La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Giù le mani dalla biblioteca di Ronchi

Ogni volta sempre la stessa storia, prima il patto di stabilità ora la legge anti democratica di riforma degli enti locali, poi chissà cosa, ma sulla biblioteca di Ronchi, che è una delle più frequentate della nostra regione, che ha un sito internet con una media di 10 mila visite mensili e più di un milione, ad oggi, di pagine viste, che ha anche una importante e vitale sezione slovena, che vanta circa 5000 volumi ed è punto di riferimento per gli alunni delle scuole con lingua d’insegnamento slovena, incombe il rischio della riduzione oraria, ergo rischio elevatissimo della chiusura di due giorni su cinque di operatività. Nel mentre di tutto ciò si viene a conoscenza che si spenderanno un milione di euro per una rotatoria, l'ennesima, e che il Comune di Ronchi ha dato luogo ad una convenzione attuativa per lo svolgimento del servizio di polizia locale in forma associata nell'ambito dell''associazione intercomunale ''''Città Mandamento - Mesto Okrozje'''' tra i Comuni di Ronchi, Fogliano Redipuglia, San Pier d''Isonzo e Turriaco a costo zero. 
La precedente convenzione stipulata con il Comune di Monfalcone salta, ed il risparmio di spesa dovrebbe essere di circa 150 mila euro con le conseguenze del caso, aumento di lavoro per i vigili di Ronchi ma non a beneficio del rapporto medio che non viene rispettato tra il numero di vigili operativi sul territorio ed il numero di abitanti. Mi domando, corrisponde al vero che sono stati pagati 150 mila euro, dei cittadini di Ronchi, al Comune di Monfalcone per un servizio a quanto pare non più reputato necessario? Come deve essere intesa quella spesa? Come una buona o non buona gestione della cosa pubblica? 
A ciò se si aggiunge il degrado in cui si trova Ronchi con la sua piazza centrale situata innanzi al Comune continuamente sporca, con uno dei fari che illumina il monumento alla resistenza da diversi mesi fulminato, con diverse strade interne dissestate, per non parlare del fatto che continuano a chiudere attività commerciali ed il lavoro è sempre più un miraggio, è evidente che qualcosa non funziona. Poi se a ciò si aggiunge anche la beffa che da tempo immemore, a quanto pare è il Comune di Ronchi a pagare l'illuminazione del monumento da sempre contestato, a D'Annunzio e dei legionari, che i cittadini di Ronchi non hanno voluto sul proprio territorio, visto che mi pare di non aver visto o letta nessuna smentita ad una pregressa interrogazione come sollevata dal consigliere di opposizione Bon, la rabbia incrementa. Certo, si dirà, in merito agli esempi ora riportati, che trattasi di altri capitoli o voci di bilancio, certo, ma i soldi pubblici sono sempre soldi pubblici e nulla osta che possano essere gestiti diversamente. 
Ritornando sulla questione biblioteca, dopo questa breve premessa, colpire la biblioteca di Ronchi significa colpire il centro vitale di questa città, significa colpire la cultura, significa colpire la democrazia e la libertà, significa colpire anche la comunità slovena, significa dare un colpo mortale alla vita ordinaria di Ronchi. E' necessario investire nella biblioteca, incrementare il personale che tra le altre cose oltre ad essere sovraccarico di mansioni deve anche curare le visite al sito della Villa Romana, ad esempio, ed evitare qualsiasi riduzione oraria minima di questo servizio pubblico vitale per la comunità di Ronchi. Il come? 
Che siano gli amministratori a pensare come gestire al meglio le poche risorse pubbliche disponibili e quali debbano essere le priorità e se ciò non accadrà, se la biblioteca andrà verso una chiusura di alcuni giorni, come paventata sulla stampa, se tale rischio non verrà scongiurato, e che potrebbe essere l'inizio di un percorso catastrofico, la cittadinanza deve mobilitarsi sin da subito, anche scendendo in piazza, per salvare quello che è il patrimonio culturale vivente più importante di Ronchi. Giù le mani dalla biblioteca di Ronchi.

Marco Barone
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