C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il Senatore Silvano Bacicchi dice no a “dei Legionari” di Ronchi

Il 25 luglio 2014, in una pienissima sala del Consiglio comunale di Ronchi, è stato presentato il libro del compagno e partigiano ed ex Senatore Silvano Bacicchi, Riflessi di una Grande Guerra, il quale affronta tre tematiche importanti e delicate: la diffusione della lingua italiana; l’impresa fiumana di Gabriele d’Annunzio;l’identità antifascista di Ronchi. Un libro patrocinato dall'ANPI, comitato provinciale di Gorizia ed in collaborazione con il centro Isontino di ricerca Gasparini. Sono intervenuti Paolo Zonta Presidente A.N.P.I. Ronchi, Dario Mattiussi Segretario Centro L. Gasparini, con letture di Lucia German, oltre allo stesso Silvano Bacicchi Presidente onorario A.N.P.I. provinciale. Le tesi di Bacicchi, che pone in assoluta evidenza il carattere a dir poco inappropriato, del suffisso dei legionari in Ronchi, si armonizzano, ed in alcuni punti coincidono, perfettamente nella sostanza con le tesi che ho già proposto e che sono emerse nel noto intervento Da Ronchi «dei Legionari» a Ronchi dei Partigiani. Di cos’è il nome un nome? pubblicato per il  blog GIAP, nel gennaio 2014, curato dal collettivo WU MING. I cinque punti salienti di Bacicchi sono: 1) la marcia di Ronchi fu del tutto casuale, sarebbe potuto partire da qualsiasi altra località viciniore che avesse avuto disponibilità di una caserma per i granatieri,rivoltosi,poi divenuti legionari; 2) Ronchi e la sua popolazione furono totalmente estranei alla marcia, tanto che lo stesso D'Annunzio definiva Ronchi borgo inconsapevole ed in ogni caso non rimase in Ronchi oltre le 11 ore;  3) la ridefinizione del toponimo originale della città in Ronchi dei Legionari, per la personalità di chi lo propose, le motivazioni addotte, l'illegittimità del Consiglio che le approvò e del Governo che le decretò sono di una evidente impostazione fascista, al pari della cittadinanza onoraria a Mussolini, come comunque recentemente revocata; 4) L'impresa fiumana di D'Annunzio e dei suoi Legionari fu un nocivo attacco a un debole regime liberaldemocratico e una marcia lungo una strada che portò non solo alla periferica Fiume ma fu propedeutica a quella fascista su Roma; 5) i valori, che giustamente onorano il gonfalone di Ronchi e la storia della sua gente, non si possono confondere con la storia politica di D'Annunzio e dei suoi Legionari che tali valori contrastano . Ed alla fine del suo intervento, dirà, che per i motivi, come ora sinteticamente riportati, “è favorevole alla eliminazione del suffisso dei Legionari, al mantenimento di solo Ronchi con l'aggiunta città Medaglia d'Argento al Valor Militare per attività partigiana” ed in quel momento la sala è stata coinvolta da un lungo e sentito applauso.  Come è noto, il comitato informale Ronchi dei Partigiani ha proposto tra le due ipotesi possibili, l'eliminazione del suffisso dei Legionari con il mantenimento di Ronchi e l'aggiunta città dei partigiani, comitato che per il mese di settembre sta cantierando nuove iniziative, a sostegno di questa battaglia, che verranno comunicate e rese note prossimamente.

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