Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

54 studenti sospesi per l'occupazione della loro scuola

Non si spegne a Reggio Emilia la polemica per la decisione di sospendere dalle lezioni 54 studenti, colpevoli di occupazione del loro istituto, avvenuta un mese fa a Reggio Emilia.

Una minoranza di alunni del locale istituto magistrale aveva occupato la scuola per rivendicare maggiori spazi e tempi di autonomia e di espressione, provocando le reazioni della maggioranza dei loro compagni e l'intervento della polizia.

Proprio per l'intervento delle forze dell'ordine, che avrebbero individuato la presenza di soggetti esterni alla scuola, la questione dell'occupazione ha assunto dimensioni impreviste con intervento solidale di studenti di altre scuole, l'indiretto coinvolgimento anche di forze politiche e sindacali della città e una serie di code polemiche.

La scuola, dopo una lunga riflessione, ha deciso nei giorni scorsi di adottare il pugno di ferro; i consigli di classe, uno dopo l'altro, hanno sanzionato gli studenti "ribelli", con una sospensione che ha riguardato 54 di loro.

Ieri mattina, davanti alla sede dell'Ufficio scolastico provinciale, un gruppo di studenti sospesi ha manifestato con fumogeni, megafono e striscioni per protestare contro i provvedimenti disciplinari presi dai consigli di classe e d'istituto dell'istituto magistrali.

«Punizioni singolari e decisamente troppo pesanti», secondo i protestanti che hanno chiesto al dirigente dell'USP di intervenire per la revoca delle sospensioni e per evitare che siano adottati provvedimenti disciplinari nei confronti di altri studenti.

Diverse famiglie sono preoccupate che la vicenda possa avere ulteriori sviluppi negativi per la conclusione dell'anno scolastico con effetti sulle ammissioni alle classi successive e agli esami, in quanto un eventuale insufficienza nel comportamento comporterebbe la non ammissione.
tuttoscuola.com

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