La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Cercare la verità, ma non trovare la verità.




Non riesco più a scrivere poesie.
La vita è un dramma quotidiano.
Non ho fiato,non ho respiro per la poesia.
Quale poesia oggi, nella perenne eresia 
che uccide ogni sogno ed utopia?


Non bisogna mai stancarsi di cercare la verità sulla morte di Giovanni Falcone come su quella di Paolo Borsellino”.  Queste parole sono state pronunciate dal presidente del Consiglio Mario Monti a Palermo al Memorial dedicato alle Vittime di mafia.

Ogni anno, quando giunge il 23 maggio, si assiste alla solita ritualità che unisce la strage di Capaci a quella di via d'Amelio.
Giovanni Falcone  Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Paolo Borsellino, Agostino Catalano , Emanuela Loi , Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, sono stati uccisi da quello Stato che ha tradito la lotta alla mafia di Stato.
Uomini e donne fatti a pezzi, massacrati, prima e durante e dopo l'evento deciso e manovrato dalla politica di Stato.
Non voglio ricordare solo Giovanni e Paolo, ma voglio ricordare tutte e tutti quelli che hanno condiviso la sorte di Stato.
La mafia è stato uno strumento manovale.
La Germania, la Svizzera, i paesi dell'Europa dell'Est, ma anche l'America, l'Argentina, la Colombia, il Canada, sono paesi ove le mafie, tutte, riciclano da anni quel danaro sporco di sangue passato anche per Capaci e via d'Amelio.
La morte degli uomini e delle donne che non cercavano più la verità ma stavano per trovare la verità, non è stata decisa nelle stanze del potere siciliano, ma altrove.
La mafia è stata manovalanza infiltrata dal potere, usata dal potere, che ha condizionato lo Stato perché sia stato.
Chi ha usato la mafia, chi ha trattato con lo strumento della mafia, con una parte di Stato, oggi è libero.
E lo sarà anche domani.
Dice bene Monti si deve cercare la verità.
La cerchiamo da una vita la verità per tutte quelle stragi che mai avranno verità.
Perché la verità la puoi anche cercare, ma non trovare.


Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot