Bella ciao contro
l'inno ufficioso d'Italia, e poi ancora boia chi molla , fascisti,
lobbisti e poi ladri, e poi urla, schiaffi, spintoni, corse, bavagli,
occupazioni, ed intanto le votazioni continuavano. Ghigliottinata la democrazia parlamentare, ma alla fine quello che l'elettore comune si
deve chiedere è che senso ha esercitare l'opposizione in Parlamento
in questa democrazia quando nessuna delle tue mozioni passerà, nulla
delle tue proposte passerà, nulla conterai, e la parola potranno
toglierti in qualsiasi momento?
Serve a fare
teatro?
A fare demagogia?
A fare
propaganda?
A fare vigilanza?
A che ed a chi
serve?
Se estremizzi il
tuo ruolo di oppositore, verrai considerato come il solito tipico
fautore di ostruzionismo, se scenderai a compromessi, verrai accusato
di esserti venduto alla maggioranza. L'opposizione
altro cosa non è che benzina finalizzata ad alimentare il fuoco della
propaganda elettorale. Per cambiare le cose occorrono idee diverse,
occorre un modello sociale diverso, occorre andare oltre queste
logiche come definite da chi vuole il perdurante sistema
capitalistico e italodemocratico esistente. Altrimenti ben
consapevole della tua inutilità, illuderai solo chi ti ha votato, ed
incrementerai il tuo ego di protagonista, di presunto oppositore ad
un sistema che alla fine dei conti è comodo ad alcuni, perché
senza questo sistema alcuni sarebbero il nulla.
Le cose avrebbero
un senso diverso solo con la proposizione di un modello complessivo
sociale, politico e sistemico che deve essere antitesi rispetto al
presente figlio del passato che persiste e resiste. Non so la cosa
più grave del 29 gennaio se sia stata sentir cantare Bella Ciao da chi
ha votato provvedimenti a dir poco inquietanti definiti salva-banche,
o vedere l'opposizione cantare l'inno d'Italia ed inscenare un
bavaglio avverso una ghigliottina già esistente ed in realtà già applicata, solo che non era stato, forse, compiutamente compreso. La differenza è
il metodo. In passato si doveva assistere all'intero spettacolo di
chi esercita il normale ruolo dell'opposizione e dell'ostruzionismo,
oggi hanno deciso di alzare il sipario prima, ma sia nel primo caso
che nel secondo caso, gli effetti sono sempre gli stessi.
Cambia il metodo
ma non il fine, muta la tempistica ma non il finale.
E' questo il vero
punto della questione.
L'Opposizione che
ruolo politico reale ha?
Che funzione
esercita?
Si potrebbe
obiettare, ma senza l'opposizione sarebbe dittatura. Ma con una
opposizione che esercitando il proprio ruolo che è quello di opporsi
alla maggioranza, ma che, salvo inciucio, ed allora non sarebbe più
opposizione,salvo rarissimi casi, non conta in sostanza nulla, è o non è regime della
maggioranza? Una forma di dittatura democratica, una forma di
dittatura velata, una forma di dittatura mascherata e coperta dal
mantello della demagogia politica.
Oggi quel
mantello è caduto.
Oggi si è capito
che alla fine dei conti questa è la democrazia, decide la
maggioranza, detta le sue regole la maggioranza che valgono per
tutti, e la minoranza o accetta le regole, senza contar nulla,
oppure deve farsene semplicemente una ragione.
Quale soluzione?
Avendo compreso
che l'Italia non è Paese da rivoluzione, e devo pur farmene una
ragione, il giusto equilibrio sarebbe la riscrittura delle regole
della democrazia parlamentare conferendo al ruolo dell'opposizione
non solo una valenza di ostruzionismo ma diversa, e sarebbe anche
fondamentale inserire sistemi referendari consultivi vincolanti
quando si toccano ed affrontato tematiche delicate, che interessano
tutti, dal lavoro, alle grandi opere, dalle riforme fiscali, alla
sanità.
Chi siede in
Parlamento o chi realizza un partito vive nella convinzione che sia
l'automatico rappresentante di tutti i cittadini.
Falso.
Non si deve
dimenticare che in Italia esistono percentuali di astensionismo
paurose, destinate ad aumentare, e nessuno può e deve arrogarsi il
diritto di elevarsi a rappresentante di tutti i cittadini, ciò è
una mera arroganza che si scontra con la realtà, e la realtà dice
senso di sfiducia elevata nei confronti di tutte le forze politiche,
maggioranza e minoranza, che siedono in Parlamento.
In questo 2014 si
svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo,
saranno di una delicatezza straordinaria, l'Europa sarà ad un
bivio, destra reazionaria, destra populista, sinistra liberista, o
semplicemente fuori l'Europa. Il muro di
Berlino è caduto troppo presto, ma ad erigere un nuovo muro ci vuole
poco, pochissimo tempo, ma questa volta sarà un muro che rischia di
dividere l'Europa tra due sostanzialmente destre e nel mezzo vi
saranno i più deboli e gli indifesi, ed è a loro che corrono i miei
pensieri, specialmente dopo la strana ma forse non poi tanto strana
giornata del 29 gennaio, il giorno della ghigliottina parlamentare.
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