiamo andando oltre ogni buon senso.
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