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Visualizzazione dei post da marzo, 2011

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Lasciatemi insegnare.

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E' tardi. Devo andare a scuola. Voglio andare a scuola. I miei bambini si aspettano che arrivi puntuale. I miei bambini. Si perchè li sento miei, non nel senso di proprietà privata, non sia mai, ma miei nel senso di partecipazione sociale effettiva ove viviamo e condividiamo emozioni, sentimenti, e cultura. Siamo parte dello stesso progetto sociale. Loro sono miei, io appartengo a loro. Ieri mi son prolungata sino alle 22 per decidere come impostare la lezione di storia. Oggi voglio parlar loro della storia dell'uomo moderno. Dell'Italia moderna. Della società moderna. Anche questa è storia no? E' la nostra storia in cui tutti e tutte siamo parte viva ed attiva. Beh forse qualcuno è anche passivo in ciò, perchè altro non fa che subire o piegarsi. I libri sono in borsa.  Bene ora posso andare. Vado, corro, ed ancora corro. Sono sudata. Tra poco suonerà la campanella. Eccomi! Ci sono. Buongiorno! Buongiorno maestra. Ah che bello. Nessuno che si alza in piedi. Tutti sorri

Sciopero Bus? Sciopero Treni?

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Ti capita di percorrere le vie ordinarie della campagna metropolitana e notare che le grandi carrozze che dovrebbero trasportare le pigre persone in qualche luogo non definito dell'urbana inciviltà, sono ferme. Ma ti capita anche di sentire che... Sai oggi c'è sciopero dei bus. Sai oggi dovevo prendere il treno ma c'è sciopero dei treni, o delle ferrovie. E nella tua mente pensi che... I bus scioperano? I treni scioperano? I binari del treno scioperano? Ma da quando i bus ed i treni hanno coscienza? E poi coscienza di classe? Sarà forse che scioperano gli autisti? I macchinisti? Sarà che scioperano le persone? Gli esseri umani? I lavoratori sfruttati dal sistema capitale ed ancora vitale? Si, quei corpi che contengono emozioni esternate nell'amore sociale. Uomini e donne. Non macchine, non treni, non bus, non binari. Immedesimare l'uomo nella macchina è cosa pericolosa nonchè odiosa. Marco Barone

“La rivoluzione delle banane”, e-book scritto da Marco Barone.

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Da oggi è scaricabile al seguente link " La rivoluzione delle banane ". Il mio primo e-book, diffuso grazie a http://www.gliitaliani.it/ un patto per l'informazione. Storie itineranti, con il nostro tempo, nella nostra società. Vite di persone, sogni e speranze. Ambientato tra Trieste, Bologna e la Calabria, vedrà la vita di quattro persone confondersi nella quotidianità vigente, per la difesa della libertà della cultura rivoluzionaria, per la difesa della laicità della società. Contro ogni repressione sia essa preventiva che successiva. Più banane e meno campane è il motto che caratterizzerà il libro. Marco Barone M&G P.S. Dedicato alla mia musa ed a mia madre. Ringrazio Bifo, Pino Cacucci e Stefano Tassinari per la loro viva scrittura "resistente" alla quale mi son ispirato e Pietro Orsatti per la sua collaborazione. m.b.

Il grande Monitor.

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Repubblica di Bananonia. Anno senza tempo. Ciò perchè a causa di uno strano messaggio subliminale filtrato attreverso alcuni canali televisivi,e virtuali, la gente di bananonia ha perso la concenzione del tempo. Oggi potrebbe essere domani. Ieri potrebbe essere oggi. In quella terra, ove l'uomo e la donna, altro non fanno che mangiare strane cibarie innanzi ad immensi monitor, trascorrono il loro non tempo a curar il grasso del loro corpo. Un tempo in quella terra esistevano luoghi chiamati se non erro, librerie, ma anche biblioteche. Ora in quei posti si vende cibo, cola, ed ancora cibo. Per le strade di Bananonia vedi scorrere carte accompagnate dalla rabbia del vento. Nessuna persona. Tutte assopite innanzi a questi immensi, enormi, monitor. Ecco il momento atteso. L'ora del Padrone di Bananonia. Voce serafica, pacata, rassicurante. Voce che potrebbe accompagnar l'uomo nel mondo dei sogni con tanto di bacio della buonanotte. Ma in veri

Il permesso senza permesso.

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Che caldo che fa. Ho le gambe a pezzi. Ho la schiena a pezzi. Non sento più il mio odore di uomo. che odore ho? Ho sete. Tanta sete. Ho fame tanta fame. Ed eccomi qui in questa città. Oggi decido di chiedere aiuto alla gente comune. Se in questa città tutti camminano con vestiti decenti, tutti con buste della spesa, tutti che escono ed entrano nei negozi, qualcuno un soldino potrà anche darmelo. Non conosco l'italiano. Ma a cosa serve conoscere una lingua per chiedere un soldino per mangiare? Io mi trovo in questa terra per caso. Un caso determinato dal sistema. Ho visto persone essere armate da quello che Voi chiamate Occidente. Ma ho visto anche altre persone essere armate dall'Occidente. Armati, gli uni contro gli altri. Si uccidono. Gridano. Sparano. Ma cosa vogliono? Vogliono le risorse di questa terra? Ancora con questo colonialismo? Ed ora anche i francesi che vogliono fare concorrenza agli angloamericani e agli italiani. Ma noi cosa siamo? Io in questa terra ci sono nat

Salta lo sciopero contro le prove Invalsi?

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"Mancato rispetto della regola della rarefazione oggettiva" ai sensi dell'art. 2, comma 2, della legge n. 146 del 1990 e succo modd., nonché dali' art. 3, punto 3, comma c), deIl' Accordo nazionale per il comparto Scuola del 3 marzo 1999 (valutato idoneo con delibera n. 99/258-8.1 del 22 aprile 1999, pubblicato in G.U. del 9 giugno 1999, n. 109), secondo il quale " tra un'azione (di sciopero) e la successiva deve intercorrere un intervallo di tempo non inferiore a sette giorni" in considerazione del fatto che è stato precedentemente proclamato il seguente sciopero: sciopero nazionale di tutto il personale docente ed A TA del Comparto Scuola, proclamato in data lO marzo 20 Il dalla Segreteria Nazionale dell'Organizzazione sindacale UNICOBAS per i giorni 12 e 13 maggio 2011. Ecco quanto dichiarato con specifico provvedimento da parte della Commissione di Garanzia  Sciopero. La legge antisciopero colpisce ancora i Cobas! Ma la battaglia contro

Dopo Terni, anche Settimo Torinese risponde all'appello No alla guerra.

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Il tutto ha avuto inizio con un breve articolo di denuncia. Denunciavo la mia più elevata indignazione, ancora presente, verso il non grido di condanna a questa ennesima guerra, che loro dicono essere umanitaria. Ma in ogni caso occorre ricordare che non esistono guerre umanitarie.Come possono esistere guerre umanitarie? Follia pura! Articolo che grazie a Reset ha avuto grande diffusione e lettura ma specialmente ha scosso molte persone, tante individualità. Sia ben chiaro quello che ora scrivo, non è per gloria divina o cavolate similari, ma semplicemente per evidenziare come la rete riveste un potere enorme. Anche se in Italia sottovalutato. Poche ore dopo la decisione dell'Italia( sostenuta sia a destra che a sinistra) di entrare in guerra, offrendo le basi militari, mezzi ed anche uomini e soldi pubblici, anche su input dell'articolo l'Italia è in guerra. Diciamo no alla guerra!   nella città di Terni parte comitato spontaneo contro la guerra, con tanto di presi

Ho incontrato Corto Maltese.

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Un giorno qualunque di primavera, sospirata primavera, decidi di recarti in zona  Cannaregio, 5394/B, a Venezia. Beh  cosa mai ci sarà in quel  luogo misterioso, della città poetica lagunare? Lo scoprirete a breve. Andiamo per ordine, se ordine vi può essere nel caos perenne quotidiano. In tale giornata cambia l'ora legale.  L'orologio deve essere spostato di una benedetta ora in avanti. Quindi , tanto detto, ragionando in termini quantitativi, si dorme meno.  Si sogna meno.  Ci si alza prima. Ovviamente solo nel giorno x. Preparo la sveglia, ma nel panico figlio della dipendenza dalla tecnologia, poichè ho il dubbio che il telefonino aggiorni automaticamente il proprio orario, vado alla ricerca di una vecchia sveglia. Una di quelle che al suono continuo del tic e tac accompagnano il tuo sonno nel mondo di Morfeo. Non la trovo. Cerco di concentrarmi. Dovrò fare affidamento al mio orologio biologico. Penso alla fine che è poco affidabile. Quanti appuntamenti ho perso per tale f

L'inizio della fine degli alberi di Viale XX settembre.

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Quando arrivi sul Viale XX settembre a Trieste, tocchi con mano, respiri, senti e percepisci l'emozione della vita. Pensi ad  Italo Svevo nato proprio in Viale XX settembre, un tempo via dell'Acquedotto, pensi alla rivoluzionaria Ondina Peteani, al controverso Vittorio Vidali ed al suo amore con Tina Modotti, pensi ad Umberto Saba oppure a James Joyce. Ma pensi anche alla gioia vissuta dal  Rossetti  in relazione alla   promulgazione , nel 1811, di un decereto governativo che ordinava la creazione  del secondo filare di alberi proprio su quel Viale, ed al suo entusiasmo esternato con la ornamentazione dei sedili di pietra che fece collocare tutti a sue spese. Altri tempi, verrebbe da dire. E passeggiando sotto il Viale alberato ascolti le voci della rivoluzione di Ondina, le voci del sogno della libertà, senti i passi di Svevo, o intravedi lo sguardo di Saba, celato dall'ombra di uno dei tanti non più vivi alberi di via dell'Acquedotto. Questo perchè quella che dovev

Scrivo.

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Ed ora scrivo, perchè sentivo, delusione e passione, vocazione per l' incazzatura contro l'insabbiatura della verità, nella presente amenità. Assente la giustizia, presente l'ingordigia, assente la pace, presente la guerra rapace. Ed ora scrivo, perchè sono ancora vivo, nonostante tutto, ascolti ancora un debole sussulto. Indignazione contro l'omologazione, indignazione contro la volenterosa coalizione. Indignazione viva, arte creativa, che altro fare per affermare la rabbia liberata sull'onda del mare? Notizie fittizie, manipolazioni per le guerrafondaie azioni. Morti sepolti, pensieri assorti. Città dormiente, movimento silente. Lentezza quotidiana per urlar no alla guerra, no alla guerra, no alla guerra. Frenesia quotidiana per servir il padrone, senza alcuna vera obiezione. Eppur devo mangiare, sentirai dire. Eppur devo consumare, eccoti spazientire. Figli del consumismo, utopica utopi

Quando il problema di Bologna è non sapere che il Bologna è in serie A...

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"Spero che il Bologna vada in serie A",questa una dichiarazione rilasciata dal candidato sindaco del Pd, e probabile futuro sindaco della città di Bologna. Ovviamente come molti sapranno il Bologna è in serie A.  Serie A calcistica. Quello sport dove per tirare un calcio al pallone vieni pagato milioni di euro. I giornali locali hanno dedicato tanto spazio a tale non notizia. Beh certo chi si candida a governare una città, come Bologna poi, deve sapere che il Bologna è in serie A. Ma il punto non è questo. Perchè tutto questo spazio a tale non notizia? O forse è una notizia che il futuro sindaco di Bologna non conosce nulla di calcio? I problemi di Bologna sono altri.  Sono la mancanza di lavoro, il caro vita, la cultura in fase di degrado, i problemi dell'Università, la mancanza di politica vera, il fatto che questa città non ha più identità sociale. Cosa è Bologna oggi? Ma non sapere che il Bologna  è in serie A è grave, anzi forse Merola perderà anche voti per quest

Tra guerre, terremoti e nucleare, il Consiglio europeo discute della stabilità finanziaria.

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A Bruxelles,  è in corso la riunione del Consiglio europeo. I principali punti in discussione riguardano la situazione economica e concorderà un pacchetto complessivo di misure intese a preservare la stabilità finanziaria e porre le basi per una crescita sostenibile e creatrice di posti di lavoro, che comprenderà i seguenti elementi: a) conclusione della prima fase del semestre europeo, con l'accordo sulle priorità in materia di riforme strutturali e di risanamento di bilancio, sulla scorta dell'analisi annuale della crescita presentata dalla Commissione e dei lavori preparatori svolti dal Consiglio; b) adozione della decisione che modifica il TFUE riguardo al futuro meccanismo europeo di stabilità; c) completamento dei lavori del Consiglio sulle proposte legislative in materia di governance economica in vista dell'adozione entro la fine di giugno; d) completamento dei lavori sul futuro meccanismo europeo di stabilità e sul rafforzamento del FESF; e) decisione sul

No War? No Grazie.

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Si è vero. Avevo scritto in precedenza che rinasceva il movimento no war . Ciò perchè mi ero fatto trascinare dall'entusiasmo, se entusiasmo può esservi in tale vicenda, in relazione ai vari presidi e piccoli cortei che nascevano in varie città. Terni, Torino, Milano, Bologna ecc. Beh devo ravvedermi. Devo confrontarmi con la realtà vigente ad oggi. Poche persone a sostegno diretto della campagna contro la guerra senza se e ma . Poche iniziative. Poco tutto. Certo, è positivo lo sforzo posto in essere da alcune realtà, centri sociali, sindacalismo di base . Ma sulla strada, nelle città, si vede poca contestazione verso questa guerra. Perchè è guerra. Si leggono poche critiche verso la guerra. Tanti ni. Pochi pochissimi no. Ma ripeto, se si dice, come si è detto per anni, di essere contrari alla guerra senza se e ma, ora cosa succede? Si legittima, comprende, giustifica la guerra del petrolio contro Gheddafi? Si sono escluse le vie della diplomazia. E

Spazienza.

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Passano le ore, società del rigore, finta morale,disgusto corale. Morti di Stato, morti civili,eppur siam tutti vicini, alla fine della pazienza  sognando la sapienza. Società dello schifo, si eleva gran tifo, spari e cannoni, bruciano vite senza più nomi. Stazioni esplose,piazze rivoltose, voli dalla finestra, passando per la via della Ginestra, sangue versato, sistema mai negato. Grido, mi agito, evitando il  puzzolente alito, di quel potere ingiusto, rinchiuso nel suo acerbo gusto. Informazione controllata, società dirottata, mente drogata, umanità devastata. Questo sistema fa schifo, questa società fa schifo, il potere fa schifo, la guerra fa schifo, la mafia fa schifo, il capitale fa schifo, il petrolio fa schifo, la tv fa schifo, il divo fa schifo, la morte fa schifo, basta con questo schifo! Pazienza spazienza, cerco la sapienza nuotando nella coscienza del senza. Marco Barone

Ma quanto costa la guerra in Libia?

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Domanda: Quanto costa dal punto di vista economico alle casse statali la guerra della coalizione di questi volenterosi guerrafondai? Ovviamente, non esistono legittimazioni di nessun tipo, per le guerre.  La guerra deve essere sempre condannata. Guerra senza se e ma. Ma in questi giorni, si è perso per strada il se ed il ma... Tanto detto, sulla questione dei costi iniziano ad arrivare i primi numeri. Secondo il vicedirettore dell'istituto francese per le relazioni internazionali e strategiche (Iris),un anno di applicazione di no fly zone in Libia costerebbe fra i 150 e i 250 milioni di euro. Il Ministro La Russa ricorda che l'Italia ha messo a disposizione le seguenti basi:  Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria. L'attuazione di una no fly zone secondo il ministro «comporta un dispiegamento di mezzi oneroso e impegnativo da tutti i punti di vista e quindi non può restare estranea la Nato, perchè tre o quattro paesi non pos

Non vinceremo noi.

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Vincere proclamando il nuovo Re nel Regime della Democrazia  nella mera esplicazione della più grande pazzia. Guerra del dittatore, guerra umanitaria, guerra del capitale, ora la vita è senza più sale. Vincere chi? Uomini e donne, sogni spezzati, persone divenute oggetto, in quella calda terra che offre loro un freddo ghetto. Terrà di libertà, terra di speranza, terra ove ammirar il tramonto della nudità del poeta, sfiorando con la mano la ignota meta. Clandestini, non più profughi, non più persone, nella loro fascista vocazione. Nessun vincitore, nessun vincintore, guerra alla guerra, sconfitti dal capitale, vita senza più sale. Marco Barone

Invalsi: dal Miur non al muro contro muro!

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Anche per il corrente anno scolastico si realizzerà o meglio da parte del MIUR, si cercherà di realizzare la prova dell'Invalsi. Come ricordano in Cobas Scuola, s ono ormai diversi anni che le scuole italiane vengono sottoposte ai test INVALSI, un sistema di valutazione sostenuto da governi di ogni colore e raccomandato da numerose direttive europee. I risultati statistici delle prove OCSE-PISA, presentati con grande risalto giornalistico, vengono portati a conferma della necessità di introdurre un sistema di valutazione oggettivo della qualità degli apprendimenti (che è poi come dire della qualità degli insegnamenti, cioè dei docenti). I giornali non danno invece nessun risalto a quegli studi che mettono in discussione la scientificità delle prove OCSE-PiSA e dunque la loro validità statistica (vedi bibliografia). Intanto di anno in anno le prove si sono fatte sempre più invasive: dall’obbligatorietà del quiz in terza media introdotta dal Ministro Fioroni all’allargamento della