Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Basket e Trieste, una esplosione di gioia


 
Una giornata afosa.
E' arrivato Scipione che conquista anche Trieste.
Cammini per le vie della Città Vecchia, sorseggi un caffè, ed all'improvviso ascolti un boato.
Goal.
L'Italia ha appena segnato contro la Croazia, partita che poi si concluderà con un pareggio.
Ma non guarderò la partita, in tal giornata ho deciso di recarmi al PalaTrieste per assistere all'incontro tra L'AcegasAps Trieste e la BLS Chieti, chi vince salirà il LegAdue.
Entrerà nel Basket professionistico.
L'evento è aperto alla Città, nessun biglietto da pagare.
L'incontro è previsto per le ore 21.00 ma decido di recarmi in anticipo, voglio vivere la sensazione dell'ante partita.
Vedrai un Palasport all'inizio con poche persone ed i giocatori riscaldarsi e rincorrere quella concentrazione che sarà determinante per lo svolgimento del match.



Ma il tempo in tal caso vola.
Non conosco le regole tutte del Basket.
Non so quanto durerà la partita, voglio semplicemente vivere l'emozione e la distrazione, per un giorno, che uno sport genuino, molto seguito in regione insieme ad altre attività considerate minori, come il Softball ad esempio, può offrirti e che ti offrirà.
Si avvicina l'ora calda.
Il PalaTrieste, come un fiume in perenne movimento, si riempirà.





Vedrai uomini e donne, di ogni età.
Tutte a tifare per Trieste.
Quasi 6000 persone che abbracceranno l'AcegasAps Trieste.
Entrano i giocatori.
Tanti fischi per i giocatori avversari.
La curva nord trascina il PalaTrieste ma anche la carta che verrà lanciata nel campo che dopo pochi secondi comporterà l'interruzione della partita.
Si riparte.
Comprendi sin dall'inizio che Trieste è carica.
Pur non conoscendo le regole di uno sport che seguirò, comprendi sul campo il funzionamento del gioco.
Un gioco semplice, veloce, faticoso e divertente.
Canestri da due punti a tre punti si alternano a canestri mancati.


Assisti a qualche fallo ma a tanta sportività tra i giocatori.
Nessuna simulazione.
Solo azione, azione per una vittoria che comporterà il grande salto nel Basket professionistico.
Tutti in piedi.
Si avvicina la fine della partita.
Mancano pochi minuti ed il vantaggio di Trieste è consistente.
Ed alla fine arriva, arriva il canestro atteso.
Quello che segnerà la linea di confine, tra il 68 di Trieste ed il 60 di Chieti, dal sogno sportivo che si realizza ed il nonostante tutto.
 E parte l'esplosione del PalaTrieste



 
Non conosco le regole, non conosco tante cose del Basket, ma in tal giornata invasa da Scipione e dal Calcio sempre più distante dall'essere gioco sportivo e sempre più realtà di lucro, ho condiviso una semplice emozione.
Quella emozione che anche in tempo di crisi e problemi vari con cui tutti ogni giorno dobbiamo confrontarci ed affrontate, il Basket è riuscita ad offrirti, e per poche ore ho pensato solo a questo.
Nulla di stravolgente, nulla di eccezionale, un canestro, una palla, agonismo libero e sincero, urla e fischi, e la vita continua con i suoi canonici ritmi, conflitti e libertà da conquistare.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot