C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

"Celebrazioni" grande guerra, tra Casapound a Gorizia e staffetta militare a Trieste


Nel ventennio vi era credere, obbedire e combattere. Ora vi è ‘Risorgi combatti e vinci’. Queste le parole d'ordine per la manifestazione nazionale che Casapound vorrebbe effettuare a Gorizia il 23 maggio 2015 per la ricorrenza della grande macelleria “umana”, quale la prima guerra mondiale. Ora, tutti sono a conoscenza del credo di Casapound, di cosa è Casapound, di come si definiscono, e così via discorrendo in questa valle neraccia. Pare ovvio ed evidente che, soprattutto a Gorizia e nella nostra difficile regione, che ha conosciuto la veste più brutale del fascismo, a partire dalle violenze patite da sloveni in primo luogo, qualsiasi iniziativa, manifestazione organizzata e promossa da gruppi, che in base alla Costituzione italiana, non dovrebbero proprio esistere, ma che esistono, sono semplicemente da bandire. D'altronde a Ronchi, recentemente, dopo la denuncia da parte del gruppo Ronchi dei Partigiani, dell'ANPI, del PRC e dell'osservatorio regionale Antifascista del FVG. il Comune ha revocato patrocinio ed utilizzo aula a promotori di una iniziativa su D'Annunzio, direttamente collegati a Casapound, evidenziando che "i promotori dell’Associazione e della conferenza risultano legati ad organizzazioni di matrice politica che si collocano al di fuori dell’arco costituzionale".
Tale motivazione dovrebbe servire da esempio, la nostra democrazia è fondata sull'antifascismo e negare spazi a realtà fasciste, si chiama antifascismo.
Ragionamento logico e semplice. L'Osservatorio Regionale Antifascista del FVG ha fatto, intanto, notare, che nello sfondo del manifesto come usato da Casapound per promuovere la loro iniziativa ed esaltare insomma l'entrata in guerra da parte italiana, anziché soldati italiani, sembrano esserci soldati inglesi...
Intorno alle quattro di mattina del 24 maggio 1915 partirà il primo colpo. E poi avanti tutta, diritti al massacro per le terre contese e far contento il capitalismo nostrano.  Milioni di morti, oltre 600 mila solo da parte italiana. E poi invalidi,e poi distruzione, e poi quella guerra non la dimenticherai per tutta la vita. E quella follia, pose le basi per l'altra grande sventura reazionaria di questo nostro Paese, il fascismo. Eppure le celebrazioni, le esaltazioni, non mancheranno. Addirittura il 24 maggio 2015 ‎a Trieste terminerà la staffetta “dell'esercito marciava” per la grande guerra dove pare che il ministro alla Difesa, percorrerà un breve tratto, correndo, con una fiaccola o bandiera tricolore in mano, sino a Piazza dell'Unità. Roba da non credere. Fino al centenario di quel maledetto, per diversi aspetti, 1918, 'ndemo 'vanti cusì? Ogni anno una celebrazione nazionalistica? e poi mi si deve spiegare il legame tra il maggio del 1915 e l'entrata della staffetta a Trieste? Se a Trieste l'esercito italiano entrerà nel 1918 e non il 24 maggio del 1915? Giorno che non dovrebbe conoscere celebrazioni, ma solo ed esclusivamente incazzature per quella maledetta, tremenda carneficina nazionalistica, imperialistica ,capitalistica che darà il via, poi, come detto, al fascismo? L'Italia dovrebbe seguire altre vie, ed il centenario potrebbe essere l'occasione giusta, ma così non sarà. Per esempio che si iniziasse con il chiedere scusa per aver combattuto una guerra folle e che poteva e doveva essere evitata; che si provvedesse quanto prima a disporre la revoca delle intitolazioni di vie, ecc dedicate ai generali, ufficiali individuati come responsabili di atrocità immani; che gli irredentisti, nazionalisti, così detti patrioti, a partire dagli intellettuali, come D'Annunzio, responsabili della propaganda pro-guerra vengano ripudiati dalla nostra Repubblica; che i sacrari fascisti vengano chiusi ed alle vittime, dai civili, ai disertori, ai soldati che non avevano colpa, per quella follia, ridata dignità con degna sepoltura e lontani dai propri generali. E soprattutto che per il 23 e 24 maggio 2015, le bandiere italiane vengano issate a mezz'asta e listate a lutto, perché è il giusto modo, questo, per ricordare la grande guerra e la memoria di chi è stato mandato a morire dalla propria madre patria, una madre che ha tradito i propri figli spedendoli direttamente sulla barca di Caronte senza che questi potessero godersi la loro vita, la gioventù, una gioventù bruciata dalla guerra. Altro che celebrazioni od esaltazioni  nostalgiche e pericolose o staffette celebrative.
D'altronde questi sono gli effetti collaterali di alcuni centenari. E giusto per concludere, pare che anche ad Udine ci sarà una iniziativa destra e di nostalgici, un convegno sulla grande guerra, previsto per il 23 maggio del 2015, che vedrà come relatori il segretario del movimento sociale fiamma nazionale, quello del movimento sociale europeo, e di forza nuova. Ovviamente e che ciò sia ben chiaro, l'antinazifascismo in FVG non starà certamente a guardare.

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