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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Curiosità: le prime volte che si discute di scuola dal Regno di Sardegna alla Repubblica italiana

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Facendo una ricerca nel motore di ricerca dell'archivio storico della Camera dei deputati, ho voluto dedicare attenzione alle prime discussioni dedicate, nel corso della storia, alla voce scuola.  La prima volta che si affronta una problematica  inerente  tale tematica nel Regno di Sardegna , come emerso nel motore di ricerca è durante la tornata del 20 giugno 1848: Il segretario Cottin legge all'assemblea alcune petizioni e la n° 96 riguarda la  città  di Chambéry.  “Parecchi abitanti di questa città chiedono che non sia fatto ostacolo  né  divieto al mantenimento  delle attuali corporazioni religiose, cioè delle dame del sacro Cuore di Gesù e di altre addette alla pubblica istruzione; che però ogni libertà sia concessa all'insegnamento laico, e che i maestri di scuola e gli istitutori non siano più sottoposti ad arbitrarie disposizioni; che finalmente il presente sistema di pubblica istruzione in Savoia sia non solamente rispettato nei suoi principi fondamentali di es

Il crocifisso nelle scuole "è una benemerenza del fascismo”.Correva il ventennio

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Nella Seduta del 17 dicembre 1924 si affrontava, alla Camera, la discussione del disegno di legge: "Stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione pubblica per l'esercizio finanziario dal «luglio 1924 al 30 giugno 1925". Prenderà la parola il Deputato Leonardi il quale ricorderà che “Aver ricollocato il Crocifisso nelle aule scolastiche, aver incluso nei programmi delle scuole elementi di insegnamento catechistico, aver definito con un colpo netto le varie questioni dell'insegnamento religioso, per cui in Italia erano corsi fiumi di inchiostro e di parole in un cinquantennio di discussioni bizantine nel Parlamento nella stampa, nei giornali, nei Consigli comunali è una benemerenza del Governo fascista che non si può cancellare. Ed è quella che meno di ogni altra benemerenza gli perdona l'odio settario, che forse proprio per questo motivo, all'interno e all'estero, ed all'interno per conto dell'estero, organizza tutta le av

Per il "ritorno" di Magazzino 18 in FVG un dibattito critico a Trieste al Knulp il 3/11

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Magazzino 18 ritorna a Trieste il 6,7,8 e 9 novembre ma a quanto pare sarà a dicembre anche a Monfalcone, Grado, Pontebba e Maniago. Di articoli critici, in merito allo spettacolo, ne sono stati scritti diversi, i principali sono i seguenti:  Quello che Cristicchi dimentica. Magazzino 18, gli «italiani brava gente» e le vere larghe intese pubblicato su GIAP a cura di Piero Purini (guest blogger), con una postilla di Wu Ming e una breve linkografia ragionata; La recensione di Claudia Cernigoi per il sito dieci febbraio http://www.diecifebbraio.info/2014/01/recensione-dello-spettacolo-magazzino-18-di-simone-cristicchi/ alcuni miei interventi in materia: http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/02/magazzino-18-uno-spettacolo-nazionalista.html http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/01/e-scontro-duro-ed-aperto-tra-simone.html ed ovviamente il libro “ da Sanremo alle Foibe ”a cura di Kappa VU con diversi puntuali interventi in materia. Libro che verrà ripresentato a Trieste,

Trieste: si ricorda Piero Addobbati ma si dimentica Emilia Passerini,alcune riflessioni

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Sul Piccolo del 27 ottobre 2014 è stata pubblicata la seguente notizia:  " La presidente della Regione, Debora Serracchiani, in un messaggio inviato per l’occasione  al sindaco, indirizza anche un saluto ai fanti piumati, testimoniando a tutta la città di  Trieste e ai suoi cittadini «l'ammirazione per la costanza, la forza e il coraggio che hanno  dimostrato nel superare travagli difficilissimi e sanguinosi, annoverando tra loro le vittime estreme del Risorgimento nazionale , come il giovane Pierino Addobbati, e coronando infine l'anelito di rimanere italiani nel nome, nel fatto e nel diritto»". Non entro ora nel merito dei fatti del novembre del '53 di Trieste, però una riflessione è dovuta.  Le notizie "ufficiali" che circolano in rete, in merito alla morte del ragazzo quindicenne Addobbati sono le seguenti :  "5 e 6 novembre 1953: sei cittadini di Trieste sacrificavano la propria vita a testimonianza della volontà delle genti giuliane di ric

Ma l'Italia cosa ha fatto per la Trieste d'Italia ed italiana?

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Folle oceaniche per la redenzione, la seconda, di Trieste. Nauseabonda retorica nazionalistica senza tempo, perché sono concetti che ancora oggi trovano spazio nella Trieste d'Italia. L'Italia cosa ha fatto per Trieste?  Mandato al macello migliaia di migliaia di giovani nella prima guerra mondiale, deslavizzato, tramite campi di concentramento, esodi, violenze, uccisioni, attentanti e terrorismo la città, fascistizzato la città con tutte le brutalità del regime, annientato lo spirito di città mitteleuropea e multiculturale e multietnica, decomunistizzato, nel nome di miti e leggende menzogne e calunnie la città, ha ucciso il porto ed il suo regime di punto franco, poiché l'Italia voleva Trieste non tanto per sviluppare il suo porto ma per sottrarlo all'economia e potere Jugoslavo ed infatti il porto di Trieste, che avrebbe, ancora oggi, mille potenzialità funziona ai regimi minimi, ferrovie fatiscenti anzi il gioiello del trasporto locale risale all'Impero au

Togliatti: "tutte le campagne circa le persecuzioni degli italiani in Jugoslavia sono calunnie e menzogne"

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Togliatti nella prima pagina dell'Unità del 7 novembre 1946, racconta il suo viaggio a Belgrado e l'incontro con il Maresciallo Tito. "Il Maresciallo Tito mi ha dichiarato di essere disposto a consentire che Trieste appartenga all'Italia , cioè sia sotto la Sovranità della Repubblica italiana qualora l'Italia consenta di lasciare Gorizia alla Jugoslavia, città che anche secondo i dati del nostro ministero degli esteri è in prevalenza slava. La sola condizione che il Maresciallo Tito pone è che Trieste riceva in seno alla Repubblica italiana uno statuto autonomo effettivamente democratico che permetta ai triestini di governare la loro città ed il loro territorio secondo principi democratici". Alla domanda, cosa pensava di questa proposta, Togliatti, rispose: io penso che è ora di smetterla di servirsi della questione triestina per seminare discordia tra due popoli i quali sono entrambi popoli di lavoratori che debbono collaborare nel modo più stretto al

L'ultima assemblea della Camera prima della caduta del fascismo,il 10/6/41 e la Jugoslavia

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Presso gli atti dell'archivio storico della Camera dei Deputati, come disponibili in rete, è possibile leggere il resoconto dell'ultima assemblea plenaria della camera dei fasci e delle corporazioni istituita con la legge n. 129 del 1939 (cfr. ddl n. 2655, Legislatura XIX, Sessione unica).  Per paradosso, l'ultimo atto pubblico, approvato, disponibile riguarda proprio il Confine Orientale, ove il fascismo ha manifestato tutta la sua più esasperata brutalità, nel nome di quel nazionalismo figlio dell'irredentismo estremo e reazionario che ha cagionato esodi, uccisioni, pulizie etniche nei confronti di migliaia di sloveni, serbi, croati e montenegrini. Jugoslavia che ha esercitato una grande forma di resistenza verso le aggressioni fasciste e naziste, cosa che Mussolini non digerirà, indigestione che ben farà trapelare nel discorso che ora seguirà.  Il resoconto inizia con la descrizione,scenica e teatrale, dell'entrata del dittatore fascista, Mussolini. 

Trieste e scuola: togliere il crocifisso a scuola contro l'omofobia è un gesto da sostenere

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Non è tanto una questione giuridica, perché si è ben consapevoli del quadro negativo in tal senso sussistente, anche se non si deve dimenticare la sentenza della Corte di Appello dell'Aquila del 2012, in merito al noto caso del Giudice Tosti, quando afferma “che è meritevole di tutela, alla luce dei principi costituzionali,il diritto dei difensori e dell’imputato a presenziare e ad esercitare le prerogative difensive in un’aula di giustizia priva di espliciti simboli religiosi”.  Principio in via analogica ben estendibile anche nelle classi delle scuole ove è presente il crocifisso ed ove il docente o lo studente, che per diversi motivi, vede la propria sensibilità umana e laica essere invasa da quel simbolo religioso, ben può pretendere la rimozione. Certo, il rischio è quello di avere aule “ghettizzate” però esiste questa possibilità, specialmente quando, oggi, nel 2014, si continua a registrare un mero accanimento nei confronti di omosessuali, lesbiche,trans, nei confronti

NASCO di Aurisina, si denunciava già all'atto del ritrovamento il legame con la Nato ed i fascisti

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Riporterò ora, integralmente, alcuni articoli, i primi, come apparsi sulla stampa nazionale, per la precisione l'Unità e la Stampa, in merito al ritrovamento del NASCO di Aurisina. Ciò perché è utile capire come sin da subito si era compreso il senso di quelli che poi verranno chiamati NASCO,saranno interessanti le immediate  segnalazioni volte a denunciare la presenza di fascisti in loco. E' significativo anche quanto riporterà la Stampa in merito a due bombe ad orologeria ed il collegamento direttamente effettuato con alcuni attentati. L'Unità del 26 febbraio , ma con articolo del 25 e dunque riferendosi alla data del 24 febbraio 1972 scrive: "  Plastico rinvenuto ieri mattina dai carabinieri in una grotta del Carso triestino, nelle immediate  vicinanze della stazione ferroviaria di Aurisina, era sufficiente per radere al suolo una cittadina di cinquemila  abitanti , o per danneggiare gravemente un quartiere di centomila persone. Questo quanto hanno riconosci

Le violenze per Trieste italiana. Convegno al Knulp di Trieste il 25 ottobre

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Ricorre questo 26 ottobre il sessantesimo anniversario dell'inizio del ritorno di Trieste all'Italia. Pensiamo che sia giusto parlare, in tale occasione, di quella parte di storia, nefasta e violenta, che spesso è occultata o semplicemente negata, quella parte di storia che nel nome della Trieste d'Italia, ha visto la città essere travolta da una infinità ma ben determinata di azioni violente contro sloveni, comunisti, antifascisti, anarchici e non solo. Violenze spesso governate da nazionalisti italiani estremisti, irredentisti estremisti e reazionari e neofascisti.  Per questo sabato 25 ottobre, in concomitanza con un corteo nazionalistico, alle ore 17.00 al Knulp di Trieste presentiamo l'altra faccia della medaglia per la Trieste d'Italia. L'invito a partecipare è rivolto a tutta la cittadinanza e soprattutto agli studenti ed alle studentesse affinché  possano iniziare a comprendere e conoscere la questione di Trieste da ogni prospettiva e non solo da

Gli omaggi della Camera dei deputati al Presidente Josip Broz Tito

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Seduta del 6 maggio 1980, la Presidente Iotti si leva in piedi e con lei i deputati ed i membri del Governo. Debutterà con queste parole: “Onorevoli colleghi, la morte del Presidente Tito riempie il nostro animo di commozione e di profondo rammarico .Credo che questi siano i sentimenti comuni alla nostra Assemblea e agli uomini di pace e di progresso dinnanzi al compiersi di una esemplare vicenda umana e politica. Di questi sentimenti vogliamo rinnovare, ora e qui, la testimonianza all'amico popolo di Iugoslavia .Tito rientra nella storia del mondo moderno non solo come il capo di un popolo in lotta per la sua liberazione e indipendenza, ma anche come la guida di un paese che afferma, fra difficoltà e asprezze, la propria identità nazionale e cerca una strada originale per il proprio progresso”. Continuerà ricordando il ruolo di Tito, quale il suo essere “rivoluzionario e statista, Tito è stato il protagonista del travagliato ma ricco processo di affermazione di un'autonoma

#Trieste: Il comitato esecutivo democratico ed antifascista italo sloveno del 17 maggio 1945

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I segretari provinciali di Trieste,di Rifondazione comunista e dei Comunisti italiani, Peter Behrens e Bruna Zorzini, intervenuti in merito al "caso Furlanic ”, in una conferenza stampa,come riportato dal Piccolo del 21 ottobre 2014, hanno ribadito che «Furlanic ha ragione quando afferma che la data del 12 giugno 1945 non riveste alcun particolare significato per la città, se non quello di rappresentare il giorno nel quale Trieste quale Trieste passò da un’amministrazione civile, formata da cittadini di Trieste, che aveva sostituito quella militare iugoslava dal 17 maggio, a quella militare, anglo americana”. Ed è il caso di ricordare, proprio quella iniziativa antifascista, democratica e partecipata, come giustamente richiamata dai Peter e Bruna, che si è realizzata a Trieste  il 17 maggio 1945, fatto poco conosciuto e spesso ignorato.  Nella sera del 17 maggio 1945 Radio Belgrado comunicava che l'amministrazione civile di Trieste veniva affidata al Comitato esecutivo ita

La lega nazionale di Gorizia chiede intervento contro chi “offende” i martiri italiani, ritorneranno le liste di proscrizione?

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Andando a leggere i commenti che emergono in rete in questi giorni ma non solo in rete, pare che nei confronti di tutti quelli che contrastano il revisionismo storico nazionalistico italiano e le contestuali menzogne storiche, stia emergendo la volontà di realizzare una sorta di lista di proscrizione, di messa al bando o di esilio, i nomi che si fanno sono sempre gli stessi ma in aumento rispetto al passato, perché incrementa la consapevolezza dello stato reale dello cose, dalla  "Claudia Cernigoi e company/compagni".   Simili provvedimenti vennero adottati, per esempio, pubblicamente proprio a Gorizia durante quel periodo che da molti storici ed antifascisti è stato definito come il momento del terrorismo nazionalistico italiano.  Decine e decine di manifesti vennero affissi sui muri di Gorizia  dunque vere e proprie liste pubbliche di proscrizione contro sloveni e chi collaborava con gli sloveni.  Ora, dopo il dibattito infuocato che si è scatenato  in prossimità del

Scuola: Il piano Invalsi 2015/2016, ecco alcune significative novità

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Entro il 2015 , è prevista l'estensione del sistema delle rilevazioni nazionali su base universale all’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado (con parziale differenziazione dei contenuti della prova così da recepire la pluralità di indirizzi scolastici esistenti). L'Invalsi specifica in un suo importante documento che revisiona i progetti precedenti che l’obiettivo specifico da realizzare è quello di condurre tale prova tramite computer e di poter restituire il risultato della stessa anche ai singoli studenti.  Si prevede in particolar modo: il completamento della razionalizzazione dell’uso del campione controllato per la somministrazione delle prove INVALSI lungo la linea dell’esperienza già maturata nell’a.s. 2012‐13; la semplificazione e velocizzazione del processo di conduzione delle prove e di restituzione dalle scuole all’INVALSI dei dati degli elaborati da analizzare; l'estensione dell’ancoraggio (entro l’anno 2015/16) anche alla seconda primari

Togliatti scrisse il 30 aprile del 1945: “il vostro dovere è accogliere le truppe di Tito come liberatrici”

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Il 30 aprile 1945 la direzione del Partito Comunista d'Italia, inviava un comunicato ai lavoratori ed alle lavoratrici di Trieste dopo che era giunta voce, come ribadita anche da radio Belgrado, che Trieste, come poi accadrà, stava per essere liberata dai partigiani Jugoslavi. Palmiro Togliatti così scriverà il 30 aprile del 1945: “il vostro dovere è di accogliere le truppe di Tito come truppe liberatrici e di collaborare con esse nel modo più stretto per schiacciare ogni resistenza tedesca o fascista o condurre a termine al più presto la liberazione della vostra  città . Evitate ad ogni costo di essere vittime di elementi provocatori interessati a seminare discordia tra il popolo italiano e la Jugoslavia democratica.  Italiani e Jugoslavi hanno oggi un compito comune: quello di schiacciare le ultime resistenze tedesche e farla finita per sempre con il fascismo. Se sapremo lavorare e combattere insieme per questo, se sapremo punire noi stessi i responsabili dei delitti co

#Trieste #Trst solidarietà al presidente del Consiglio Comunale Furlanic per gli attacchi subiti

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Tra chi dice e scrive che non è all'altezza di rappresentare Trieste, tra chi invoca il disonore in relazione alla carica esercitata, una quindicina di firme sono già pervenute per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale di Trieste Iztok Furlanic. I motivi di tanto vivo astio? Una intervista pubblicata sul Piccolo di Trieste e l'aver pronunciato parole scomode al perbenismo nazionalistico italiano che questo 26 ottobre si appresta a festeggiare l'ennesimo anniversario del”ritorno” della città all'Italia. Peccato che tutto quello che ha caratterizzato il ritorno di Trieste all'Italia e le lotte violente che si sono affermate in nome e per conto della sua italianità vengono spesso metodicamente rimosse, censurate, gettate nel cestino.  Oltre 500 giorni di violenza neofascista e nazionalista per l'italianità di Trieste sono cose che voi umani non dovete conoscere ma semplicemente ignorare, perché gli italiani sono brava gente, so