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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Sentenza “ Berlusconi”: i milioni di euro non dichiarati

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La sentenza della Corte di Cassazione 35729/13 nota come sentenza Berlusconi, ma che riguarda anche altri imputati, che meriterebbero un capitolo specifico,come il regista e produttore egiziano Frank Agrama od il bergamasco Daniele Lorenzano , fa discutere non tanto per l'oggetto della condanna e della sentenza, ma per il suoi risvolti politici. E' stata magistralmente spostata l'attenzione dalla vera questione. Certo, Mediaset solo negli ultimi dieci anni, ha versato allo Stato italiano circa 6,5 miliardi di euro. Ma l'oggetto della condanna, vista la prescrizione che è maturata, riguarda "solo"  7,3 milioni di euro, il presunto risparmio, come viene definito dalla difesa, ammonterebbe a circa lo 0,1% del totale pagato. Ma non sono spiccioli. Le condanne di primo, secondo e terzo grado hanno confermato la non dichiarazione di ciò che viene definita come presunta evasione,ed è altresì emersa la questione dei milioni e milioni di euro che r

Basta ingerenze sulla bandiera di Trieste, Trieste è di tutti

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Di rosso all'alabarda di San Sergio d'argento. La bandiera di Trieste, rossa, con l'alabarda bianca, che sventola presso i principali palazzi istituzionali locali, è oggetto di rivendicazioni di parte. A Trieste la tensione sociale incrementa. Come risposta al movimento Trieste Libera, che su facebook ha oltre 7000 mi piace e migliaia di iscritti reali, è nato ora il gruppo Trieste pro patria, che vede tra i sostenitori realtà ben note patriottiche e di destra come le associazioni Novecento e Pertan, la Federazione degli arditi e il Comitato 10 febbraio. A pochi giorni dalla sua nascita, per ora solo su facebook, conta poco più di 300 iscritti, ma destinati a crescere. Insomma è in itinere, come previsto, uno scontro tra nazionalismi, quello strettamente territoriale che vuole il Territorio Libero di Trieste e quello più universale che si richiama al patriottismo nato dall'irredentismo "eroico" che ha svolto un ruolo determinate, con l'

Monfalcone, la foto che divide la città e scatena il razzismo

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Monfalcone è un piccolo comune di 27 mila abitanti ma che vede la presenza di numerose persone provenienti da diverse parti del mondo. In prevalenza dal Bangladesh, Romania e Croazia. Ma camminare per le strade della cittadina è spesso utile per vedere l'integrazione mancata. Troverai le persone appartenenti a diverse culture ed origini chiudersi nei propri gruppi, siano esse italiane che non, ed il muro divisorio visibile che tende a rendere difficile se non impossibile la comunicazione. L'Italia è un Paese che ha seri problemi di razzismo ed intolleranza, negarlo è una pessima miopia. A volte basta un nulla per scatenare un putiferio. A volte basta la goccia per far traboccare il vaso dell'intolleranza ed inondare strade e contrade di odio e pregiudizi.  Basta una persona, un gesto compiuto da una persona appartenente ad una comunità per danneggiare l'intera comunità. Mille azioni positive passeranno inosservate e verranno demolite da un solo gest

Governo Alfano/ Letta: si prevede la disciplina dell'eccedenza anche nella scuola?

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L'articolo 2 del DECRETO-LEGGE DISPOSIZIONI URGENTI PER IL PERSEGUIMENTO DI OBIETTIVI DI RAZIONALIZZAZIONE NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI al comma 3 introduce un carattere estensivo di quella norma che nella scuola non ha avuto applicazione stante il carattere specifico della stessa, ovvero la disciplina dell'eccedenza. In detto comma si legge testualmente che nei casi di dichiarazione di eccedenza di personale previsti dall’articolo 2, comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le disposizioni previste dall’articolo 2, comma 11, lettera a), del medesimo decreto-legge si applicano a tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Le posizioni dichiarate eccedentarie non possono essere ripristinate nella dotazione organica di ciascuna amministrazione. Si applicano le disposizioni dell’articolo 14, comma 7, del decreto-legge 6 lugl

Trieste si mobilita per dire no alla guerra

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Mentre scrivo il cielo di Trieste è appena stato sorvolato da un aereo da guerra. Quel rumore invasivo, quella velocità incredibile, quella potenzialità distruttiva volante, quella violenza reale che sorvola anche questo cielo, rischia di diventare l'ennesima normalità tra qualche giorno ma sul quel cielo ignorato da molti per lungo tempo, il cielo siriano. Non abbiamo bisogno di bombe per la democrazia, di bombe per l'umanità, di bombe per la libertà. In Siria sono due anni che continua un massacro, oltre 70 mila morti, quasi due milioni di profughi, ed il tutto nella tolleranza di quell'Occidente che osa dire quando una morte è tollerabile e quando una morte non è tollerabile. Come se il massacro, le sofferenze che vive la popolazione di quel pezzo di terra, ignorato da molti, da due anni a questa parte fosse meno grave e meno rilevante od un qualcosa di accettabile rispetto alle presunti uccisioni accadute con le armi chimiche.  Chi arma i così detti ri

Italia: 1705 profili di facebook controllati dall'autorità giudiziaria

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Nei primi sei mesi del 2013 su ben 2306 richieste presentate dall'autorità giudiziaria facebook ha dato riscontro positivo a 1705 richieste, ovvero il 53% dei profili considerati, che sono stati dunque controllati. L'Italia si pone tra i Paesi che hanno avuto maggior richieste di verifiche e controlli a livello mondiale. Facebook ha pubblicato il suo rapporto che inizia con il richiamo al principio della trasparenza e fiducia e pubblicano, così scrivono, con “piacere ed orgoglio” il rapporto sulle richieste provenienti dagli enti governativi globali, inclusa ovviamente l'Italia. Il report descrive quanto segue: Quali Paesi hanno chiesto a Facebook informazioni sui nostri utenti Il numero di richieste ricevute da ogni Paese Il numero di utenti o di account utenti specificati nelle richieste La percentuale di richieste per le quali, secondo la legge, dobbiamo divulgare almeno alcuni dati In cosa consiste una richiesta di dati da parte d

Noi che vogliamo cambiare il mondo

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Noi che vogliamo cambiare il mondo senza cambiare noi stessi. Noi che vogliamo cambiare il mondo senza accettare compromessi. Noi che vogliamo cambiare il mondo anche per noi stessi. Non vorrai essere chiamato né padre né madre né fratello né sorella di questo Stato, ma unicamente con il tuo nome, perché tu sei il tuo nome ed in quel momento ti volterai ed in quel momento imporrai il tuo nome. Noi che vogliamo cambiare il mondo siamo qui vivendo l'oggi ed aspettando il domani che sarà un nuovo oggi, l'oggi nel domani, il domani nell'oggi. Precarietà nella precarietà, flessibilità nella flessibilità, conoscerai l'emozione di essere umano, conoscerai la debolezza dell'essere umano, conoscerai lacrime che bagneranno quelle foglie sempre verdi che ingiallire non vogliono proprio. Noi che vogliamo cambiare il mondo tra piazza e computer. Noi che vogliamo cambiare il mondo nella rete dai tanti punti e finiti zero. Noi che vogliamo cambiare il mondo col

Siria più di 70 mila morti e quasi 2 milioni di rifugiati ed i pacifisti dove stavano?

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Apriti cielo. Ora che si paventa l'ennesima guerra lampo, che lampo non sarà, ora che Francia, Inghilterra ed ovviamente USA, hanno riscaldato i motori dei loro mezzi umanitari che sparano missili, ecco gli indignati pacifisti occidentali uscire dal guscio. Tra chi dice che si viola il diritto internazionale, tra chi dice che adesso che sono state usate da qualcuno, chi non ha importanza, le armi chimiche, adesso che si è superata la tolleranza, come se vi possa essere qualche tolleranza verso i massacri dei civili,  gli artefici della democrazia occidentale si mobilitano per la pace che avrà un caro prezzo, ma che verrà soddisfatta dalla risorse di quella zona e soprattutto dall'abbattimento del regime iraniano che è sempre più vicino, ovviamente anche questo per ragioni economiche mica umanitarie. In Siria si registrano 70 mila morti quasi 2 milioni di rifugiati, nell'indifferenza totale di tutti, governi alleati, amici o nemici, ma specialmente dei pacifis

Eva il simbolo della siderurgia triestina

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Percorrendo le rive triestine, lì fermo ed immobile come quel tempo che mai potrà esser rimosso da ogni ignoranza disumana, giace il simbolo della siderurgia triestina. Si chiama Eva. Eva in cerca del suo Adamo, ma corteggiata dall'amo invisibile di quell' Ursus che si pone innanzi al suo essere storia. Quell'Ursus che dalla via Valdirivo di Cergoly mostra tutta la sua maestosa eleganza. Quell'Ursus che sfugge alla viltà di questa società. Eva una grande lingottiera per acciaieria prodotta negli anni della riconversione post-bellica dalla Ferriera di Servola. E' stata la seconda dei primi due pezzi “colati nella nuova fonderia Lingotterie, impianto che fù per 25 anni tra i più grandi e moderni del mondo, dismesso negli anni '90, superato da nuove tecnologie”. Questo è quanto si legge in una targa macchiata dal solito e non insolito vandalismo metropolitano. Come il corpo di Eva. Rispetto? Lungi da ogni speranza di civiltà.

Reportage dall'area off limits del Porto Vecchio di Trieste

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Dopo il reportage dall'area attualmente accessibile del Porto Vecchio di Trieste, ora è il momento dell'area off limits per la maggior parte dell'anno. Binari conquistati dalla vegetazione incolta, gabbiani volare tra macerie di una società conflittuale, acqua del mare scagliarsi ora con dolcezza ora con fermezza lungo quella recinzione di massi instabili che confinano e separano, così come il cancello in ferro ed alabardato, il tempo dell'epoca vissuta dall'epoca che attende una risposta nel dubbio del che fare.  Macerie, tanti magazzini decadenti e fatiscenti che attendono solo una dignitosa sepoltura, degrado e silenzio. Tutto questo tra il lungo mare di Barcola ed il centro di Trieste. Un punto lungo e sospeso, tra l'isola ove il sole non tramonta mai, Grado, l'Est Europa, il Carso selvaggio e mai domato, ed il golfo irrequieto di Trieste. E ti chiedi, potrebbero quei binari ospitare il tram storico di Trieste, ora dormiente, per congiu

Anche Giorgio Canali condivide Ronchi dei Partigiani

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A Selz di Ronchi, il giorno 8 settembre con la tradizionale fiaccola, si concluderà il tradizionale meeting partigiano. Diversi giorni di festa dedicati a quella storia che mai dovrà essere  dimenticata. Vi è anche nell'area della festa una mostra, foto di chi ha combattuto per la resistenza, con brevi frasi ma dal significato immenso, rimarranno impresse, per esempio, quelle di alcuni partigiani traditi da chi reputavano essere loro compagni di lotta per quella libertà che è stata conquistata a carissimo prezzo. Tra i vari ospiti vi è stato anche Giorgio Canali,che il 23 agosto con la sua musica, accompagnata verso la fine del concerto da qualche goccia di pioggia, ha reso vibrante il meeting. Giorgio Canali nel corso della sua vita ha collaborato anche come tecnico del suono con la PFM e con i Litfiba, ha conosciuto i CCCP Fedeli alla linea nel 1989, durante la tournè congiunta tra questi ultimi e i Litfiba in Unione Sovietica. Entra successivamente a far pa

Scuola: Istigazione di Stato al suicidio

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Non è né retorica né sterile demagogia. Chi governa, chi assume nelle sue funzioni l'essere Stato italiano, chi norma, chi legifera, è immune da ogni responsabilità giuridica, civile, ma a volte anche etica e morale. Cambiano i governi, cambiano i parlamenti, ma le norme che questi hanno prodotto rimangono ferme nel tempo invadendo, stravolgendo la vita di milioni di persone. Spesso si ragiona da contabile, da ragioniere, senza tener conto che dietro un numero vi sia una persona, dietro una persona una storia di vita, sogni, emozioni, passioni e speranze. Sono più di due anni che nella scuola è stata realizzata una situazione talmente indegna che ha creato scalpore non appena divenuta di dominio pubblico. Mi riferisco alla vicenda dei docenti idonei ad altri compiti, su cui ho già scrittoper diverso tempo , e di riflesso tale situazione si ripercuote sul personale precario Ata, diventato ancora più precario nella precarietà storica, ma anche sulle biblioteche s