C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Anche Giorgio Canali condivide Ronchi dei Partigiani



A Selz di Ronchi, il giorno 8 settembre con la tradizionale fiaccola, si concluderà il tradizionale meeting partigiano.
Diversi giorni di festa dedicati a quella storia che mai dovrà essere  dimenticata.
Vi è anche nell'area della festa una mostra, foto di chi ha combattuto per la resistenza, con brevi frasi ma dal significato immenso, rimarranno impresse, per esempio, quelle di alcuni partigiani traditi da chi reputavano essere loro compagni di lotta per quella libertà che è stata conquistata a carissimo prezzo.
Tra i vari ospiti vi è stato anche Giorgio Canali,che il 23 agosto con la sua musica, accompagnata verso la fine del concerto da qualche goccia di pioggia, ha reso vibrante il meeting.

Giorgio Canali nel corso della sua vita ha collaborato anche come tecnico del suono con la PFM e con i Litfiba, ha conosciuto i CCCP Fedeli alla linea nel 1989, durante la tournè congiunta tra questi ultimi e i Litfiba in Unione Sovietica. Entra successivamente a far parte dei CCCP insieme ad altri fuoriusciti dei Litfiba, Gianni Maroccolo e Ringo De Palma. Nel 1990 partecipa come chitarrista e come tecnico del suono all'ultimo disco dei CCCP, Epica Etica Etnica Pathos. Tra i dischi più famosi da lui prodotti si ricordano l’omonimo esordio dei Verdena (1999), Sguardo contemporaneo di Bugo (2006) e Canzoni da spiaggia deturpata di Le luci della centrale elettrica, dove partecipa anche in veste di chitarrista. Ha inoltre collaborato con molti gruppi italiani e stranieri quali Marlene Kuntz, Noir Désir, Litfiba, Timoria, Premiata Forneria Marconi, Yo Yo Mundi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Virginiana Miller, Ulan Bator, Melt, Wolfango, Santo Niente, (P)neumatica, Quinto Stato, Zen Circus, Masoko, Hic Niger Est (con "primo parallelo" uscito nel gennaio 2007) .
Ebbene sulla sua pagina facebook ha scritto che avrebbe suonato a Ronchi, sì, ma dei Partigiani, condividendo la pagina facebook nata proprio per tal scopo, ovvero mettere in discussione la denominazione dell'attuale Ronchi dei Legionari.

Una condivisione importante di quell'iniziativa lanciata sulle pagine di internet, ed ancora ignorata dalla stampa, che lentamente crea dibattito, a tal proposito segnalo il prezioso contributo di Luca Meneghesso con il suo intervento dal titolo  Ronchi, D’Annunzio e i legionari nelle riflessioni di Pier Paolo Pasolini , e presto anche una interpellanza in Consiglio Comunale, ma su ciò scriverò al momento opportuno. Insomma la storia ha inizio, e sarà probabilmente un nuovo inizio per Ronchi...dei Partigiani e non più dei Legionari?
Quando la rete fa rete...rete di condivisione e voglia di osare per la dignità.




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