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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Sconvolto senza alcun torto.

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Quello che scriverò ora, in questo preciso istante, già destinato a divenir passato nel presente immediato, non sarà, quindi è, o meglio non è, nulla di stravolgente. Potrebbe essere deprimente. Potrebbe essere forse anche demente. Nel senso che va oltre la mente...che non mente. Giornata tipica di  fredda estate. Le autostrade intasate. Spiagge variegate. Chi suona la fisarmonica,chi riflette sulla società bionica. Chi si perde nella falsa dionisicità del bere, chi vuole sapere. Televisione spenta. Ti colleghi alla rete. Enorme rete, tanti buchi ma non vuoi fuggir. Perchè la rete ti permette di capire. Carpire informazioni. Carpire sensazioni. Conferme e smentite. Udite, udite si parla nuovamente di Libia. Qualche trafiletto sulla guerra "umanitaria" dimenticata. Il motivo? La strage in Siria. La straga di Hama. Chi tal società oggi ama? Spari. Fughe. Violenze. Civili morti. Ma siamo tutti coinvolti. Guardi i video sui soliti giornali online che non voglio neanche nominare.

Strade .

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Capita, spesso, anzi più di quanto si possa credere, di percorrere strade di città, di periferia, strade metropolitane, strade di campagna, strade di montagna, strade che attraversano borghi,piazze e vie e ricordar che in quel preciso punto, fermo ma in movimento,  si è realizzata qualche esperienza immensa, profonda, atroce, di vita. Un bacio d'addio. Un bacio di benvenuto. Un bacio d'amore. Un bacio di dolore. Il bacio. Strade ove un momento primo pulsava vita e poi la sorte ha deciso che doveva esser finita. Sorte di Stato, sorte dell'apparato, sorte del sistema, sorte anche del destino, sorte senza fato in tal viaggio nel labirintico cammino umano. Penso per esempio a via Mascarella di Bologna. A Piazza Alimonda di Genova. Ora vedi scorrere vita. Sia essa apparente. Sia essa reale. Sia essa persa nella via del surreale. Chi fuma una sigaretta,chi osserva l'ora che non c'è, chi legge un libro, chi lacrima sudore, chi assapora l'a