La
Regione FVG ha recentemente espresso parere favorevole a
maggioranza alle proposte di nomina dei cinque amministratori unici
delle Ater: Luciano Aita per Udine, Angela Caldarera per Gorizia,
Massimo Mentil per l'Alto Friuli, Monica Pase per Pordenone e
Raffaele Leo per Trieste.
La
Legge
regionale n. 24 del 27/08/1999 è quella che disciplina e norma
il regime vigente per gli
Istituti autonomi per le case popolari di Trieste, Gorizia, Udine,
Pordenone e Alto Friuli, ex IACP, ora Aziende
territoriali per l'edilizia residenziale, denominate ATER. Le
ATER sono enti pubblici economici aventi personalita' giuridica,
autonomia imprenditoriale, gestionale, patrimoniale e contabile, sono
dotate di un proprio statuto e sottoposte alla vigilanza della
Regione. Alle ATER si applica la normativa generale in materia di
societa' per azioni in quanto compatibile.
In
materia di edilizia residenziale pubblica nell'ambito del territorio
regionale, mantengono la competenza sul territorio delle
corrispondenti circoscrizioni elettorali regionali. Le ATER
realizzano gli obiettivi definiti dalla programmazione regionale nei
settori dell'abitazione e dei servizi residenziali e sociali, anche
mediante autonome iniziative imprenditoriali ritenute utili al
perseguimento dei propri fini istituzionali, e forniscono assistenza
tecnica nelle stesse materie ed in quella dell'assetto territoriale
agli Enti locali, ad enti pubblici ed a soggetti privati realizzare
gli interventi di edilizia residenziale e relativi servizi
residenziali, assistiti da agevolazioni pubbliche o finanziati con
mezzi propri. Hanno competenza in varie materie, come la
realizzazione degli interventi edilizi servizi residenziali,
sociali, opere di urbanizzazione ed infrastrutture urbanistiche per
conto di Enti locali, enti pubblici e soggetti privati e nel settore
dell'edilizia residenziale universitaria, a progetti urbanistici,
piani particolareggiati e di recupero; dalla gestione del
patrimonio di loro proprieta' e quello di proprieta' dello Stato e
degli Enti locali, nonché il patrimonio di enti pubblici e privati
affidato alla loro gestione alla formulazione di proposte sulle
localizzazioni degli interventi di edilizia residenziale pubblica e
così via discorrendo.
Insomma
un misto tra pubblico e privato ove il carattere imprenditoriale a
dire il vero non sussiste proprio per nulla, vedi il modo in cui
vengono selezionate le cariche direttive o dirigenziali, dove
invece sussistono rilevanti interessi della politica nella
distribuzione delle poltrone. L'Organo più importante è il
Consiglio di Amministrazione il quale e' nominato con decreto del
Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione della Giunta
medesima, su proposta dell'Assessore regionale all'edilizia e ai
servizi tecnici, dura in carica cinque anni ed e' composto da: due
componenti designati dall'Assessore regionale all'edilizia e ai
servizi tecnici; due componenti eletti dal Consiglio
provinciale, di cui uno espressione della minoranza consiliare; un
componente designato dal Comune nel quale ha sede l'ATER. I membri
sono scelti tra soggetti che abbiano svolto mansioni di direzione o
consulenze amministrativa o gestionale di durata pluriennale, in
strutture o societa' pubbliche o private ovvero siano stati
Amministratori di Enti locali territoriali o degli ex IACP regionali
ovvero siano liberi professionisti iscritti da almeno cinque anni nel
rispettivo ordine di appartenenza. Il Direttore dell'ATER e' nominato
dal Consiglio di amministrazione, ed e' scelto tra dirigenti pubblici
o privati in possesso del diploma di laurea in materie giuridiche,
tecniche o economiche che abbiano svolto attivita' dirigenziale per
almeno cinque anni in enti o aziende pubbliche o private. Mentre
il Presidente che ha la rappresentanza legale dell'ATER, convoca e
presiede il Consiglio di amministrazione,
sovrintende al buon funzionamento dell'ATER e vigila sul
perseguimento degli obiettivi
individuati dal Consiglio di amministrazione, e' nominato dalla
Giunta regionale che lo sceglie tra i due componenti, designati
dall'Assessore regionale all'edilizia e ai servizi tecnici, facenti
parte del Consiglio di amministrazione.
Insomma
come ben si può comprendere sono nomine politiche e per la politica,
che in particolar modo premiano la maggioranza sussistente volta per
volta nella Regione, Una Regione che oltre ad effettuare, come è
giusto che sia la normale vigilanza, condiziona o determina anche le
nomine dirigenziali, a discapito dei Comuni, ciò perché è la legge attuale che legittima il tutto, eppure queste dovrebbero
essere cariche da ricoprire attraverso un concorso pubblico, un bando
magari europeo, con le giuste ed adeguate competenze, perché la
responsabilità dell'ATER è immensa, delicata e rilevante dal punto
di vista sociale, e non deve essere espressione di maggioranza o
minoranza politica alcuna. Ma il discorso è anche più complessivo
andrebbe riformata in toto la disciplina vigente per l'ATER per
renderla totalmente pubblica e far venire meno quel carattere di
imprenditorialità che non ha avuto alcun effetto e beneficio per la
collettività, tanti invece per poche individualità.
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