320mila
persone, emozioni e sentimenti per 11.500 posti, e solo 50 minuti di
tempo per concorrere.
Numeri,
tempo e vite, che si intrecciano in quella burocrazia che deciderà
chi potrà o non potrà passare alla prova successiva per avere tra
le mani, magari dopo una vita di precariato, il contratto a tempo
indeterminato.
Politici,
comici, attori, personalità varie, continuano a sostenere il
“miracolo” dell'Unione Europea, unione conseguita senza guerre,
bombe o armi, ma solo tramite politiche di austerità che hanno
massacrato ogni diritto sociale aprendo le porte alle più variegate
privatizzazioni dei beni non più comuni.
Ma
se Unione Europea deve essere, che lo sia anche per i diritti dei
lavoratori precari.
Per
esempio nella scuola.
Circa
130 mila precari.
Persone
che vivono la condizione di precarietà, come imposta dallo Stato,
sulla propria pelle ogni giorno.
Sono
stati realizzati vari ricorsi, le Sentenze saranno favorevoli in
alcuni casi, negative in altri casi.
I
Tribunali spesso sono condizionati dal vento politico che soffia nel
Paese, altre volte le sentenze non vengono semplicemente ottemperate,
il problema è lo Stato e le leggi esistenti.
Il
problema è il legislatore.
Lo
Stato ragioniere ha deciso che la precarietà conviene.
Si
risparmia, ma sulla pelle di migliaia di lavoratori e lavoratrici.
E'
in vigore il Trattato di Lisbona, pessimo per molti aspetti, ma, in
questo caso, integrando la Carta di Nizza che è la vera
Costituzione dell'Unione europea, cui il nostro ordinamento riconosce
valore accettando la limitazione della propria sovranità in base
all'art.11 della Costituzione italiana, recependo la nota direttiva
UE 1999/70 (misure preventive e repressive per evitare il formarsi
del precariato a seguito della reiterazione di contratti a termine),
sancisce in sostanza due principi fondamentali, il principio di non
discriminazione tra lavoratori a termine e lavoratori a tempo
indeterminato e la prevenzione dell'abuso
derivante dalla reiterazione del lavoro a termine
e comunque riafferma chiaramente la eccezionalità del
contratto di lavoro a termine mentre la regola è il lavoro a tempo
indeterminato.
L'Italia viola il violabile.
Tra artifici giuridici, legali o
illegali, legittimi o illegittimi, alla fine lo Stato italiano
pagherà l'ennesima multa, che verrà scaricata sulle spalle dei
cittadini. Ma, ragionando in termini contabili, allo Stato conviene
pagare la multa piuttosto che stabilizzare 130 mila precari nella
scuola.
A volte mi sorge un dubbio.
Temo un recepimento dei principi
comunitari “all'italiana”.
Temo l'espulsione di massa dei
precari della scuola.
Superati i 36 mesi e l'eventuale
periodo di proroga, il contratto non potrà essere rinnovato. Un
principio in armonia con il dettato comunitario, si pone fine
all'abuso della precarietà semplicemente eliminando il precario.
E' chiaro a tutti che nella
Scuola esiste una legislazione particolare e specifica, graduatorie e
così via dicendo, però, se il modo di ragionare sarà solo quello
dell'austerità, probabilmente arriverà il momento in cui si
rimpiangerà anche la precarietà.
Perché proporre le 24 ore anche
alle scuole secondarie?
Un tentativo, solo rimandato,
per evitare la precarietà, eliminando direttamente la fonte delle varie preoccupazione governative i precari, e pretendendo maggior
lavoro per i docenti. Supplenze che potranno essere coperte e
garantite con una sorta di organico funzionale.
D'altronde il modo in cui
funziona la scuola primaria dovrebbe insegnare qualcosa o no?
E' a questo che arriveranno?
Se la politica dell'austerità
continuerà, ciò sarà inevitabile.
Allora se il ministro della P.A
afferma che “non è ipotizzabile una stabilizzazione di massa”,
se i conti dello Stato sono quelli che sono, come risolvere il tutto?
Un nuovo compromesso storico?
Una concertazione apicale/sociale?
La questione è semplicemente
etica e politica e non giuridica.
I Tribunali possono continuare a
sostenere tutti i diritti astratti di questo non più bel mondo, ma
la realtà ha sempre evidenziato come il tutto può essere raggirato.
La soluzione è paradossalmente
semplice, ma probabilmente è la più complessa.
La consapevolezza dello stato
delle cose deve indurre alla lotta senza compromesso, altrimenti
arriverà presto il giorno della selezione, del sacrificio solidale,
dei licenziamenti di massa, dell'eliminazione del precario e non del precariato ,solo
perché lo Stato ha deciso che questo deve essere il modo di fare,
quando in realtà si potrebbe operare in modo diverso, perché i
fondi ci sono, le risorse anche, manca solo il giusto indirizzo
politico e sociale.
Sì, temo una espulsione di
massa dei precari dalla scuola, temo un maggior incremento di
lavoro per il personale di ruolo, temo che l'evitare l'abuso del
contratto a termine altro non sarà che l'eliminazione del precario.
Sono il primo a voler errare,
spero solo di non trovarmi nella situazione, come già accaduto per
altre questioni, di dover dire, l'avevo scritto e denunciato.
C'era una volta il contratto a
tempo indeterminato.
Poi arrivò il turno del
contratto a tempo determinato.
Poi arrivò il momento dei
contratti a progetto.
Alla fine arrivò l'attimo del
licenziamento.
E un terminale e 50 domande quiz su logica e informatica non mi sembrano il modo migliore per valutare un insegnante. Ti segnalo la mia riflessione
RispondiEliminahttp://topoblu.wordpress.com/2012/12/18/concorsone-ma-e-di-questo-che-ha-bisogno-la-scuola/
ciao, e complimenti per quello che fai
il tuo intervento lo ho letto ed è condivisibile al 100%. Questi quiz, queste prove sono i riflessi dell'invalsione della scuola che riguardano e riguarderanno anche la "selezione" del personale.
EliminaUn giorno quando la gente non sarà più in grado di scrivere e ragionare capiranno, non so come, ma capiranno, il perchè delle nostre ragioni che in questo momento sono un torto per il sistema...
già capiranno, come in "Farenheit" e non ricordo più il titolo , ma si è capito...
Eliminasiamo davvero all'aberrazione della stato mentale e allo scempio dello stato più ignorante del mondo !
grazie Marco per la tua volontà di portare alla luce ciò che è sommerso, per il coraggio e la capacità arguta e anche poetica di descrivere situazioni inenarrabili!!