C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

A Chi l'ha visto... chi l'ha vista la dignità?

Una tragedia umana è stata vissuta in diretta.

Federica Sciarelli conduttrice di chi l'ha visto, che tante inchieste ha condotto in modo positivo e condivisibile, nella puntata del 6 ottobre 2010 in merito alla vicenda di Sarah Scazzi è andata oltre la pubblica decenza, pubblico pudore, pubblico decoro.

Tutto succede in pochi attimi. Si parla del caso della povera Sarah . Sono collegati dalla casa della cugina. L'agenzia di stampa in tarda serata "batte" la notizia che sarebbe stato trovato il corpo di Sarah dopo l'interrogatorio dello zio della ragazza. Poi la smentita. Poi i dubbi. Poi la strada sembra essere univoca.

Sarah è morta.

Tutti in attesa di avere la notizia.

La notizia deve essere la morte della ragazza!

Le telecamere che inquadrano la mamma di Sarah.

Impietrita. Pallida. Ferma. Ora trema.

"Portate un bicchiere d'acqua alla mamma di Sarah" si sente dire durante il collegamento tv.

Lei ancora impietrita. Pallida. Ferma . Ora trema.

Le telecamere continuano ad inquadrarla.

L'avvocato di famiglia presente in quella casa non riesce a gestire la situazione.

La Sciarelli che tante inchieste ha svolto in modo ripeto condivisibile, nella puntata del 6 ottobre si è fatta trascinare dall'evento della notizia.

Audience. Pubblico. Visibilità. Concorrenza.

Una mamma che in diretta televisiva viene a conoscenza che probabilmente non rivedrà più viva la propria figlia, il pubblico televisivo che osserva.

Già, la televisione.

Spettacolarizzazione della tragedia umana.

Spettacolarizzazione del dolore umano.

Poi finalmente un legggero colpo di senno sembra interessare chi conduce quella trasmissione. Il collegamento viene interrotto.

Ma è tardi.

Tardi.

L'avvocato doveva intervenire, doveva difendere la dignità di Sarah e di sua mamma.

Non è stato fatto.

Doveva farlo la conduttrice.

Non è stato fatto.

Il dramma in diretta tv.

Che disgusto.

Mi chiedo anche ma la fuga di notizie? Sembrava quasi di essere a pochi centimetri dalla stanza dell'interrogatorio. E' mai possibile tutto ciò?

Ogni limite di decenza è stato superato.

Sarah è morta.

Ma in questa triste sera è stata uccisa anche la dignità del dolore di una mamma che

ha perso la propria figlia.

Vergognatevi tutti.

Marco Barone

M&G

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