La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Irene e Katrina tra eccessi e difetti dagli incredibili effetti.

Katrina.
Uragano di categoria 5.
Incredibilmente sottovalutato dall'amministrazione Bush e dall'allora capo della Protezione Civile Brown.
New Orleans venne letteralmente devastata.

Irene.
Uragano di categoria 3.
Incredibilmente sopravvalutato dall'amministrazione Obama e dall'attuale capo della Protezione Civile.
Rami volanti, qualche allagamento, normale, per il tipo di tempesta, black out, ma nulla e ripeto nulla che potesse giustificare l'evacuazione di oltre 370.000 residenti vicino alle zone più basse di New York e di tutte le misure straordinarie ivi attuate.
Ma in verità esistono due elementi che devono esser valutati.
I lauti compensi ricevuti dalla Fema, milioni e milioni di euro, per il piano straordinario di evacuazione e la paura di vivere una situazione similare a quella della precedente tempesta che si è abbattuta recentemente nella grande Mela, che ha provocato una sorta di uragano di critiche, nei confronti dell'attuale Sindaco, o nel peggior dei casi di rivivere la tragedia annunciata di New Orleans...
Interessi economici e fifa.
Elementi della vita quotidiana così lontani ma in tal caso così complementari da render necessario il piano grande emergenza salva-Mela.
Mi chiedo quanto sia credibile, il fatto, che una potenza militare come quella americana, non sia stata in grado di prevedere il declassamento, dell'attesa Irene, da Uragano, a semplice tempesta tropicale?
Nella schizofrenia regnante tal sistema ogni valutazione è possibile.
Ma in verità sembrava di assistere ad una pessima rappresentazione di  mission impossible, mi riferisco alle dirette televisive, sia italiane che americane, in cerca ad ogni costo della vittima, della tragedia e del pessimo spettacolo mediatico e demente e vivente.
Musiche ad effetto, vestiario da guerra e tutti in attesa di Irene.
Ad un certo punto speravano che Irene manifestasse tutta la sua imponenza.
Ad un certo punto e senza virgola alcuna sembrava, quasi quasi , di veder i giornalisti soffiare per incrementare l'Uragano, fare riti pagani invocanti disastri, perchè con lentezza naturale, si veniva a conoscenza che Irene decideva di risparimare New York.
Grande delusione per una tragedia evitata.
Follia?
No, realtà.
Irene decideva di divenir semplicemente tempesta tropicale.
E la delusione era ben visibile.
Ed allora si devon cercare a tutti i costi i danni, le vittime.
Si parla di rami, di morti per infarto, di tante strorie similari , senza manifestar rispetto alcuno per le vittime indipendenti o correlate all'evento mediatico ed economico Irene.
Irene.
Un nome che ricorderemo per molto tempo.
Infatti, il giorno dopo Irene, nessun media italiano, parla più di tal evento non evento dal grande scontento.
Irene, una storia senza storia.
Irene , urlo delle sirene, nelle mediatiche cantilene, che dalle pseudo-eroiche paranoiche falsità del sistema , non si astiene.
Perchè Irene è stato questo.
Il più grande evento di tal tempo mediatico e senza mediazione.
E pretendono conciliazione?

Marco Barone






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