La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

CISGIORDANIA, PROIBITO CRITICARE ABU MAZEN

I servizi di sicurezza dell'Anp hanno impedito una conferenza del Fronte popolare per la liberazione della Palestina. La deputata Jarrar: e' un nostro diritto contestare la decisione di Abu Mazen di andare al negoziato con Netanyahu

Ramallah, 26 agosto 2010, Nena News – E’ vietato in Cisgiordania mettere in discussione le decisioni del presidente dell’Anp Abu Mazen. L’altra sera a Ramallah i servizi di intelligence dell’Anp, hanno impedito ad alcune centinaia di persone di partecipare ad una conferenza, promossa dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) e da altre formazioni della sinistra palestinese, che prevedeva la presenza di una serie di esponenti politici contrari alla ripresa dei negoziati diretti tra Abu Mazen e il premier israeliano Netanyahu, prevista il 2 settembre a Washington. Gli agenti hanno circondato la sala dove doveva tenersi la conferenza e costretto ad allontanarsi i presenti, alcuni dei quali sono stati malmenati e minacciati. «Volevamo soltanto discutere dei negoziati diretti ed esprimere il nostro dissenso nei confronti di una decisione (di Abu Mazen) che non condividiamo e che riteniamo dannosa per le aspirazioni del popolo palestinese», ha raccontato la parlamentare del Fplp, Khalida Jarrar.

Le forze di sicurezza hanno anche impedito ad alcuni ricercatori del centro per i diritti umani al Haq di filmare quanto stava accadendo. «Tutto ciò conferma l’aggravarsi del clima di intimidazione che si è creato in Cisgiordania e la trasformazione dell’Anp in uno stato di polizia», ha denunciato al Haq.

L’accaduto è stato condannato dai dirigenti di Hamas a Gaza, che avevano organizzato un’analoga iniziativa nella Striscia con un collegamento in videoconferenza tra i due eventi. (red) Nena News

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