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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Senza peli sulla lingua, pensando al 1 maggio

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Succede che per caso fatato in un giorno di vita, improvvisamente apri gli occhi e ti risvegli per le vie magiche di Trieste. Respiri il profumo del mare, accarezzi i tuoi sospiri di vita con la bora, evadi dal confine umano andando alla ricerca di quel sorriso, che solo il Carso scivolando nelle acque del golfo triestino riesce ancora oggi ad elargirti. Lo cerchi. Lo trovi. Vedi anche la natura viva accogliere il tuo stupore. Nel pieno centro della città ecco un gabbiano saziare la propria fame dentro una ciotolina arancione di un "domestico"gatto di strada. Ecco il gatto giungere lentamente. Osserva quel gabbiano che letteralmente divora il suo cibo. Poi. una volta terminato il  pranzo, afferra con il suo becco la ciotola e la capovolge. Il gatto non sapendo che fare, osserva il gabbiano volar via insieme a quello che era il suo cibo. Niente cibo, tanto stupore. Povero gatto. Ma succede anche che passeggiando per le vie dei borghi triestini, vieni distratto da tanti, tanti

Le monete di Trevi

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Tra barbari e Barberini,  tra Bernini e Borromini, passando per Pannini ecco l'altare del potere secolare.  Lancio la moneta, in tal rito pagano, nel sogno non più vano della millenaria capitale oppressa dal dio capitale. Sacrilegio perdurante  nel girone reale, del paese di Dante, ora non più regale. Monete diffuse in tali rime confuse nelle acque di Trevi, navigando senza più remi, nell' immensa indignazione per quella vile azione. Siam moschettieri dell'avidità, lodiamo la nostra malefica santità. Marco Barone

Scalcio il Calcio.

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La partita è domani. Devo andare a svegliare i giocatorini.  Devo prepararli. Educarli.Questi giorni sono stati intensi. Schemi, moduli, tattiche.  Esercitazioni  per blocchi, esercitazioni randomizzate e variate, orari rigidi e disciplina. I miei giocatorini. Devo però tener conto anche della loro personalità. Il loro comportamento, l'intelligenza nel gioco, il comportamento rappresentativo, l' abilitá nella squadra e la  stabilitá competitiva. Per non parlar del dinamismo di squadra  e della direzione della squadra.   Il controllo delle decisioni, le mie. Il dialogo con me allenatore?  Eh i miei giocatorini. Forse dovrei parlar di più con loro. Ho notato anomali comportamenti. Problematiche di varianzione.  Ultimamente parlano di più tra di loro. Cosa mai complotteranno? Complotteranno?  Saranno mie fuorvianti illazioni? D'altronde una squadra non è squadra senza allenatore. Sono le 7.00.  Ma dove sono? Perchè non

Dis-internetizzazione fallita!

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Bip3, bip2, bip1, biiip. Tentativo fallito riprovare. Bip3, bip2, bip1 , sconnesso dalla rete virtuale senza confine. Inizio esperimento con vivo sentimento.  E' da alcuni giorni che mi pongo un quesito. Ma se qualche divinità terrena, dovesse un giorno decidere di uccidere il grande cavo, cosa mai potrà accadere? Voglio provar per qualche giorno a "straccare la spina". Il momento bip zero è arrivato. Spina staccata. Scatola di plastica chiusa. Arrivederci. Chiudo la porta ed esco senza divenir esca per la società. Guarda i fiori che belli che sono.  Che colori. I tulipani. Chissà che storia avranno. Chissà dove è stato coltivato,amato, il primo tulipano. Quasi quasi... No. Internet no. Si può sempre andare in biblioteca. Ma son giorni di festa, dunque niente biblioteca, dunque la mia curiosità dovrà aspettare. Uff, aspettiamo. Cosa?  Quando? La fine dell'esperimento con vivo sentimento. Cammini tra le gente

Altra mentalità.

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Vedi l'acqua, fredda del mar Adriatico, vivere l'atto di amore con i recinti murari, riscaldati dal sole di tal ordinaria primavera. Ora spinge, ora viene respinta. Ora spinge, lentamente entra, penetra dentro quelle cave umane artificiose per perdersi, senza smarrirsi, nel senso del limite della inciviltà civile asociale umana. Ma ascolti anche il silenzio del confine. Silenzio silenzioso. Sarà solo il rumore della ruggine religiosa, ad invadere il grande occhio dormiente. Radici secolari che lentamente conquistano la mente umana. Onde di radici che amoreggiano con il teatro perenne sistemico. Passeggi. Passeggi su quel molo senza nome e storia, incolto dai passi moderni tendenti al post-moderno, ove pensieri e sentieri rocciosi si uniscono per elargirti un momento nell'ora si tempo. Pensi all'altra età. Età biologica, sociale, storica, sospesa tra i sorrisi genuini dell'infanzia perduta, ed il non compreso gioire. Pensi al salto del pesce che evade dalla profondit

Forse

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Per qualche giorno non aggiornerò il blog, vi "lascio" con questa poesia scritta in tal momento senza più tempo.Grazie a tutte e tutti per la condivisione quotidiana della mia prospettiva di vita in tal società. M.B. Forse. Cerco il sorriso, cerco la voglia di andar oltre, cerco il senso del dubbio, cerco . Penso all'amore, penso alla follia, penso alla vita, penso all'umanità sconvolta, penso. Sogno l'oltre, poi all'improvviso la solitudine in tal universo ben compreso, trascina con virulenza il tuo essere cercatore ad un bivio. Ancora il bivio. Quel bivio offuscato dalla prospettiva dell'orizzonte rivoluzionario, dall'amor rivoluzionario, ora giace innanzi al tuo corpo. Innanzi ai tuoi sogni. Tuo. Tuoi. Forse. Silenzio. Non ascolto, non vedo, non agito i pensieri stanchi, non agito i sogni dormienti. No. Silenzio. La vita senza amici e nemici, la vita avvolta, alonata nel perenne individualismo, evade

Amore represso.

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Ti stavo aspettando. Farsi attendere è bello no? Beh forse per chi deve arrivare non certo per chi deve aspettare... Uff che hai oggi? Giornata no. Perchè? Pensavo. Sempre a pensare tu. Si, ma pensavo a noi, alle nostre difficoltà, a... Quali difficoltà? Ci amiamo, ci amiamo. Noi si , la società no. Ma chi se ne frega della società. Dici? Sarà che forse dobbiamo viverci dentro questo maledetto mondo? Sarà, ma noi ?Siamo io e te, tu ed io e basta. Si, lo so...lo so. Ma cosa è successo? Perchè oggi sei così? Perchè? Stamani sono uscito per andar a cercare mio nonno.Era da tanto tempo che non parlavo con lui. Ultimamente è strano, è sempre nervoso, dice che vede alle porte il fascismo, che il sangue versato dai suoi compagni di lotta non è servito a nulla se oggi accade quello che accade.  Uhm... Che ti ha detto scusa? Mi raccontava dei suoi amori proibiti. Amore proibito,  amore libero dalla prigionia della borghese omologazione,  amor vivo e puro,  caldo ed intenso,  amor semplicemente

Futti e futtetenne

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Terra di Bananonia. Tutti in attesa di uno tsunami che non arriverà mai. Navi ancorate nel porto della rassegnazione. Passi persi per le vie della goduria. Uomini e donne senza più identità. Società autoritaria. Il potere massimo è espresso dalla politica del fottimento cerebrale. Tutti fottono e nessuno si vuol fare fottere. Anche oggi problemi? Ma no caro mio, cosa vuoi che sia, lo sai che più mi criticano, più mi attaccano più divento forte. Si, questo è evidente, ma non ti sembra che stiamo andando oltre? Caro mio, provoco, provoco per creare confusione, allarmismi, provoco a tutto campo, faccio tante leggi, e loro reagiscono come povere vittime.  E poi? Vedi reazioni concrete? Parole, parole, ed ancora parole. Son dei grandi parolieri...ma sai meglio di me che loro ci sono dentro fino al collo. Quante leggi hai fatto in questo tempo? Ho perso il conto. Ricordi quel tipo Tacito? Tacito? E chi è? Ah ignorante. Beh d'altronde sei un mio prod

INVALSI: si dimette il Presidente. I precari dell'Invalsi chiamano... i Confederali rispondono!

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Invalsi senza soldi, Invalsi senza personale. Istituto nato per valutare il sistema scuola, per l'affermazione della meritocrazia, per la concorrenza tra le scuole, tra i lavoratori, per il nozionismo didattico e tanto altro ancora. Ma l'Invalsi non ha personale, non ha soldi. Il lavoro che dovrebbe svolgere il personale dell'Invalsi tramite note ministeriali, che non sono fonte vincolante di diritto, viene richiesto, gratis, al personale della scuola. Il personale dell'Invalsi chiama.... INVALSI – MOZIONE ASSEMBLEA DEL PERSONALE – 12 APRILE 2011 Il personale di ruolo e non di ruolo INVALSI, riunito in Assemblea generale indetta data odierna da FLC CGIL, FIR CISL e UILPA RUA, ha espresso forti preoccupazioni derivanti dalle dimissioni del Presidente, inviate al MIUR in data 11 marzo u.s., a cui il MIUR non ha fatto seguire le necessarie indicazioni per la prosecuzione delle attività. A ciò si aggiunga che è da poco scaduto anche il Comitato di Indirizzo. Tanto

Bureaucracy City

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Bureaucracy City. Si vive in una società ove le persone son diventate utenti. Utenti di un sistema altamente intricato in atti, timbri, autorizzazioni. Società senza più umanità. Società ove l'individuo è sempre più individualista, ove il processo di alienazione ha trovato piena affermazione. Ciò perchè l'essere umano per divenir soggetto all'interno della società e beneficiare del processo di civilizzazione post-moderna ha dovuto rinunciar al proprio essere eros, essere irrazionale, essere dionisiaco, per esser assorbito nel sistema civiltà. Quindi, esasperazione dell'individualità per la realizzazione dell'adattamento alla post-moderna civiltà. Il sistema dominate il funzionamento di  tale realtà è chiamato burocrazia. Nessun individuo sociale, ma tanti individui individualisti. Buongiorno sono... Mi scusi ha ottenuto l'autorizzazione all'ufficio protocollo del buongiorno per dare il buongiorno? No, non sapevo che... Lo è.

Ed ora?

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E' da qualche giorno che si propongono discussioni anche provocatorie che in sostanza evidenziano il limite stesso della democrazia, nel senso che la democrazia è anche essa una forma di potere autoritario. Chi parla di dispotismo democratico, chi propone colpo di Stato attraverso la forzatura di quelle regole che connotano la democrazia , ma con il fine di salvar la stessa democrazia. Come salvar ciò che è destinato a morire? Ciò che è fallito? Il termine democrazia deriva dal greco δῆμος (démos) : popolo e κράτος (cràtos) : potere, ed etimologicamente significa governo del popolo . Popolo in senso giuridico del termine. Ovvero il popolo è costituito dagli individui che possiedono lo status di cittadino di un determinato stato La dittatura può essere intesa come una mera  imposizione della propria volontà, delle proprie idee, dei propri interessi. In verità oggi giorno la situazione presente, può essere definita come dittatura della maggioranza nel senso che la maggioranza politi

Taglio di capelli in tempo di crisi.

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In questo preciso momento voglio parlar di quell'esperienza di vita che probabilmente avranno vissuto tutti e tutte. Il taglio dei capelli. Il taglio dei capelli è un rito. Uno di quei riti senza omelia o diffusione di alcun incenso. Un rito però umanamente sacro ed importante che determina la presenza  teatrale dell'individuo all'interno della collettività. Capelli biondi, rossi, castani, viola, verdi, gialli, tanti colori, espressione della voglia di comunicare il proprio grido esistenziale. Io ci sono. Li vedi i miei capelli? Bene. Ci sono. Beh poi anche la forma del taglio. Corti, lunghi e sciolti come lo sciamano il quale pregava e danzava per entrar in contatto con il laico soprannaturale; oppur incolti come quelli dell'eremita distaccato dal mondo, distaccato dalla società, ma non da se stesso. Forme, colori, tagli, e tanto altro ancora. I capelli esprimono il proprio modo di essere. Si appare per essere. Ma in tempo di crisi si deve ricorrere ai ripari. Succede