Politicamente la fine
della Prima Repubblica viene segnata in due passaggi, il 5 aprile del
1992 dove la DC ottenne il minimo storico dei suffragi ed il 1994 con
la discesa in campo di Silvio Berlusconi tramite quella Forza Italia
creata sulla carta nel 1993.
Ma in verità, a parer
mio, nessuna Seconda Repubblica è veramente mai nata ma vi è stata
sempre una chiara continuità con la Prima Repubblica anche dopo il 5
aprile del 1992 o la discesa in campo di Berlusconi. Perché possa
iniziare un qualcosa vuol dire che un ciclo deve essere giunto a
termine, ma così non è pienamente stato, sono emerse solo operazioni politiche
gattopardiane, di continuità, volte a difendere e salvare l'architettura della Prima
Repubblica nella Seconda Repubblica ma secondo le condizioni dettate
da chi ha voluto un cambiamento nella gestione della Cosa Pubblica
tramite la tregua conseguita con Cosa Nostra. Fare la guerra per
ottenere la pace ma alle condizioni di chi ha voluto la guerra.
La Prima Repubblica,
ancora in essere, ha subito un duro colpo con la morte di Giulio
Andreotti il 6 maggio 2013.
E' questa la data
corretta ove si deve segnare l'inizio di un qualcosa di diverso che
dove condurrà non è ancora chiaro. Coincidenza vorrà che in
concomitanza con l'aggravarsi della salute di Andreotti arriveranno
le prime condanne per Berlusconi, dopo la sua morte arriveranno
condanne pesantissime, ma la cosa che più deve indurre alla
riflessione, oltre l'apertura sul caso Orlandi, la vicenda
trasparenza Ior,e la riproposizione di Forza Italia, cosa che avevo
anticipato nel mio piccolo mondo da blogger ben prima della conferma
da parte dello stesso Berlusconi, operazione che deve essere letta in
continuità con la Prima Repubblica, sono i messaggi che arrivano
dall'ombra. Da un lato avrai un
Provenzano messo a tacere, dall'altro avrai un Bisignani che
all'improvviso diventerà l'uomo più potente d'Italia, ma altro non
è che uomo al servizio del potere, che come già ho
scritto in
passato, con il suo libro, ha un solo scopo , ovvero difendere la
memoria di Andreotti contro chi lo ha ripudiato o dimenticato,o verso chi
tradisce. Un messaggio dall'uomo venuto dall'ombra per ricordare ad
alcune soggettività di potere che anche dopo la morte di Andreotti
la fede deve essere rispettata. D'altronde le cose
segrete non verranno mai dette e mai potranno essere dette, mai
nessuna verità sarà tale, perché il segreto, mascherato dal velo
della riservatezza, è il cuore della massoneria, del potere. Uscirà
fuori solo quello che verrà reputato come idoneo, per la resa dei
conti in itinere.
Appunto, resa dei conti.
Ed ora il messaggio di
Rina.
La cosa più interessante
di quanto
affermato da Rina, è , a parer mio, quanto ora segue:
"Appuntato, lei mi vede che possa baciare
Andreotti? Le posso dire che era un galantuomo e che io sono stato
dell'area andreottiana da sempre". Appuntato, ha visto? Sono ancora un orologio
svizzero, anche se mi sono fatto vecchio»
.
Fede andreottiana e memoria.
Il patto di sangue, anche dopo la morte con
Andreotti, non deve essere sconsacrato. Gli uomini che hanno reso la Prima Repubblica ciò
che è stata, in continuità con la falsa Seconda Repubblica, ci sono
ancora, e possono “spifferare”, possono uscire dal “sonno”,
dall'ombra per punire chi oserà tradire o cedere il potere. E qualcuno che oserà
tradire vi è,qualcuno che oserà la presa del potere vi è,
altrimenti non si comprenderebbe il perché di tutto ciò. Sì, è in corso una grande guerra, sarà dura,
violenta, come quella accaduta nel 1992, le cui modalità non è
detto che non possano ripetersi , ora è chiaro perché spesso si
paragona il periodo attuale al 92, altro che per ragioni economiche,
per ragioni di potere, di mafia, di patti di sangue. Di messaggi ed "aperture" ne arriveranno ancora, questo è poco ma sicuro.
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