Quali requisiti dovrà avere il nuovo
Presidente dell'Invalsi?
Entro il 7 gennaio 2014, quindi neanche
un mese di tempo, la domanda dovrà essere presentata via mail con un
documento sintetico di massimo 12 mila
battute.
Il Presidente verrà scelto tra persone
di alta qualificazione scientifica e con adeguate conoscenze dei
sistemi di istruzione e formazione, di ricerca e dei sistemi di
valutazione in Italia e all’estero. I componenti del Consiglio di
amministrazione sono scelti dal Ministro tra esperti nei settori di competenza dell’Istituto.
Quindi la nomina avrà, ovviamente, anche valenza politica.
Non devono aver già svolto un doppio
mandato (nel ruolo per cui si candidano) presso lo stesso Ente, e si
terrà conto di requisiti molto stringenti e particolari come:
a) competenza specifica in materia di
valutazione di sistemi di istruzione e formazione, comprovata da
pubblicazioni scientifiche;
b) comprovata esperienza nella gestione
del sistema nazionale di valutazione dell’istruzione e formazione;
c) conoscenza delle metodologie di
valutazione dei sistemi di istruzione e formazione di
altri paesi;
d) conoscenza delle caratteristiche
evolutive e istituzionali del sistema italiano di istruzione e
formazione;
e) conoscenza delle dinamiche
dell’effettivo funzionamento del sistema nazionale di istruzione e
formazione, anche in confronto a quelle di sistemi di altri paesi;
f) esperienza di direzione di strutture
ed enti di ricerca, ed esperienza diretta di insegnamento,
coordinamento di insegnanti, direzione di scuole, coordinamento di
reti di scuole;
g) conoscenza della lingua inglese e di
una o più altre lingue straniere.
Insomma in Italia sono in pochi, pochissimi, ad
avere i requisiti giusti per candidarsi alla Presidenza dell'Invalsi. E' importante, a parer mio, aver avuto
esperienza con l'Invalsi, avere avuto esperienza con le associazioni
degli insegnanti, aver avuto un ruolo importante in Enti di ricerca,
magari proprio nel ramo della ricerca e sistema educativo e
scientifico,aver rivestito ruoli di rilievo internazionale, aver
collaborato per esempio con l'Unesco può essere importante,aver
avuto ruolo di esperienza anche in comitati di valutazione, oltre che
aver curato la pubblicazione di diverse riviste in materia, conoscere
la lingua straniera, magari essere Professore universitario anche a
contratto e soprattutto essere non scomodo alle due componenti
politiche principali di questo Paese.
Tutte indicazioni che possono condurre verso uno o due nominativi ben noti nel panorama complessivo della scuola.
Il problema non è chi sarà nominato e quale curriculum dovrà esibire. Il vero problema è l'Invalsi così come è oggi, almeno da 5 anni a questa parte, a cosa mira, quanto costa e che senso ha. Per me, una maestra che insegna in una meravigliosa scuola di campagna, in cui vorrei la presenza dell'ispettore tutti i giorni per vedere come lavoriamo e cosa facciamo con e per i nostri alunni, forti solo delle nostre intenzioni educative e dell'appoggio di territorio e famiglie, un bel niente...anzi un danno, una contraddizione, un pericolo. No invalsi sempre. Spero che il ministro capisca una volta per tutte la grande contrarietà della scuola a questo sistema insulso, classista e irresponsabile
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