Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Fischia il vento.

Fischia, fischia, fischia il ribelle vento per le vie del Re Tagliamento.
Dal ciel rosso sangue della Tunisia, alle strade viaggianti di Tirana, dalle terre di Algeria, alle vie colte di Atene, dalle distese calde spagnole, ai borghi di Dublino,dalle periferie parigine,alle speranze di rivolta italiane.
Fischia, fischia, fischia il vento ribelle, in quel sistema  che decantando il proprio autoritario potere,
debellato dalla sete di giustizia sociale, e dalla fame proletaria della vecchia liberta', affondera' nell'ignoranza del loro  non esser paciere.
Palazzi isolati, palazzi assediati, dall'esercito disarmato, dal popolo determinato.
Andar contro, contro il vento ribelle, contro la danza rivoluzionaria, contro la classe operaia, contro la volonta' Gaia, altro non sara' che futile tentativo di salvar il proprio perduto io.
Banchetti imperiali, orge messianiche nel ricordo del caduto Impero Romano o della sospirata corte del Re Sole, travolge la brama di potere in tal tempo del non nostro volere.
Corti, schiavi, servi e padroni, doni pagani nel fasto del suon di arpe nel ballo dell'iniquita', ecco il buio che  trionfera' nel sorriso collettivo per la seduzione del loro Dio.

Ridi, ridi, ridi, ma fischia il vento, mio non caro potere,
fischia il vento ribelle,
e tempi duri giungeranno per noi tutti,
ma il sogno del cambiamento,
la sete per la vita,
la fame nella vita,
sazieranno e disseteranno il proletario amore,
per sventolar sulla cima del monte Liberta',
la rossa bandiera.
Fischia il vento, vento del sud, vento del nord, vento dell'est,vento dell'ovest, ora per noi, domani su di voi.

Marco Barone 

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