Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Il Movimento 5 Stelle ed il caso Parma. Nulla di straordinario.


 
E' interessante notare come in base al vento che soffia, si tende a conferire un peso sociale e politico diverso alle elezioni amministrative.
Quando possono essere utili per colpire la politica nazionale, alle elezioni amministrative si conferisce valenza nazionale, quando non sono utili a colpire la politica nazionale o sono scomode per la politica nazionale, vengono relegate nella loro giusta dimensione, ovvero elezioni locali che non possono incidere sulla politica nazionale.
Altra cosa che deve essere chiarita è che la politica non deve per forza di cose coincidere con la partitocrazia.
Partitocrazia e politica sono cose diverse.
Il Movimento a 5 Stelle è stato usato dalla politica nazionale e verrà usato dalla politica partitica nazionale per i propri fini.
Si è passati dal denigrare la realtà del movimento di Grillo, ad affermare che Grillo può aiutare la politica, ed il miglior modo di annientare la realtà di quel movimento è ricondurla nei meandri della classica politica partitica italiana.
Ed è ciò che accade ed accadrà.
A Parma non è accaduto nulla di straordinario.
Una Città che ha vissuto scandali incredibili, che ha visto come candidato anche il Presidente della Provincia, non poteva che votare l'unica alternativa possibile.
Il candidato del Movimento a 5 Stelle.
La destra non poteva vincere, la sinistra non poteva vincere perché candidava una persona che non si è dimessa,da buon politico classico, da Presidente della Provincia, dunque le soluzioni praticabili erano poche.
O non votare o votare il Movimento a 5 stelle.
Ed è ciò che è accaduto.
Astensionismo incredibile e voto conferito al Movimento di Beppe Grillo.
Ma il caso Parma, che non è un caso, è diventato mediaticamente e politicamente un caso nazionale.
Si propongono cifre incredibili, addirittura il Movimento a 5 Stelle sarebbe superiore al PDL nei sondaggi.
Come ben sappiamo i sondaggi non fanno testo, sono indirizzati per altri fini ed il movimento di Grillo è uno strumento per la politica partitica.
Un Movimento che tende alla destra sociale, ed infatti la maggior parte dei voti che tende a ricevere arrivano proprio dai delusi del PDL o Lega Nord o destra sociale.
Altra cosa che deve essere evidenziata è che un dato oggi emerge con fermezza, l'astensionismo.
Il problema è che per quanto possa essere elevato, vi sarà sempre qualcuno che voterà e che manderà in Parlamento persone che non rappresenteranno la vera realtà sociale italiana.
Che la sovranità popolare non conta più nulla è un dato di fatto.
Che la democrazia partecipativa e diretta è lesa ed offesa è un dato di fatto.
Che chi andrà a sedersi in Parlamento non sarà figlio di una legittimazione condivisa popolare sarà un dato di fatto.
Chi oggi Governa non è espressione di Sovranità popolare.
Ed allora, forse è il caso di ricondurre le cose nelle giuste dimensioni , incluso il Movimento a 5 Stelle, di cui oggi tanto si parla, e tanto si è parlato proprio per la campagna elettorale, infatti, per mesi e mesi Beppe Grillo era sparito dalla circolazione, lamentava la mancanza della sua presenza nella stampa che conta e condizione l'informazione e l'opinione pubblica.
La stampa che conta lo ha tirato fuori al momento giusto per usarlo e strumentalizzarlo, e quando non servirà più verrà nuovamente celato e nascosto così come accade per tante realtà sociali e di movimento che in questo Paese cercano, giorno dopo giorno, di lottare per un sogno reale e non demagogico, per una democrazia reale e diretta, partecipativa e degna di ogni Sovranità popolare.

Marco Barone










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