Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Ghigliottinata la democrazia parlamentare, ma l'opposizione a che(i) serve?


Bella ciao contro l'inno ufficioso d'Italia, e poi ancora boia chi molla , fascisti, lobbisti e poi ladri, e poi urla, schiaffi, spintoni, corse, bavagli, occupazioni, ed intanto le votazioni continuavano. Ghigliottinata la democrazia parlamentare, ma alla fine quello che l'elettore comune si deve chiedere è che senso ha esercitare l'opposizione in Parlamento in questa democrazia quando nessuna delle tue mozioni passerà, nulla delle tue proposte passerà, nulla conterai, e la parola potranno toglierti in qualsiasi momento?
Serve a fare teatro?
A fare demagogia?
A fare propaganda?
A fare vigilanza?
A che ed a chi serve?

Se estremizzi il tuo ruolo di oppositore, verrai considerato come il solito tipico fautore di ostruzionismo, se scenderai a compromessi, verrai accusato di esserti venduto alla maggioranza. L'opposizione altro cosa non è che benzina finalizzata ad alimentare il fuoco della propaganda elettorale. Per cambiare le cose occorrono idee diverse, occorre un modello sociale diverso, occorre andare oltre queste logiche come definite da chi vuole il perdurante sistema capitalistico e italodemocratico esistente. Altrimenti ben consapevole della tua inutilità, illuderai solo chi ti ha votato, ed incrementerai il tuo ego di protagonista, di presunto oppositore ad un sistema che alla fine dei conti è comodo ad alcuni, perché senza questo sistema alcuni sarebbero il nulla.
Le cose avrebbero un senso diverso solo con la proposizione di un modello complessivo sociale, politico e sistemico che deve essere antitesi rispetto al presente figlio del passato che persiste e resiste. Non so la cosa più grave del 29 gennaio se  sia stata sentir cantare Bella Ciao da chi ha votato provvedimenti a dir poco inquietanti definiti salva-banche, o vedere l'opposizione cantare l'inno d'Italia ed inscenare un bavaglio avverso una ghigliottina già esistente ed in realtà già applicata, solo che non era stato, forse, compiutamente compreso. La differenza è il metodo. In passato si doveva assistere all'intero spettacolo di chi esercita il normale ruolo dell'opposizione e dell'ostruzionismo, oggi hanno deciso di alzare il sipario prima, ma sia nel primo caso che nel secondo caso, gli effetti sono sempre gli stessi.
Cambia il metodo ma non il fine, muta la tempistica ma non il finale.
E' questo il vero punto della questione.
L'Opposizione che ruolo politico reale ha?
Che funzione esercita?
Si potrebbe obiettare, ma senza l'opposizione sarebbe dittatura. Ma con una opposizione che esercitando il proprio ruolo che è quello di opporsi alla maggioranza, ma che, salvo inciucio, ed allora non sarebbe più opposizione,salvo rarissimi casi,  non conta in sostanza nulla,  è o non è regime della maggioranza? Una forma di dittatura democratica, una forma di dittatura velata, una forma di dittatura mascherata e coperta dal mantello della demagogia politica.
Oggi quel mantello è caduto.
Oggi si è capito che alla fine dei conti questa è la democrazia, decide la maggioranza, detta le sue regole la maggioranza che valgono per tutti, e la minoranza o accetta le regole, senza contar nulla, oppure deve farsene semplicemente una ragione.
Quale soluzione?
Avendo compreso che l'Italia non è Paese da rivoluzione, e devo pur farmene una ragione, il giusto equilibrio sarebbe la riscrittura delle regole della democrazia parlamentare conferendo al ruolo dell'opposizione non solo una valenza di ostruzionismo ma diversa, e sarebbe anche fondamentale inserire sistemi referendari consultivi vincolanti quando si toccano ed affrontato tematiche delicate, che interessano tutti, dal lavoro, alle grandi opere, dalle riforme fiscali, alla sanità.
Chi siede in Parlamento o chi realizza un partito vive nella convinzione che sia l'automatico rappresentante di tutti i cittadini.
Falso.
Non si deve dimenticare che in Italia esistono percentuali di astensionismo paurose, destinate ad aumentare, e nessuno può e deve arrogarsi il diritto di elevarsi a rappresentante di tutti i cittadini, ciò è una mera arroganza che si scontra con la realtà, e la realtà dice senso di sfiducia elevata nei confronti di tutte le forze politiche, maggioranza e minoranza, che siedono in Parlamento.
In questo 2014 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, saranno di una delicatezza straordinaria, l'Europa sarà ad un bivio, destra reazionaria, destra populista, sinistra liberista, o semplicemente fuori l'Europa. Il muro di Berlino è caduto troppo presto, ma ad erigere un nuovo muro ci vuole poco, pochissimo tempo, ma questa volta sarà un muro che rischia di dividere l'Europa tra due sostanzialmente destre e nel mezzo vi saranno i più deboli e gli indifesi, ed è a loro che corrono i miei pensieri, specialmente dopo la strana ma forse non poi tanto strana giornata del 29 gennaio, il giorno della ghigliottina parlamentare.


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