Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

L'uomo che leggeva il giornale



Fermo, immobile.
L'aria scorre, suoni e rumori lottano nell'arena della via dedicata a chi partendo dalla spiaggia di Quarto sbarcò in Sicilia occidentale, e conquistò l'intero Regno delle Due Sicilie, ma anche a chi si rese responsabile e complice dell'atroce strage di Bronte avvenuta nel lontano 4 agosto 1860. Quanti contadini morti, quanti civili massacrati... Via dei Mille.
Lottano suoni e rumori, nello stesso modo in cui tocchi di campana e corde di violino vibranti tra le mani del suonatore viandante cercano di giungere nella profondità del cuore della madre terra natura.
Il giornale aperto tra le sue mani, occhi persi nella infinità di quelle parole scritte e stampate in chissà quale luogo lontano o forse vicino a quell'uomo che toccava con le proprie mani semplice carta...
Carta figlia della terra dove il sole non tramonta mai, nata dalla essenza dell'albero che con i suoi mille colori riflettenti nel mite autunno lo splendore di Apollo , le cui foglie smosse dal vento tramandano nel tempo la storia ciclica polibiana del povero uomo che persevera nella propria ignoranza, ora è semplicemente divenuta memoria parlante dell'attualità vissuta.
Fermo, immobile imprigionato dalle foglie dell'albero caduto nelle ceneri della historia abbandonate nelle acque del mare ove la bottiglia di vetro in balia delle correnti emozionali della vita ,attende di essere raccolta dalle mani del fanciullo ingenuo puro che non conosce la vita, ma vive la vita.
Marco Barone

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