C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

TAV VENEZIA - TRIESTE: E' giunto il momento della partecipazione collettiva.

Come avevo scritto in precedente articolo i termini per presentare le osservazioni, obbligatorie ma non vincolanti, per la tratta ad alta capacità Mestre- Trieste, si avvicinano alla cosìddetta ora x.

Il WWF del Friuli Venezia Giulia, sul proprio sito internet pone, a disposizione della collettività tutta la documentazione che riguarda il tragitto della Tav Mestre-Trieste.
In particolare emerge che moltissime case,e piccoli condomini, rustici e villette, per un totale di un migliaio di edifici tra San Canzian d’Isonzo (253), Turriaco (10), Staranzano (8), Ronchi dei Legionari (290), Monfalcone (360), Doberdò (8) e Duino-Aurisina (66), sono poste ad una distanza ravvicinata al tracciato della futura linea ferroviaria ad alta capacità e alta velocità .

Il WWF, in tale comunicato, sottolinea altresì che " le schede di tutti i 995 edifici “sensibili” del mandamento monfalconese, con le foto delle relative facciate, l’indirizzo preciso, lo stato di conservazione degli infissi e, soprattutto, le distanze che li separano dalla futura infrastruttura, sono visionabili sul loro sito".

Non può che riconoscersi un grande merito al WWF per la produzione di tale documentazione importante per le popolazioni della regione interessata dai lavori per la costruzione della linea alta capacità, alta velocità. Perchè è diritto dei cittadini sapere, sapere cosa comporta la costruzione di tale opera, come incide sull'ambiente, nella loro quotidianità. Sulla questione dell'utilità o meno, chiaramente ognuno sostiene le proprie ragioni, ma occorre capire se queste ragioni siano espressione della volontà popolare o meno.
La Federazione della Sinistra -Circolo di Ronchi e Fogliano del PRC e GC della Provincia di Gorizia in merito al nuovo progetto della TAV  che è stato stato pubblicato il 22 dicembre 2010 da Italfer ricorda  ai cittadini, alle associazioni, agli enti locali che questi hanno solo  60 giorni di tempo per produrre osservazioni ed  opposizioni scritte ai Ministeri competenti ed alla Regione Friuli  Venezia Giulia. 
Sul punto il PRC sottolinea che "nel 2003 al momento del primo progetto preliminare della Tav i comuni del  mandamento monfalconese predisposero con un incarico uno studio per  evidenziare le criticità ed i pesanti impatti ambientali di quel  progetto al fine di predisporre le delibere di contrarietà dei consigli  comunali e le osservazioni ed opposizioni scritte dei cittadini  interessati, comitati e associazioni ambientaliste". Precisando che " nel territorio monfalconese il Progetto della Tav interessa tutte le aree a ridosso della linea ferroviaria storica Venezia Trieste in modo  particolare le località di Pieris, Ronchi Sud, San Polo; prevede un pesante impatto ambientale nella zona di Selz, Sablici e Jamiano".

Dalla documentazione pubblica messa a disposizione, con grande impegno e fatica, ma nello stesso tempo grande amore per l'ambiente, e rispetto per la sovranità popolare, da parte del WWF, si rileva che la Tav "sfreccerà a un tiro di schioppo da moltissime abitazioni: eloquenti i casi di via Rebez e di via Roma a San Canzian d’Isonzo (molte le case poste a 30/40 metri dalla linea), ma anche di via San Vito a Ronchi dei Legionari (splendide villette ad appena 35 metri), fino a casi estremi come la casa in località Sablici posta a 15 metri dalla futura ferrovia o quella a 3 metri di via S.Polo a Monfalcone, solo per citare alcuni esempi.
Per non parlare poi di un luogo sensibile come l’ospedale della città mandamento, che offrirà a malati e ricoverati la speciale ebbrezza di veder sfrecciare i treni a 250 metri dai loro letti".

E rilevato che la partecipazione popolare sul punto è determinante, quanto meno per maturar un minimo di conoscenza di ciò che a breve potrà accadere innanzi alle loro case, sul Carso, sul territorio friulano e giulano, rilevata la imminente scadenza per la produzione di osservazioni al progetto RFI-Italferr ,per la tratta Ronchi - Trieste della Tav è il 20 febbraio; mentre è il 28 febbraio per la tratta Portogruaro - Ronchi; a Ronchi dei Legionari sabato 22 gennaio alle ore 16 presso la sala del consiglio comunale del Municipio di  in Piazza Unità,  il Circolo di Ronchi e Fogliano, il PRC e la Federazione della Sinistra ed i GC di Gorizia  organizzano un  dibattito pubblico sul tema riguardante “IL NUOVO PROGETTO PRELIMINARE DELLA TAV TRATTA VENEZIA TRIESTE DEL CORRIDOIO 5: Quale impatto ambientale, trasportistico, sociale, finanziario ed economico?”, ove interverranno  Dario Predonzan del WWF del F.V.G. e Giancarlo Pastorutti del comitato No Tav della Bassa Friulana.

Sempre sabato 22, dalle 10 alle 13 si svolgerà un presidio dei comitati e delle associazioni in piazza Unità a Trieste di fronte al palazzo della Regione, dove in quelle ore si starà svolgendo l'incontro dell'assessore Riccardi con i sindaci coinvolti nei nuovi progetti dell'alta velocità, alta capacità.

La partecipazione a tali eventi è importante per comprendere, per capire, per mobilitarsi contro un' opera che devasterà l'ambiente solo per soddisfare interessi elitari e ben definiti.

Marco Barone 

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