C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il video della sentenza Dell'Utri!



PALERMO - Il senatore Marcello Dell'Utri è stato condannato a sette anni di reclusione dai giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Palermo, per concorso esterno in associazione mafiosa. In primo grado al parlamentare del Pdl erano stati inflitti nove anni di reclusione. Il collegio presieduto da Claudio Dall'Acqua, a latere Salvatore Barresi e Sergio La Commare, era riunito in camera di consiglio da giovedì scorso. Il pg Nino Gatto, a conclusione della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna dell'imputato a 11 anni. Al momento della lettura della sentenza il senatore del Pdl non era presente in aula a Palermo: Dell’Utri è infatti rimasto a Milano.



NOVE ANNI IN PRIMO GRADO - In primo grado Dell'Utri era stato condannato a nove anni di reclusione. In quel caso primo grado i giudici del tribunale rimasero in camera di consiglio, per emettere la sentenza di condanna a nove anni di carcere, per 13 giorni: un record. Entrarono in consiglio dopo le ore 13 del 29 novembre 2004 ma avvertirono che l'uscita dalla camera di consiglio sarebbe stata annunciata 24 ore prima. Il presidente del tribunale, Leonardo Guarnotta, lesse la sentenza l'11 dicembre poco dopo le 10.
fonte: http://www.19luglio1992.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3051:mafia-sette-anni-a-dellutri&catid=2:editoriali&Itemid=4

«DELUSO» - «Processualmente parlando, Dell’Utri non ha favorito la mafia» ha spiegato il procuratore generale Antonino Gatto, commentando la sentenza. «Ma questo - ha aggiunto il pg - non vuol dire affatto che ciò non possa essere accaduto in natura. Bisognerà piuttosto leggere le motivazioni della sentenza per capire i motivi che hanno spinto la corte a prendere questa decisione. Forse perché le affermazioni di Spatuzza non sono state ritenute attendibili, o perchè le prove portate dall’accusa sono state considerate infondate, o perchè sono mancati i riscontri». «Sono profondamente deluso» ha ammesso il procuratore Gatto «perché ritengo che l’aspetto politico era la parte della vicenda sulla quale l’accusa aveva quagliato meglio». Alla domanda se questa sentenza rappresenti la tomba degli aspetti oscuri legati alla strategia stragista, il procuratore generale ha risposto: «Non parlerei affatto di tomba, ma ripeto, occorrerà leggere attentamente le motivazioni per comprendere questa decisione».

fonte Corriere.it

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