“Questo
documento non è un programma di governo, organico e sviluppato in
un’ottica di lungo termine. Non può essere e non è un manifesto
politico. Non è neanche una mera nota descrittiva dei problemi.
Questo
quanto si legge nella premessa del documento prodotto dai dieci saggi
voluti dal Presidente della Repubblica, ed allora se il documento
realizzato non è né un programma di governo, né un manifesto
politico, che cosa è?
La
risposta arriva nel passaggio successivo: “Proponiamo
un elenco ragionato di possibili linee di una futura azione di
governo in campo economico-sociale-ambientale, per ciascuna delle
quali vengono indicati esempi
di concreti provvedimenti,
che si segnalano per la loro rilevanza
e
urgenza
o
su cui è comunque necessario
avviare fin da subito una riflessione politica.
La scelta di procedere per “esempi” è stata, da un lato, imposta
dal breve orizzonte temporale del Gruppo, dall’altro privilegiata
al fine di agevolare la lettura del documento. “ Dunque
un elenco delle cose possibili da fare.
Cosa
è previsto nel campo della scuola?
Il
punto 3.1 afferma la necessità di "realizzare
l’alternanza scuola-lavoro, anche per gli universitari introducendo
un apprendistato universitario sul modello tedesco o austriaco, due
paesi in cui la disoccupazione giovanile è molto contenuta. Un
decreto ministeriale dovrebbe autorizzare gli atenei a stringere
degli accordi con le associazioni di categoria e i sindacati presenti
sul territorio o direttamente con le imprese ivi presenti per
istituire un corso di laurea triennale sotto forma di apprendistato.
Lo studente lavoratore potrebbe acquisire metà dei crediti del corso
in azienda e metà dei crediti in università: sarebbe formalmente
impiegato presso l’impresa con un contratto di apprendistato della
durata di tre anni, ma l’azienda non avrebbe alcun obbligo ad
assumere il giovane alla fine del triennio."
Il
punto 4.1 parla invece di PA virtuosa e si specifica che è
necessario “creare
una competizione virtuosa, anche grazie all’uso del web, tra
pubbliche amministrazioni, specialmente quelle che erogano servizi ai
cittadini, come le strutture sanitarie, la scuola e l’università.
A tal fine è necessario attuare quanto già previsto dalle norme che
prevedevano la valorizzazione del merito attraverso il salario
accessorio. Purtroppo, il blocco agli stipendi ha impedito al
meccanismo premiale di realizzare i propri effetti. Inoltre, dal
punto di vista del cittadino, è più importante valorizzare
l’amministrazione virtuosa che il singolo dipendente meno efficace
. Per raggiungere i menzionati obiettivi- si legge all'intero del
documento- “è necessaria la diffusione delle tecnologie digitali.
Esse riducono i costi, favoriscono la semplificazione e, facendo
dell’amministrazione una “casa di vetro”, agevolano il
controllo e la partecipazione dei cittadini. Pertanto, va data
sollecita attuazione all’Agenda digitale nelle pubbliche
amministrazioni secondo quanto previsto alla fine della scorsa
legislatura dal d.l. 179/2012 convertito nella legge 221/2012. “
Il
punto 4.4 parla di come potenziare l’istruzione e il capitale umano.
migliorare
la performance
dei
sistemi di istruzione e formazione;
Anche
se si dice che “non è questa la sede per valutare nel dettaglio
ipotesi di intervento sui sistemi educativi”, ciononostante, “si
ritiene che sia possibile adottare nel breve termine misure in grado
di alleviare alcune situazioni particolarmente gravi o di influire,
al contempo, sulla sostenibilità a lungo termine di un’area
particolarmente rilevante per la pubblica amministrazione come la
sanità.”
Contrastare
l’abbandono scolastico con il prolungamento della scuola al
pomeriggio
le cui attività “non dovrebbero però essere una mera replica
delle lezioni frontali della mattina. L'estensione del tempo
scolastico consentirebbe, infatti, di scomporre i gruppi classe,
lavorando su piccoli numeri, sperimentando metodologie didattiche
innovative (ad esempio, apprendimenti cooperativi e attività
sociali) e individuando percorsi specifici per i ragazzi
maggiormente a rischio. Per questi ultimi, l'insegnamento
individualizzato dovrebbe riguardare in modo prioritario il
rafforzamento delle competenze di base: comprensione dei testi,
competenze logico-matematiche e applicazione del metodo scientifico.
Inoltre, gli istituti scolastici dovrebbero dotarsi di strumenti di
misurazione, a cadenza regolare, dei progressi compiuti dagli
studenti a rischio di dispersione.”
Merito
e borse di studio:
“Si suggerisce, quindi, che la Conferenza Stato-Regioni vari,
quanto prima, il decreto sulla definizione dei livelli essenziali
delle prestazioni e dei requisiti di eleggibilità per il diritto
allo studio universitario. Inoltre, il Fondo Integrativo Statale
delle borse di studio, recentemente ridotto a livelli minimi, va
aumentato in modo consistente, anche per sottolineare che lo Stato
intende offrire reali opportunità verso gli studenti meritevoli
provenienti da famiglie meno abbienti. Per questo, tale Fondo deve
essere portato a 250 milioni di euro annui, il che corrisponde ad un
raddoppio della posta dedicata a questa materia prima dei drastici
tagli operati per il biennio 2013-2014. “
Scuola
e salute: -“Il
potenziamento delle iniziative finalizzate ad insegnare stili di
vita salutari nelle scuole e nelle università, promuovendo, sul
modello americano, l’eliminazione dai distributori automatici
collocati nelle scuole di cibo e bevande ad alto contenuto calorico;
-
l’introduzione
di un sistema di certificazione per iniziative realizzate
all’interno delle aziende volte alla salute dei dipendenti, da
realizzare secondo le linee guida disponibili a livello
internazionale; -
la
sensibilizzazione dei medici di base al fine di prescrivere
esercizio fisico ai pazienti, con eventuale deduzione fiscale delle
spese per l'esercizio svolto su prescrizione medica o per l’acquisto
di strumenti per l’esercizio fisico.”
Scuola
e tecnologia:
“ è indispensabile il miglioramento dell’infrastruttura di rete
delle scuole, attualmente dimensionata per la gestione
amministrativa, anche in vista dell’adozione dei libri digitali,
prevista progressivamente dal 2014, la quale stimolerà una forte
domanda di formazione e di innovazione attraverso i linguaggi
digitali.”
Tutto
ciò lascia ben intendere che il ruolo dell'InValsi,dell'indire, è
centrale, come risulta essere centrale la questione della
produttività nella scuola, la cui via è già stata aperta, in modo potenziale, con il
famigerato accordo sindacale del 12 dicembre 2012 e dalla riforma c.d Brunetta.
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