Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Siero



Sai ti ho visto mentre camminavi,
passi sconnessi 
compressi
oh
amplessi senza sessi
il pensiero,
braccia diritte verso il sentiero 
siero anti-depressione
evoluzione, 
soluzione?

Sai ti ho visto mentre ascoltavi 
l'odio del silenzio
e Trieste Trieste 
stretta nella lattina 
gettata dalla vespa
pensava ma dove hai la testa?

Festa, facciamo festa,
L'Italia crolla,
l'Italia barcolla,
l'Italia tracolla,
L'Italia ti incolla il sedere
senza sapere
davanti la Tv
e tu?

Eppure se per un solo momento ed in un solo momento fermerai quel mai,
eppure se per un solo momento ed in un solo momento allontanerai quel mai,
non sarai più solo

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