Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La “confessione” di Favia, a chi giova?




In una rete televisiva, La7, la cui proprietà non è certamente amica di Casaleggio, come ricordato anche da Enrico Mentana, è accaduto ciò che prima o poi doveva accadere.
Sono mesi che in rete si parla della situazione di poca trasparenza che caratterizza il movimento a 5 stelle, un movimento-partito, politico e reale, non certamente un fenomeno, come ancora oggi viene identificato da molti.
Certamente in Italia vi sono problemi più importanti, situazioni sociali ogni oltre limite di sostenibilità, però non si può rimanere indifferenti sulla vicenda Favia, della sua confessione, considerata sfogo, durante un fuorionda di un’intervista esclusiva realizzata dall’inviato Gaetano Pecoraro per Piazzapulita, il programma de La7 condotto da Corrado Formigli.
Ho conosciuto Giovanni personalmente, durante la mia lunga permanenza a Bologna.
Ricordo che quando ho sollevato in città la problematica dell'uomo-sandwich , situazione a dir poco degradante, che ha creato anche discussione mediatica a Bologna, in un giorno qualunque io e lui ci siam ritrovati nella sala di una mensa bolognese, ed abbiamo discusso del problema. Ed è stato l'unico ad essersi attivato politicamente per denunciare quella nefandezza e certamente non mi è sembrata una persona ingenua.
Giovanni Favia rappresenta una corrente del movimento a 5 stelle che si oppone, fortemente, a quella gerarchica manovrata da Casaleggio e Grillo. Il punto è che un movimento a 5 stelle senza l'icona di Grillo, rischierebbe di crollare, così come rischierebbe di crollare senza l'indirizzamento e la guida di Casaleggio. Ed è chiaro e palese che un movimento, per definirsi tale, non dovrebbe avere né icone, né leader.
Crollerà la testa, ma rimarrà in piedi solo la base che è il cuore, una base genuina e populista, che crede nella politica legalitaria, una base che sopravviverà ma che certamente, senza Grillo, non sarà competitiva per le prossime elezioni politiche.
Sinceramente faccio davvero fatica a credere nella ingenuità di Favia. Lui ben conosce i meccanismi della televisione, vedi il caso del così fan tutti per le interviste in Emilia Romagna, faccio davvero fatica a credere che quello sfogo ove è emerso che "Casaleggio prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo e’ un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere", sia stato semplicemente un peccato di mera ingenuità.
Favia non è ingenuo perché ripeto ben conosce i meccanismi della televisione e se aggiungiamo che La7 non è certamente amica di Casaleggio e company il dado potrebbe essere tratto.
Certamente il consigliere regionale dell'Emilia Romagna in una prima fase non ne uscirà bene, ma avrà il tempo di recuperare terreno, perché l'operazione che ha avviato, o meglio che è stata avviata con quel fuorionda, ha uno scopo chiaro e preciso, affossare Casaleggio e Grillo, e conferire il potere al Movimento 5 stelle alla base o ad altri soggetti, che rivendicheranno la creazione, vista l'imminenza delle elezioni politiche, di regole trasparenti che consentiranno il transito formale del detto movimento, da Movimento a Partito. D'altronde non si poteva consentire di far salire in Parlamento persone o infiltrati di potere presenti all'interno del Movimento, e visto e rilevato che occorre del tempo per avviare una ristrutturazione globale, l'occasione è stata data, e così sarà. Ma non deve essere neanche sottovalutata l'idea che ad una certa base sembra non interessare la discesa in campo per il Parlamento, ma mira al governo territoriale e locale e forse questa situazione potrebbe confermare anche tale indirizzamento, no al Parlamento, a cui mirava Grillo/Casaleggio, si al governo locale, ciò perchè il movimento a 5 stelle ne uscirà ridimensionato politicamente e numericamente, e se cadranno Grillo e Casaleggio certamente il Parlamento rischia di essere una sorta di miraggio o nella migliore delle ipotesi, verrà conquistato da numeri che saranno irrilevanti per condizionare la politica parlamentare dal Palazzo.
Le reazioni su facebook non sono venute meno, Favia scriverà E’ stato un grave errore lasciarmi andare ad uno sfogo privato e scomposto, rubato da un cronista di cui mie ero fidato. Capita in famiglia, capita tra amici, capita al lavoro, anche tra persone che si vogliono bene, avere reazioni esagerate in momenti di tensione.
Specificando poi...
P.S. è fantascienza ed un’offesa all’intelligenza pensare che un fuori onda, per me così degradante, potesse essere concordato.
Dunque predo atto di questa sua dichiarazione, ma nonostante tutto, continuo a nutrire dubbi sulla sua ingenuità, anzi penso, che probabilmente andando in televisione, sfidando per l'ennesima volta la guida bilaterale del movimento, avrebbe fatto bene a dichiarare che era consapevole che quelle dichiarazioni sarebbero state mandate in onda, perché ne sarebbe uscito certamente meglio. D'altronde la cosa più grave che io possa vedere in tutta questa vicenda, oltre alla guida già nota da mesi, almeno nella rete, di Casaleggio e company, di un movimento che io politicamente non condivido ma rispetto, è che Giovanni ha chinato la testa alle imposizioni, che nella trasmissione Servizio Pubblico ha dichiarato ciò che lui non pensava, violando quel principio di libertà ed autonomia di cui il Movimento si è vantato per per anni. Probabilmente questo dovrebbe essere il punto nodale della questione, quale libertà? Opportunismo? Rispettare la linea del movimento che non è un partito ma che si comporta come un partito? E che diventerà partito?
Intanto, nell'ora in cui scrivo, le 10.30 del 7 settembre 2012, Beppe Grillo e Casaleggio rispondono a tutta questa vicenda con il Comunicato politico numero cinquantadue, che viene riportato sulla pagina facebook di Grillo con questo incipit
l'Italia ha un disperato bisogno di un governo politico che i partiti, asserviti alla finanza, non possono, né vogliono darle. Il Quirinale e i segretari dei partiti sono alla ricerca di una nuova legge elettorale che perpetui la situazione attuale e tenga ai margini il MoVimento 5 Stelle.

E' importante la V, che viene evidenziata come tale, V nel senso di dualismo, V nel senso di Vendetta che verrà.
Sarà una Vendetta che travolgerà solo la testa del Movimento o l'intero movimento?
O sarà una Vendetta che colpirà gli infedeli alla linea bilaterale?
Una cosa è certa, tutta questa situazione, ad oggi, giova unicamente a Monti. Tale situazione fomenta il disgusto per la politica, fomenta l'astensionismo, fomenta quell'idea di mantenere Monti anche dopo le elezioni del 2013, perché chiunque vincerà non avrà la stabilità per realizzare un governo politico fermo, e Monti sarà lì ad attendere l'inevitabile chiamata.

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