Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Libertà perduta (audio)


http://www.youtube.com/watch?v=ZWSxpAWchuk

Che silenzio rumoroso.
A volte siam stupidi, perchè perdiam il nostro non tempo, a rincorrere vie e contrade per strade infinite, ma dalle sorti definite dalla mortale e non trionfale reale e non regale goccia di mare.
E nella immane immensità del mare, hai cercato e non trovato
ciò che hai a volte odiato e spesso amato,
chiamala se vuoi,
libera libertà.

Libertà,
seduta ed attesa
nella speranza che mai si è arresa
alla via del vento,
offesa e sospesa
dal bacio, nella ribellione
del lungo cammino, in tal tempo senza momento,
ove il sentimento
lungi dal pentimento,
è emozione.

Ti ho amata,
ti ho sfiorata,
ti ho sognata,
ti ho difesa,
ti ho attesa,
anche se mai ti ho avuta,
eppur ti ho perduta.




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