Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Ferro ed alluminio nell’acqua piovana: sotto accusa le scie chimiche


Nelle scorse settimane, sono stati pubblicati alcuni articoli circa l’eccessiva presenza di ferro ed alluminio nelle acque piovane analizzate nella città di Orvieto. Il sindaco della città umbra ha pure vietato il consumo dell’acqua “potabile”: è stato avventatamente scritto che l’abnorme presenza dei due metalli nell’acqua è da addebitare alle piogge copiose cadute un po’ in tutta Italia. E’ palese che si tratta di una pietosa bugia, poiché l’acqua delle precipitazioni era considerata sino a qualche anno fa assimilabile a quella distillata. Il ferro e l’alluminio sono tra gli ingredienti peculiari delle scie chimiche, dunque che siano stati rilevati in dosi massicce nelle idrometeore non sorprende affatto. Patetica è la decisione di supplire alle necessità alimentari con le forniture idriche di serbatoi ad hoc: come se il prezioso liquido - provenga dalle falde freatiche o dalle sorgenti o dalle piogge - non sia ormai contaminato a causa delle quotidiane ed intense operazioni chimiche. Se fossero compiute analisi delle acque anche in altre regioni, senza dubbio si rileverebbero valori esorbitanti di vari metalli nocivi alla salute, in primis, oltre a quelli succitati, il bario ed il litio che già figurano sulle etichette delle minerali, nell’ambito del residuo fisso.

Riportiamo due articoli (il primo è tratto dal sito "terninrete", il secondo da "orvietosi") con cui è possibile ripercorrere le tragicomiche vicende (molto più tragiche che comiche), con la sequela di ordinanze e la grottesca conclusione, secondo la quale le piogge sono la causa della polluzione. Quando pioveva un tempo, si registravano forse tali anomalie? Ricordiamoci che oggigiorno i veleni che inquinano la biosfera provengono per lo più dall’alto… dagli aerei.

- Eccessiva presenza di alluminio e ferro nella falda idrica. Sotto accusa (sic) le piogge abbondanti di questo periodo.

L'uso dell'acqua potabile è stato vietato per scopi alimentari nella zona di Orvieto. Lo impone un'ordinanza cautelativa firmata oggi dal Sindaco della città del Duomo in seguito al riscontro del superamento dei limiti relativi alla presenza di alluminio e ferro nella falda idrica causato – secondo quanto spiega il Comune di Orvieto - dalle intense e continue precipitazioni atmosferiche di questo periodo.

[Clicca per ingrandire l'immagine] Il provvedimento, già in vigore, interessa i cittadini residenti nel centro storico di Orvieto, ma anche quelli di Ciconia, Orvieto Scalo, Sferracavallo, Bardano e delle frazioni di Sugano e Canonica.

L'amministrazione municipale orvietana ha comunque predisposto dei serbatoi per la distribuzione di acqua ad uso alimentare: queste cisterne si trovano ad Orvieto presso il corpo di guardia dell'ex caserma Piave ed in piazza San Giovenale. [...]

- Emergenza acqua: i valori di ferro e alluminio stanno tornando alla normalità, ma per metà settimana sono attese nuove piogge: oggi i dati ufficiali. È il comune di Orvieto ad informare circa l’andamento dell’emergenza idrica che è cominciata sabato scorso sulla Rupe (ma anche nel Comune di Porano) per le piogge insistenti che avrebbero determinato un inquinamento delle falde. Dalla seconda riunione del tavolo tecnico-scientifico svoltasi a Terni “emergerebbero i primi riscontri confortanti rispetto al monitoraggio dell’acqua che in questo fine settimana è stato eseguito dalle strutture preposte” rende noto il Comune che aggiunge: “Dopo gli ultimi prelievi, i parametri di alluminio e ferro starebbero rientrando entro la norma, tuttavia i dati definitivi dell’A.R.P.A. regionale (unico soggetto titolato ad emanare nuovi provvedimenti) sono attesi per mercoledì e potrebbero far rientrare l’attuale emergenza che sarà decretata solo con una nuova ordinanza sindacale di deroga”.

Nel frattempo, resta lo stato d’emergenza anche in previsione delle nuove precipitazioni annunciate dai bollettini meteo per le prossime ore. L’approvvigionamento per le circa ventimila persone coinvolte dall’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua del rubinetto di casa per usi alimentari avviene tramite i ventitrè serbatoi mobili dislocati sul territorio tra Orvieto e Porano. Proprio per facilitare il libero attingimento dell’acqua potabile, ieri è stata promulgata anche un’apposita ordinanza che vieta in maniera permanente, ventiquattro ore su ventiquattro, la sosta e la fermata dei veicoli davanti o in prossimità dei serbatoi mobili e che prevede l’obbligo di rimozione.


Fonte: http://www.tankerenemy.com/

Pubblicato da INFORMARMY.com a 31.1.10

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