Sciopero
della fame.
Uno
strumento libero e nobile di lotta, a volte abusato a volte
dimenticato.
Eppure
vi sono dei momenti ove l'unico modo per far sentire la propria voce
è proprio quello dello sciopero della fame. Privarsi del cibo per
qualche giorno nel nome di una causa degna del più elevato
sentimento di umanità viva.
Tale
pratica reale si chiama solidarietà.
La
vicenda di Bruno Bellomonte è sintomatica di quella repressione di
Stato che tende ad accanirsi spesso verso determinate persone, uomini
e donne ribelli, con il senso di punire il singolo per educarne
cento. Ma nessuna azione di repressione potrà mai educare al senso
di quella legalità illegale ed illegittima su cui oggi giorno si
fonda buona parte della repressione, anche preventiva, di Stato.
Bruno
è accusato di banda armata a fini terroristici , è stato arrestato
29 mesi addietro (DUE ANNI E CINQUE MESI) con l'accusa di preparare
"qualcosa di grosso" per il G8 de La Maddalena. Bruno è
ben conosciuto nella realtà della Sardegna. E' un capostazione delle
Ferrovie dello Stato che a Sassari, sua città d'adozione, ha
contribuito a fondare, alla fine degli anni '80, l'UCS (Unione dei
Capostazione). Oltre che attivista sindacale di base Bruno è un
militante indipendentista che ha sempre agito alla luce del sole
nell'attività politica che svolge da oltre 40 anni. L'accusa di
Stato, che determina ad oggi il suo stato di detenzione, è basata su
una indecifrabile intercettazione effettuata in un ristorante
romano da cui si è desunta l'incredibile "intenzione" di
attaccare il G8 con aeromodelli. Nello stesso tempo è stato
licenziato da Trenitalia per assenza ingiustificata dal posto di
lavoro. Verrebbe da chiedere, ma come si può condurre un Treno
quando si è soggetti alle misure detentive?
Con
Bruno, come denunciano i Cobas della Sardegna, vi sono altri imputati
e con lui era stato arrestato anche Luigi Fallico, etichettato
sbrigativamente per ex-br, oppure come neo-br, ma in realtà
incensurato, il quale è morto, all'età di 57 anni il 23 maggio
scorso, per uno stato ipertensivo trascurato dalla direzione
carceraria nonostante diversi episodi di attacchi cardiaci.
Questa
vicenda processuale si è trascinata per molto tempo sino al momento
della sentenza che dovrebbe giungere nella serata del 21 novembre
2011.
Bruno
rischia fino a 10 anni e mezzo di reclusione.
In
tutta Italia, per non indebolire l'attenzione su tale incredibile
vicenda, si manifestano varie forme di solidarietà, anche con lo
sciopero della fame.
Ciò
per essere vicini sia a Bruno, che alla moglie che a tutti gli
accusati ed i Cobas
all'
Assemblea Nazionale COBAS Scuola che si è tenuta il 12 e 13 novembre
a Bologna, hanno approvato una mozione di solidarietà a Bruno e di
condivisione della pratica dello sciopero della fame che vedrà
coinvolte varie persone e realtà, in tutta Italia.
Una
staffetta per la libertà. Ed
a tale staffetta, insieme a Nicola Giua che sciopera dal 16 novembre ed insieme a tanti altri compagni sparsi per l'Italia, aderisco anche io, nella giornata di domenica e lunedì,
perchè la giustizia in cui noi tutti crediamo non è certamente
quella che oggi giorno vive Bruno, con accuse incredibili, con indizi
deboli che in ogni caso hanno giustificato , per il sistema vigente,
la sua lunga ed ancora attuale detenzione.
Infatti,
la difesa di Bruno sostiene che lui ha svolto attività politica
trasparente, con proposte di legge d'iniziativa popolare e sostegno
pubblico a candidati «regolari»: «Un'attività incompatibile con
quella delle Br, che rifiutano qualsiasi rapporto con le istituzioni
e anche semplicemente di farsi difendere da avvocati».
Chi
vuole condividere questa pratica di lotta, chi vuole aderire alla
staffetta per la libertà, anche per un solo giorno, o manifestare
liberamente la solidarietà a Bruno può scrivere a questo indirizzo
mail:
cobasardegna@gmail.com
Concludo
con un forte ed immenso :
BRUNO
LIBERU
Marco Barone
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