La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Parte la selezione per il Presidente Invalsi,si restringe la cerchia dei candidabili


Quali requisiti dovrà avere il nuovo Presidente dell'Invalsi?
Entro il 7 gennaio 2014, quindi neanche un mese di tempo, la domanda dovrà essere presentata via mail con un documento sintetico di massimo 12 mila battute.
Il Presidente verrà scelto tra persone di alta qualificazione scientifica e con adeguate conoscenze dei sistemi di istruzione e formazione, di ricerca e dei sistemi di valutazione in Italia e all’estero. I componenti del Consiglio di amministrazione sono scelti dal Ministro tra esperti nei settori di competenza dell’Istituto.
Quindi la nomina avrà, ovviamente, anche valenza politica.
Non devono aver già svolto un doppio mandato (nel ruolo per cui si candidano) presso lo stesso Ente, e si terrà conto di requisiti molto stringenti e particolari come:
a) competenza specifica in materia di valutazione di sistemi di istruzione e formazione, comprovata da pubblicazioni scientifiche;
b) comprovata esperienza nella gestione del sistema nazionale di valutazione dell’istruzione e formazione;
c) conoscenza delle metodologie di valutazione dei sistemi di istruzione e formazione di
altri paesi;
d) conoscenza delle caratteristiche evolutive e istituzionali del sistema italiano di istruzione e formazione;
e) conoscenza delle dinamiche dell’effettivo funzionamento del sistema nazionale di istruzione e formazione, anche in confronto a quelle di sistemi di altri paesi;
f) esperienza di direzione di strutture ed enti di ricerca, ed esperienza diretta di insegnamento, coordinamento di insegnanti, direzione di scuole, coordinamento di reti di scuole;
g) conoscenza della lingua inglese e di una o più altre lingue straniere.

Insomma in Italia sono in pochi, pochissimi, ad avere i requisiti giusti per candidarsi alla Presidenza dell'Invalsi. E' importante, a parer mio, aver avuto esperienza con l'Invalsi, avere avuto esperienza con le associazioni degli insegnanti, aver avuto un ruolo importante in Enti di ricerca, magari proprio nel ramo della ricerca e sistema educativo e scientifico,aver rivestito ruoli di rilievo internazionale, aver collaborato per esempio con l'Unesco può essere importante,aver avuto ruolo di esperienza anche in comitati di valutazione, oltre che aver curato la pubblicazione di diverse riviste in materia, conoscere la lingua straniera, magari essere Professore universitario anche a contratto e soprattutto essere non scomodo alle due componenti politiche principali di questo Paese.
Tutte indicazioni che possono condurre verso uno o due nominativi ben noti nel panorama complessivo della scuola.



Commenti

  1. Il problema non è chi sarà nominato e quale curriculum dovrà esibire. Il vero problema è l'Invalsi così come è oggi, almeno da 5 anni a questa parte, a cosa mira, quanto costa e che senso ha. Per me, una maestra che insegna in una meravigliosa scuola di campagna, in cui vorrei la presenza dell'ispettore tutti i giorni per vedere come lavoriamo e cosa facciamo con e per i nostri alunni, forti solo delle nostre intenzioni educative e dell'appoggio di territorio e famiglie, un bel niente...anzi un danno, una contraddizione, un pericolo. No invalsi sempre. Spero che il ministro capisca una volta per tutte la grande contrarietà della scuola a questo sistema insulso, classista e irresponsabile

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