Una
giornata qualunque ed incontri un tuo amico e in quel rione di Roiano di
Trieste scoprirai che le mura che attualmente ospitano la tua
quotidianità per diverso tempo hanno accolto colui che sarà il
partigiano Tone
Tomšič
.
Mura,
finestre, porte e silenzi. Poco o nulla è rimasto di quel tempo,
poco o nulla si conosce del partigiano Tone.
Ho
provato a chiedere lumi ad un mio amico ricercatore e studioso, Sandi Volk, e mi
riferirà che le notizie su di lui le troverai prevalentemente in
sloveno, a Lubiana esiste un coro, noto, che porta il suo nome, ma
esisteranno anche vie e strade a lui dedicate.
Provi
a fare una ricerca su internet e l'unico sito in italiano che
conferisce qualche breve informazione sarà questo (http://toscano27.wordpress.com/) e leggerai: "–
avvocato – nato a Trieste il 9 giugno 1910 – residente a Lubiana
– dal 1930 iscritto al Partito Comunista – dal 1937 membro del
Comitato Centrale del Partito Comunista Sloveno, quindi segretario
del medesimo e candidato al Comitato Centrale del Partito Comunista
Jugoslavo -. È tra i primi organizzatori del fronte di liberazione e
delle formazioni partigiane impianta tipografie clandestine ed è
redattore del giornale. « Slovenski Porocevalec » (« Informatore
sloveno ») -. Catturato nel dicembre 1941, in seguito a delazione,
da elementi della Gestapo, in una delle sue abitazioni clandestine
-tradotto nelle carceri di Lubiana, St. Vid, Beunijc, indi a Graz
(Stiria) – undici volte sottoposto a tortura -. Processato il 16
maggio 1942, a Lubiana, dal Tribunale Militare della II° Armata
Italiana Fucilato
a Lubiana il 21 maggio 1942 —Insignito dell’Ordine di Eroe
Nazionale".
E poi
seguirà questa lettera: (Dallo sloveno).
20.5-1942
"Ai nostri eroici partigiani! Fino a noi che ci troviamo dietro le inferriate delle
prigioni degli invasori è giunta la voce delle vostre grandi
vittorie. La fede inflessibile dei nostri compagni e delle compagne,
prigionieri dei fascisti, nella grande causa della liberazione della
nazione slovena e del popolo lavoratore, in seguito a tali notizie si
è maggiormente rinsaldata e i nostri giovani — la cui vita
vogliono avere gli invasori fascisti — guardano sorridenti e con
disprezzo la morte, consci che anche il loro sacrificio pone le basi
al libero avvenire della nazione slovena e del popolo lavoratore.
Compagni partigiani!
Non vi diremo parole di incitamento. Sappiamo bene che
l’eroismo non vi manca. Solo questo: compagni, il nostro spirito vi
segue ovunque, siamo con voi in tutte le vostre lotte, con voi
soffriamo, con voi attacchiamo il nemico e persino le nostre tombe vi
sosterranno nella grande lotta che state combattendo e che non può
concludersi che con la completa vittoria.
Accogliete l’ardente saluto di noi prigionieri dietro
le inferriate delle prigioni degli invasori".
Un
senso di inquietudine da un lato, di orgoglio dall'altro dominerà il
mio pensiero ogni qualvolta aprirò la porta di quella casa di
Roiano.
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