Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Contestato il vicario generale del Papa (video-foto-poesia)


vicario generale di Sua Santità,
tanto piacere, 
oggi però è il tempo del nostro volere,
tal volere si chiama dignità,
tal volere si chiama laicità,
tal volere si chiama diritto al libero amore.
E voi che dite di professare amore,
perchè manifestate indegno stupore
al natural sapor di vita 
di chi vuol solo essere?

Liberi, voi, di religionare come volete,
liberi, noi, di sprigionare la ribelle sete,
per la vita,
per la giustizia,
per l'uguaglianza
di viver il bacio nella notte d'estate,
senza fuggir nella maledetta latitanza
della paura di tal sistema che scongiura
la libera libertà
per la penitenza del vostro banditore,
che sull'altar della chiesa,
esente dalle tasse di Stato,
invoca la grave offesa al pudor del servo papato,
ma nelle stanze dell'accoglienza,
violenta l'indifesa coscienza
di chi il sapor della vita
celerà nella lacrima di mare,
e tal silenzio rumoroso  ti condurrà ad odiare
la carezza di quella purezza da depretizzare.

Al grido di vergogna,
al ripudio della vaticana menzogna,
al Molo quarto di Trieste,
la città si ribella
alle morali funeste.

Marco Barone







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