La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Per un archivio Stefano Tassinari, una proposta su GIAP da sostenere

Uomo d'altri tempi, tempi che ritagliati nello spazio del presente, consentono di conoscere meglio la vita, la società la necessità di divenire comunità tramite quella consapevolezza quello stato critico, quelle parole, gesti e sonorità che oggi sempre più perle di rarità sono diventate nella frenesia di tal mondo, di questa epoca, che pur volendo pretendere, nel nome della globalità di andare oltre ogni confine e frontiera, impone confini sempre più possenti e frontiere illusorie.
Alcuni compagni ed alcune compagne avevano in passato lanciato questo appello: «Chiunque abbia una registrazione della voce di Stefano (o ripresa video di Stefano che usa la voce), per favore ce lo faccia sapere, ci spieghi di cosa si tratta, che storia ha etc. L’intenzione è di raccogliere la maggior quantità possibile di materiali acustici, e renderli ascoltabili/scaricabili da un sito ad hoc dedicato a Stefano, accompagnati da note, testi e interviste in cui vari suoi “fono-collaboratori” (pensiamo a musicisti come Mauro Pagani, Yo Yo Mundi, Roberto Manuzzi, Dandy Bestia, ma anche ad attori e attrici come Marco Baliani, Matteo Belli, Micaela Casalboni e tanti altri) parlino del suo lavoro sulla voce, sul suono, sul rapporto tra voce e corpo, voce e immagini, voce e azione civile. [...] Facciamo risuonare forte la voce di Stefano.»


Sul sito GIAP del collettivo WU MING si legge: "In questi due anni sono stati raccolti molti materiali, troppi perché la loro catalogazione e la creazione di un sito ad hoc venga lasciata al volontariato degli amici di Stefano. Amici che hanno vite complicate e percorsi che, senza Stefano a fare da collettore, oggi si incrociano molto meno di un tempo. C’è bisogno di qualcuno che lavori al progetto a tempo pieno. E c’è bisogno di soldi per pagare questo lavoro. Sì, ce lo dicono tutti e ne abbiamo anche fatto esperienza: «Il crowdfunding è una bolla, molto più fumo che arrosto»… «Tutti linkano, ritwittano, spendono belle parole poi nessuno molla un centesimo»… «Sono pochissimi i progetti che riescono a finanziarsi così»… Però noi ci proviamo lo stesso. La cifra da raccogliere non è alta (poco più di 2000 euro) e la formula adottata consente di tenersi e investire qualunque somma si riesca a raggiungere".

E dunque si rinvia a questo link:

Chi può, chi ha possibilità anche minima di donare qualche euro per tale splendida causa, lo faccia, lo faccia per l'amore della cultura, lo faccia per il ricordo vivo di Tass, lo faccia perché la voce di altri tempi possa avere un ritaglio nel tempo vigente ed in quello che verrà.




Marco Barone

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