L'ISTAT
ha pubblicato i dati di una ricerca a dir poco interessante, che
ancora non ha avuto la giusta attenzione sociale e mediatica. Forse
perché guardare il problema sociale, come il problema, è un
qualcosa da evitare nel nome di quella maledetta apparenza che logora
ogni dignità sociale ed umana.
Per
l'Istat una persona è considerata senza dimora
“quando versa in uno stato di povertà materiale e immateriale, che
è connotato dal forte disagio abitativo, cioè dall’impossibilità
e/o incapacità di provvedere autonomamente al reperimento e al
mantenimento di un’abitazione in senso proprio.”
Quindi
in tale definizione rientrano tutte le persone che “vivono in spazi
pubblici (per strada, baracche, macchine abbandonate, roulotte,
capannoni); vivono in un dormitorio notturno e/o sono costretti a
trascorrere molte ore della giornata in uno spazio pubblico (aperto);
vivono in ostelli per persone senza casa/sistemazioni alloggiative
temporanee; vivono in alloggi per interventi di supporto sociale
specifici (per persone senza dimora singole, coppie e gruppi). Sono
escluse tutte le persone che: vivono in condizione di
sovraffollamento; ricevono ospitalità garantita da parenti o amici;
vivono in alloggi occupati o in campi strutturati presenti nelle
città.”-
In
base alle risultanze di questa ricerca emerge che le persone
senza dimora che nei mesi di novembre-dicembre 2011 hanno utilizzato
almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna nei 158 comuni
italiani in cui è stata condotta l'indagine sono stimate in
47.648 che ben può arrivare a 51.872 persone.
L'incidenza
sul totale dei residenti risulta più elevata nel Nord-ovest, dove le
persone senza dimora corrispondono a circa lo 0,35% della popolazione
residente, seguono il Nord-est con lo 0,27%, il Centro con lo 0,20%,
le Isole (0,21%) e il Sud (0,10%).
Sono
ben 41.411 uomini e 6.238 donne, di cui 19.325 italiani ovvero il
40% e la fascia di età più elevata è rappresentata da chi rientra
nella categoria dai 18 ai 34 anni, ovvero ben il 32% del totale delle
persone senza dimora.
Sempre
secondo l'ISTAT, dopo Roma e Milano, Palermo è, “tra i 12 comuni
più grandi, quello che accoglie il maggior numero di persone senza
dimora (3.829); vi vive quasi l’80% di coloro che utilizzano
servizi nelle Isole e ben il 60,7% è costituito da stranieri.
Seguono Firenze (1.911), con il 60,9% di stranieri, Torino (1.424),
con il 56,5%, e Bologna (1.005), con il 51,6%. “
Le
persone senza dimora hanno in media 42,2 anni; gli stranieri sono più
giovani degli italiani (36,9 anni contro 49,9 anni): quasi la metà
(46,5%) ha meno di 35 anni, mentre ben il 10,9% degli italiani ha più
di 64 anni. La maggiore anzianità degli italiani comporta anche una
maggiore durata della condizione di senza dimora: circa la meta degli
stranieri (il 49,7%) è senza dimora da meno di sei mesi, contro un
terzo (il 32%) degli italiani; “solo” il 9,3% lo è da almeno
quattro anni, contro un quarto (il 24%) degli italiani. Si tratta,
nel complesso, di una durata media nella condizione di senza dimora
di 2,5 anni, più bassa per gli stranieri (1,6 anni), più alta per
gli italiani (3,9 anni).
Il
fatto di essere più giovani, tra gli stranieri, secondo l'Istat, si
associa anche a titoli di studio mediamente più elevati: ben il
43,1% ha almeno un diploma di scuola media superiore (il 9,3% una
laurea) contro il 23,1% degli italiani; tuttavia, il 6,1% degli
stranieri dichiara di non saper leggere né scrivere. Oltre la metà
degli italiani (51,5%) è in possesso del titolo di studio
corrispondente alla scuola dell’obbligo (licenza media inferiore).
“Tra
gli stranieri, il 20% era senza dimora già prima di arrivare in
Italia, il 41,4% dichiara di aver avuto la sua ultima abitazione in
uno stato estero e il restante 38,6% in Italia. Tra questi ultimi,
circa la metà dichiara che l’ultima abitazione era in un comune
diverso da quello in cui vive la condizione di senza dimora. Le
persone senza dimora che non svolgono alcuna attività lavorativa
sono il 71,7% del totale; tuttavia, quelle che non hanno mai lavorato
sono solo il 6,7% (in un quarto dei casi donne, in due terzi
cittadini stranieri e con meno di 35 anni). Tra
le persone senza dimora, infatti, ben il 61,9% ha perso un lavoro
stabile, a seguito di un licenziamento e/o chiusura dell’azienda
(il 22,3%), per il fallimento di una propria attività (il 14,3%) o
per motivi di salute (il 7,6%). Tra le persone che hanno perso un
lavoro stabile, la maggioranza non lavora (55,3%) e il 44,8% ha un
lavoro a termine, poco sicuro o saltuario. “
Dati
che devono far riflettere ma nello stesso tempo indurre all'agire
con effetto immediato.
Altrimenti
non dovrà stupire se anche in Italia, come accade in Spagna, vedremo
la Croce Rossa effettuare servizio a domicilio e portare cibo e prime
utilità a tutte quelle persone che avendo perso lavoro, e sono
migliaia e migliaia, non riescono più a fronteggiare
l'indebitamento a cui sono stati indotti ed adattati specialmente
dal consumismo, così come non deve stupire che questi dati
incrementeranno, perché è in questo anno che si è avuto il maggior
numero della perdita dei posti di lavoro, e gli ammortizzatori
sociali non sono certamente a tempo indeterminato.
Insomma
lo Stato, gli Enti Locali, piuttosto che pensare a grandi e
speculativi investimenti od a piccole cose, come le rotatorie, che
sottraggono soldi pubblici per fini a dir poco opinabili, devono
mettere all'ordine del giorno i problemi sociali.
Più
mense, più case comunali, meno edificazioni e speculazioni.
La
dignità umana prima di ogni profitto.
Certo, quando ti trovi un Governo che attacca i diritti delle persone più deboli, che attacca anche i permessi previsti dalla legge 104/92, comprendi che questo non può essere più interlocutore, ma interlocutore deve essere la società che deve divenire comunità, deve essere il cittadino, dobbiamo essere noi che con lo spirito laico della lotta dobbiamo ripristinare i valori etici fondanti ogni comunità sociale che voglia essere tale.
http://liketomjoadghost.wordpress.com/
RispondiEliminaGianluca è uno di questi, e ancora si può far sentire, da chi ha voglia di ascoltare.