La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA TANTO VIVO FUORI PORTA!

Un tappeto di foglie multiformi ma intensamente gialle, catturano la mia attenzione.

Accendo la sigaretta quotidiana.

Momento solenne finalizzato ad inquinare la mia salute e forse non solo, di sostanze nocive.

D'altronde l'aria che respiro è più puzzolente e sporca, mi dico, ben sapendo che fumare uccide, forse.

Beh, intanto io la sigaretta l'accendo, la fumo.

Momento unico ma non raro, ove tutti i pensieri sono caratterizzati dal c.d. fenomeno della concentrazione, ovvero ad ogni tiro mille contrastanti pensieri corrono all'improvviso sulla stessa via, quella via letteralmente asfaltata da foglie secche ma vive, foglie scivolose ma splendide, di nostra madre  natura che si aprresta,ora,  a viver un lungo momento di sonno.

Sonno anche violento, a volte, sonno anche malinconico, a volte;

semplicemente sonno.


In quel momento non resistendo alla tentazione di camminare sul tappeto giallo e scivoloso voglio per un breve e duro attimo di vita pensare come pensa il gregge umano.

Detto in poche parole non pensare, o far finta di pensare.

Ma far finta di pensare equivale a non pensare.

Ed ecco allora che mi viene in mente questa frase, sentita forse urlare, gridare al vento da qualche ubriaco di vita,da qualche persona smarrita nella falsità di questo mondo, che decide di andare oltre la porta del sistema problematico che caratterizza il presente, oltre la porta del reale.


MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA ,TANTO VIVO FUORI PORTA!



Penso ad Assange, fondatore di Wikileaks, il quale  ha annunciato in un'intervista tv che intende chiedere asilo politico in Svizzera. Lo staff del sito, ha aggiunto l'australiano, 'e' costantemente sotto minaccia' e cio' costringe l'organizzazione a spendere il 70% del budget per la sicurezza. I soli Paesi in cui Assange e soci viaggiano in assoluta tranquillita' sono 'Svizzera, Islanda e Cuba'. Wikileaks ha di recente reso noti i dossier segreti sulla guerra e l'occupazione in Iraq e sul conflitto in Afghanistan.( da corriere .it)


Solennemente dico...

MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA ,TANTO VIVO FUORI PORTA!

 Mi diletto a fare il giro del mondo, fuori da quella porta che conduce nel nostro teatro quotidiano...ed ecco che sento dire che nella corsa agli armamenti che si è scatenata nel Vicino Oriente, in vista di quella guerra tra Israele e Iran (e la Siria)  il capo dell’intelligence militare israeliana Amos Yadlin due giorni fa alla Knesset ha dato per sicura, continua a far notizia l’accordo siglato il mese scorso da Washington e Riyadh per la vendita di armi americane di ultima generazione all’Arabia saudita. Un affare gigantesco, il più grande mai ottenuto dalle industrie belliche statunitensi al di fuori dei confini nazionali, volto in apparenza a contrastare la crescente potenza militare dell’Iran e a rafforzare il più fedele (assieme all’Egitto) degli alleati arabi degli Usa.
http://www.forumpalestina.org/news/2010/Novembre10/04-11-10SauditiArmi.htm

Tutto nella norma dico.

Nessun problema , e solennemente ancora ripeto, come una omelia drammaticamente pesantemente, voracemente devastante...
MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA ,TANTO VIVO FUORI PORTA!
Bertolaso addio. «L'11 novembre Guido Bertolaso smetterà di essere a capo della Protezione Civile e abbandonerà il suo incarico di sottosegretario perchè va in pensione. È una perdita rilevante e importante, che sentiremo». Così il premier Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi, ha annunciato l'addio dopo 9 anni di Bertolaso al Dipartimento di via Ulpiano.
http://www.corriere.it/politica/10_novembre_05/bertolaso-pensione_b42e23a4-e8d6-11df-9527-00144f02aabc.shtml

Uno in meno, ha mangiato fin quando ha potuto, ora la meritata pensione pagata da noi poveri umili contribuenti...

Ma sì mi dico e ri-dico...

MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA ,TANTO VIVO FUORI PORTA!

I Banchieri che parlano di stabilizzare i precari?
Ho capito bene? Ovvero quel modello sociale ultra flessibile padre e madre dell'attuale precarietà è stato praticamente dichiarato  fallito?
Ho sentito bene?
"senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari" si hanno "effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità". Nel nostro Paese, dice Draghi, "rimane diffusa l'occupazione irregolare stimata dall'Istat in circa il 12 per cento del totale dell'unità di lavoro".
http://www.repubblica.it/economia/2010/11/05/news/draghi_produttivit-8770250/?ref=HRER2-1

Una notizia come questa dovrebbe sconvolgere i padroni.

Mah chissà...in ogni caso MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA ,TANTO VIVO FUORI PORTA!


Il 4 dicembre 1983 dal carcere dell'Ucciardone parte una raccomandata. È firmata da Giovanni Bontate, l'uomo più ricco di Cosa nostra, fratello del padrino Stefano che armi alla mano aveva lottato per fermare l'ascesa dei corleonesi ed era stato ucciso su ordine di Totò Riina: l'ultimo esponente della famiglia mafiosa più importante di Palermo. Giovanni Bontate è ancora temuto, ma tutte le sue proprietà - immobili e aziende per un valore di decine di miliardi di lire - sono finite sotto sequestro.

Per questo dalla cella decide di affidarsi a due difensori di fiducia, un penalista e un brillante civilista, Renato Schifani.
L'attuale presidente del Senato all'epoca aveva 33 anni ed era un giovane avvocato di belle speranze. Di quell'incarico, che segnò il suo ingresso tra i nomi di rilievo del foro di Palermo, Schifani non ha mai parlato. Due mesi fa, di fronte alle rivelazioni di Gaspare Spatuzza che ne hanno determinato l'iscrizione nel registro degli indagati con l'ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa, il suo portavoce ha precisato: "La sua pregressa attività di avvocato è stata sempre improntata al pieno e totale rispetto di tutte le leggi e di tutte le regole deontologiche proprie dell'attività forense"

.http://www.19luglio1992.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3523:schifani-avvocato-di-mafia
Ciò rientra in quei  canoni standardizzati  più che comuni e diffusi dell'odierno  fare politica.
Fare, produrre, interessi di chi? Per chi?
Vedo il mondo fuori da quella porta , vedo il mondo lontano da quella porta che può risucchiarti come per magia da un secondo all'altro, trascinarti via, ma forse non troppo via.

Pazienza.

Pensando  a Pazienza mi verrebbe da dire ” Mi arrendo ai confini dei miei limiti. Ma combatto strenuamente dentro di essi, onestamente.”

In verità in questo folle momento voglio semplicemente gridare,ancora,  MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA ,TANTO VIVO FUORI PORTA!


Sono ricoverati in gravissime condizioni tre dei sei operai rimasti ustionati nell’esplosione che si è verificata alla Eureco Holding, azienda di Paderno Dugnano che smaltisce rifiuti speciali.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/05/news/paderno_dugnano_gravissimi_tre_feriti_la_cgil_scarsa_sicurezza_con_gli_appalti-8773438/?ref=HREC1-7

Ancora feriti sul lavoro?
Ancora persone rinchiuse dentro scatole di lamiera, sfruttate dai padroni, che vengono uccise dal sistema, dal profitto, sia fisicamente che nella loro profondità morale?

In questo caso qualcuno potrebbe dire MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA ,TANTO VIVO FUORI PORTA!

No, ora basta.

Decido di  attraversare quella maledetta porta.

Me frega, me 'mporta e voglio vivere dentro la porta, per cambiarla, per ribaltare quello che è oggi il presente.
Marco Barone

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