Parlerò
ora di una questione che riguarda migliaia di persone, donne e
uomini, che vivranno sulla propria pelle quel senso dell'illusione
che alimenta vane speranze e lucri incessanti per i soliti noti.
L'articolo
640 c.p. Al comma 1° specifica che Chiunque, con artifizi o raggiri,
inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto
profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a
tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.
Però esiste anche una Truffa non necessariamente penale, ma sostanziale, ovvero lucrare sulle speranze delle persone.
Il
TFA, ovvero Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso
abilitante all’insegnamento istituito dalle università. Esso
ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale il titolo
di abilitazione all’insegnamento in base alla variegata normativa
esistente.
Nel
sito della Camera dei Deputati, quando si cerca la voce TFA, si legge
nella premessa che il TFA altro non è che il regolamento
relativo alla formazione iniziale degli insegnanti di tutti gli
ordini di scuole, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 31 gennaio
2011, intende contemperare il rafforzamento delle conoscenze
disciplinari con lo sviluppo di capacità didattiche,
psico-pedagogiche, organizzative, relazionali e comunicative.
Nel
corso del tempo si sono susseguiti una marea interminabile e sempre
più irrequieta di faq, circolari, note, decreti, cercando di
chiarire le modalità operative che caratterizzano il TFA.
I
costi sono elevati, si parte dai circa 100 euro per ciascuna classe
di abilitazione, ai 2500/3000 euro di media per iscriversi al TFA nel caso
di esito positivo del test di ammissione e visti i tempi vigenti, drammatici, non si deve dimenticare che molte famiglie si indebitano per offrire una illusoria speranza ai propri figli ed indebitarsi oggi è un grave rischio sia sociale che morale.
E quello Stato che dice di operare come un buon padre di famiglia perchè non valuta tutto ciò?
La risposta è ovvia, perchè il profitto viene prima di ogni dignità.
Corsi
ovviamente istituiti dalle Università, ma come sempre accade è nato
un business immenso.
Corsi
a pagamento di preparazione, libri, e tanto altro.
E
per cosa?
Parliamo
di migliaia di precari.
Migliaia
di persone, molte delle quali già hanno insegnato ed insegnano
ancora oggi nella scuola, che dovranno iscriversi a questi corsi,
costosi, solo per maturare quell'abilitazione all'insegnamento da cui
non discenderà alcun obbligo di assunzione in ruolo, ovvero di avere
il contratto a tempo indeterminato.
In
sostanza sono corsi che serviranno a qualificare meglio la
precarietà, ad arricchire le casse dei soliti noti e favorire
l'illusione di moltissime persone.
Già,
perché molti, moltissimi precari, pensano che superando quel test
potranno lavorare nella scuola ed ottenere un contratto a tempo
indeterminato.
Perché
è maturato questo convincimento?
E'
una speranza onerosa ed illusoria.
Parlo
di truffa perché si inducono migliaia di lavoratori, di laureati a
sborsare cifre considerevoli per intraprendere un percorso che non è
dato comprendere dove porterà.
Uno
Stato serio , prima di organizzare detti corsi come minimo dovrebbe
realizzare una situazione di trasparenza e chiarezza consistente nel
fare comprendere quali siano le situazioni reali anche nel settore
della scuola.
Esiste
il problema dei soprannumerari, diecimila docenti, circa , per non
parlare del problema dei docenti idonei ad altri compiti, 4500 circa,
esiste il rischio di licenziamento, esiste il rischio di effettuare
ancora tagli, ed allora come pensare di assumere nuove leve quando
non si riescono ad impiegare le risorse umane già esistenti?
Per non parlare del problema di tutti qui ricorrenti che hanno vinto le cause per la stabilizzazione ed oggi ancora non sono stati assunti a tempo indeterminato.
Certo,
a livello normativo non si dice che il TFA ti garantisce l'assunzione
in ruolo, ma solo il conseguimento dell'abilitazione che poi in qualche tempo non compreso, potrà
condurti ad una ipotetica immissione in ruolo dopo ed ancora dopo il superamento di un concorso pubblico.
Si
dovrebbe attuare una riforma organica e strutturale della Scuola.
Per
esempio riducendo il rapporto tra studenti e docenti, revisionando le
classi di concorso, effettuando un monitoraggio reale ove sia
possibile comprendere il reale fabbisogno della scuola.
Solo
quando tutto ciò sarà compiutamente realizzato allora potrebbe
avere forse un senso il TFA, altrimenti sarà solo una perdita di
tempo, una grande ed immensa illusione ed un gran lucro per tutti
quei soggetti che guadagneranno sulle speranze dei precari.
Sarebbe cosa giusta, vista la situazione economica e sociale vigente, vista la non chiarezza dei posti esistenti nella scuola, vista la non chiarezza sulla indizione o meno di un concorso pubblico successivo ai TFA, l'adozione di un provvedimento che comporti
l'annullamento del TFA.
Ma
come sempre accade in questo Paese il tutto si muove in direzione
contraria.
Contraria
ad ogni buon e razionale senso.
Buon
senso razionale vorrebbe l'annullamento immediato dei TFA che non
condurranno da nessuna parte, salvo favorire il business già in
itinere a favore di quei soggetti anche universitari che lucreranno
sulle speranze di migliaia di persone e parcheggiare i precari in un limbo dominato dal perenne dubbio del lavoro stabile sospirato nella Scuola Pubblica Statale italiana.
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