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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Monfalcone si divide sui bengalesi lo scontro dei lettori su Facebook

Una città che si confronta su Facebook. "Monfalcone pulita, piazza vecchia e senza bangla" e "Monfalcone pulita nei cervelli" sono le due pagine di social network contrapposte che in pochi giorni hanno raccolto un migliaio di fan ciascuna, su una popolazione residente totale di appena 28 mila anime. Su "Il Piccolo" in edicola una pagina dedicata a questo duello Monfalcone, una città che si confronta e scontra su Facebook. "Monfalcone pulita, piazza vecchia e senza bangla" e "Monfalcone pulita nei cervelli" sono le due pagine di social network contrapposte che in pochi giorni hanno raccolto un migliaio di fan ciascuna, su una popolazione residente totale di appena 28 mila anime. Sulla prima pagina, quella del "no" ai bengalesi, trovano spazio le posizioni più intransigenti e leghiste contro l'"invasione" di stranieri; sulla seconda si sono scatenati i fautori della tolleranza e della critica nei confronti di posiz

Collaboratore de "Il Giornale" si autoinvia un falso messaggio delle BR

Simulazione di reato e procurato allarme. Questi i reati per cui è stato denunciato alla procura dalla Digos il giornalista collaboratore della redazione genovese de Il Giornale, Francesco Guzzardi, accusato di essersi auto inviato un messaggio minatorio corredato da stella a cinque punte. Questo il testo del mesaggio: "Non abbiamo ancora deciso se spaccare prima il culo al vostro servo Gizzardi l'infame della Valbisagno e degli sbirri o passare prima da voi molto presto lo scoprirete". Il messaggio, scritto a mano, era stato messo sotto la porta della redazione de Il Giornale di viale Brigate Partigiane la scorsa settimana e conteneva anche minacce nei confronti del capo della redazione, Massimiliano Lussana. C'era stata un'immediata denuncia alla polizia. La stella a cinque punte aveva spinto gli agenti della Digos ad farsi carico del caso. Il giornalista era stato convocato in questura. Una semplice prova calligrafica aveva fatto emergere la verità. Guzzardi ha

Uruguay, Pepe Mujica è il nuovo presidente

L'ex guerrigliero ha dichiarato di voler seguire la linea riformista e moderata dell'attuale esecutivo José "Pepe" Mujica, l'ex guerrigiero tupamaro, è il nuovo presidente dell'Uruguay. Il candidato del Fronte amplio ha ottenuto il 51,2 per cento delle preferenze, mentre lo sfidante conservatore, Luis Alberto Lacalle, si è fermato al 44,9 per cento. Mujica si è appellato da subito all'unità nazionale, dichiarando che "in queste elezioni non ci sono stati né vinti né vincitori". L'ex guerrigliero ha inoltre ribadito di voler proseguire la linea pragmatica e moderata perseguita dall'attuale governo, guidato da Vazquez. Le votazioni presidenziali si sono svolte in un clima estremamente tranquillo, segno della tradizione democratica del Paese. Si sono recate alle urne 2,5 milioni di persone.

Parole choc dei giudici del tribunale dei Minori di Napoli che negano i domiciliari a una minorenne a causa della sua etnia

Se si appartiene all'etnia rom, non si può che delinquere. Lo scrivono, in sintesi, i giudici del tribunali dei minorenni di Napoli, con parole che sembrano, francamente, incredibili. La storia è quella della ragazzina rom di 15 anni, accusata di aver rapito una neonata a Ponticelli nel maggio del 2008. Un fatto di cronaca che scatenò la rabbia dei residenti e la devastazione dei campi del popolare quartiere napoletano. La piccola, A.V., grazie alla testimonianza della madre della rapita, è stata condannata in primo grado e in appello a 3 anni e 8 mesi, e da un anno e mezzo è rinchiusa nel carcere minorile di Nisida. L'avvocato ha chiesto prima dell'estate gli arresti domiciliari, ma il tribunale, in sede di appello al riesame, ha bocciato la richiesta. Con una motivazione sconcertante, destinata a scatenare polemiche infinite. «Le conclusioni indicate» dicono i giudici «sono sostanzialmente confermate dalla relazione depositata in atti dalla quale, a prescindere dalle caus

[sex gate Mussolini/Fiore] Denunciato il ricattatore a luci rosse: è di Forza Nuova

Il video con la Mussolini e Fiore fu offerto a Palazzo Chigi http://www.corriere.it/politica/09_novembre_30/mussoli...... Chiesto un milione. Denuncia alla Procura che ora cerca il filmato Alessandra Mussolini e Roberto Fiore (Ansa)ROMA — Un video «che ritrae un parlamentare europeo e una deputa ta mentre fanno sesso» fu offerto agli inizi di settembre alla Presidenza del Consiglio. Con una lettera inviata alla sede di governo, un uomo de scrisse le immagini e chiese un milio ne di euro. Non fece alcun nome, ma la convinzione dei magistrati è che si riferisse al filmato che ritrarrebbe Alessandra Mussolini e Roberto Fiore. Per questo la Procura di Roma — attivata proprio da palazzo Chigi — adesso indaga per tentata estorsione. Il sospetto è che dopo Piero Marraz zo anche i due esponenti di destra sia­no rimasti vittima di un ricatto non economico, ma politico: la richiesta di soldi sarebbe servita soltanto per far circolare la notizia. Il mittente della missiva è stato in dividuato e p

Aprire gli armadi non basta…Manifesto per l’accessibilità e la trasparenza degli archivi

PREMESSA Il 12 dicembre 2009 ricorre il 40° anniversario della strage di piazza Fontana. Di questa storia, oggi non esiste ancora una narrazione consolidata e condivisa. Così come non esiste per tantissime altre pagine dolorose della storia del nostro Paese. L’Italia, purtroppo è stata segnata da fenomeni eversivi di diversa matrice. Di questo passato tragico, esistono memorie divise e in conflitto tra loro. La ricerca storica è un terreno essenziale su cui impostare un confronto civile superando antiche divisioni. Per scrivere la storia, servono i documenti, ossia le “tracce” concrete dell’attività delle istituzioni, delle forze dell’ordine, dei servizi di sicurezza e di tutti i soggetti protagonisti della vita democratica Questa ricostruzione passa necessariamente attraverso la buona gestione degli archivi. In Italia dal 2007 il segreto di Stato è limitato a un massimo di trent’anni. Ma questo non ha risolto il problema: molti armadi in teoria sono aperti, ma non per questo sono acce

Russia, gruppo neonazista rivendica attentato al Nievski Express

Il gruppo hitleriano 'Combat 18' ha un sito Internet con server negli Usa e si richiama a un'omonima formazione britannica Il gruppo 'Combat 18' che ha rivendicato la responsabilità dell'attentato ferroviario di ieri sera al treno 'Nievski Express' sulla linea Mosca-San Pietroburgo (e che ha causato una cinquantina di morti e un centinaio feriti) è una formazione paramilitare neonazista russa (1 e 8, nel gergo neonazista, corrispondono alle iniziali di Adolf Hitler). "Noi militanti del gruppo autonomo Combat 18 - si legge nel testo della rivendicazione - rivendichiamo la responsabilità per l'esplosione del treno Nievski Express. Ci saranno altre azioni in futuro. È giunta l'ora. Noi dichiariamo che la guerra toccherà ogni uomo della strada, in questa guerra non ci possono essere né persone estranee né vittime innocenti, ci sono solo i nostri sostenitori e i nostri nemici". Due settimane fa lo stesso gruppo aveva rivendicato come suo anc

BERLUSCONI INDAGATO PER MAFIA FIRENZE SMENTISCE COME DA COPIONE

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri non sono indagati nell'inchiesta riaperta a Firenze sulle stragi di mafia del '93. Lo ha detto il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento al nostro titolo. La smentita della procura è scontata e arriva come da copione. «Non ci sono iscrizioni di questo tipo», ha risposto Quattrocchi. Ce lo si aspettava. Ecco perché. di Gianluigi Nuzzi - Nell’inchiesta per mafia, il senatore Marcello Dell’Utri e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sono indagati dalla procura di Firenze. L’accelerazione è avvenuta a metà ottobre. Esattamente tra il 13 e il 22 quando i magistrati modificano il fascicolo che contiene gli atti dell’inchiesta. Il procedimento passa da un’indagine contro ignoti a un procedimento con degli indagati. Un salto testimoniato dall’incalzare dei fatti. Il 13 ottobre arriva in procura una corposa relazione della Dia di Roma che

Mafia: Mare Nostrum, al processo in appello confermate 39 condanne

MESSINA - Trentanove condanne tra quelle inflitte in primo grado sono state confermate questa mattina dai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Messina, nell'ambito del maxiprocesso Mare Nostrum, che ha visto alla sbarra 130 imputati accusati di aver fatto parte dei clan mafiosi che, tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, hanno imperversato nella zona dei Nebrodi e nella fascia tirrenica della provincia. Trenta le assoluzioni, quindici gli ergastoli inflitti a sei degli imputati. (RCD)

66 suicidi, 160 morti di carcere nel 2009: quanti di loro erano innocenti?

Negli ultimi 20 anni il 40% delle persone incarcerate è stata assolta a processo Lo stato in 5 anni ha risarcito oltre 210 milioni € per “ingiuste detenzioni” Il suicidio di Massimiliano Menardo, 36 anni, avvenuto l’altro ieri nel carcere di Sondrio porta a 66 il numero dei detenuti suicidi dall’inizio dell’anno, avvicinando sempre più al “record” storico di 69 casi registrati nel 2001, mentre il totale dei morti “di carcere” sale a 160. La combinazione data dal sovrannumero di carcerati e dalla scarsità di personale penitenziario sta determinando una situazione insostenibile, dove oramai le morti di detenuti hanno cadenza quasi quotidiana. Mai come in questo momento appare necessaria e inderogabile una riflessione sulle cause che determinano il maggiore sovraffollamento delle carceri italiane nella storia della Repubblica, non certamente dovuto ad un aumento della criminalità (il Viminale riferisce un calo generalizzato dei reati), quanto piuttosto all’utilizzo della custodia cautela

Viterbo - 19enne si impicca in una casa di accoglienza.

La morte se l'è data da sola. Ne siamo certi che nessuno è responsabile di questa insopportabile sofferenza di vivere? Viterbo - 19enne si impicca in una casa di accoglienza. A fare la terribile scoperta, ieri mattina alle 10, sono state le religiose che la ospitavano nella loro casa di accoglienza, ai Cappuccini. La ragazza, 19enne di origini sudamericane, si è impiccata in una delle stanze della struttura dove alloggiava temporaneamente. Senza lasciare, sembra, alcun messaggio. La famiglia della giovane vive a Montefiascone. La squadra mobile ha aperto un'indagine per accertare i motivi che avrebbero spinto la ragazza ad uccidersi. indymediaroma

Zeinab Jalalian condannata a morte in Iran scrive...‏

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Care Organizzazioni dei diritti umani, mi chiamo Zeinab Jalalian. Sono una donna kurda di 27 anni e sono prigioniera politica. Mi trovo in prigione in Iran. Il Supremo Tribunale iraniano ha confermato la mia condanna a morte. Attualmente sono malata a causa delle torture subite e non ho alcun legale che mi difenda. Voglio dirvi solo questo: il processo è durato solo pochi minuti. Il tribunale mi ha detto: “Sei una nemica di Dio. Devi essere impiccata al più presto.” Questo è stato il mio processo. Ho chiesto al giudice di darmi il permesso di salutare mia madre e la mia famiglia. Prima di essere giustiziata, lui mi ha detto “Sta zitta” e mi ha rifiutato il permesso. 26.11.2009 Questa è la lettera di Zeinab Jalalian, dissidente curda di 27 anni, tradotta in italiano e in inglese, passata tra mani di donne, ricevuta da Maddalena Celano in Rete,che ringrazio, e ritrovata nel web: è stata condannata all’impiccagione dalla corte suprema di Sanandaj. Solo pochi giorni fà scrissi della condan

Cucchi a un detenuto: «Mi hanno ammazzato di botte i carabinieri»

«Gli ho domandato chi ti ha picchiato e Stefano mi ha risposto 'Mi hanno ammazzato di botte i carabinieri rispondendomi in romano e ha aggiunto 'tutta la notte ho preso botte'. Io gli ho chiesto ancora perche? E lui: 'per un pezzo di fumo'». È un passaggio di una lettera scritta da un compagno di cella a Regina Coeli,di Stefano Cucchi, il giovane morto lo scorso 22 ottobre, sei giorni dopo l'arresto. La lettera, ora in possesso dei pm della procura di Roma che conducono l'inchiesta sulla morte del giovane romano è stata raccolta dal senatore dell'IdV Stefano Pedica. INFERMERIA - Il detenuto, che scrive in italiano, spiega di essere arabo ed era nell' infermeria del carcere il 16 ottobre all'arrivo di Stefano Cucchi. «È arrivato un ragazzo sulla barella - si legge nella lettera - faticava a camminare, mi sono messo a sua disposizione vedendo le sue condizioni, gli ho preparato il letto, lui mi ha chiesto una coperta, sentiva molto freddo. Poi mi h

Condizioni di legittimità delle procedure di stabilizzazione del personale precario

(Corte costituzionale, sentenza n. 293 del 2009 - Avv. Dario Immordino) Le deroghe alla regola del concorso sono legittime solo in presenza di «peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico» ricollegabili alla peculiarità delle funzioni che il personale da reclutare è chiamato a svolgere, in particolare relativamente all'esigenza di consolidare specifiche esperienze professionali maturate all'interno dell'amministrazione e non acquisibili all'esterno, le quali facciano ritenere che la deroga al principio del concorso pubblico sia essa stessa funzionale alle esigenze di buon andamento dell'amministrazione. Ciò vale non soltanto in relazione alle ipotesi di assunzione di soggetti precedentemente estranei alle pubbliche amministrazioni, ma anche nei casi di nuovo inquadramento di dipendenti già in servizio, e in quelli di trasformazione di rapporti non di ruolo, e non instaurati ab origine mediante concorso, in rapporti di ruolo (Cfr sentenza n. 205 del 2004

Il cosbiglio dei Ministri approva Dichiarazione di Intenti relativa alla creazione di una Forza di Gendarmeria europea

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Il Consiglio ha poi approvato i seguenti provvedimenti: su proposta del Ministro degli affari esteri, Franco Frattini: Dichiarazione di Intenti tra i Ministri della difesa di Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna, relativa alla creazione di una Forza di Gendarmeria europea, e Trattato fra i medesimi Stati per l’istituzione di una Forza di Gendarmeria europea EUROGENDFOR (co-proponente il Ministro della difesa). I due Atti costituiscono un ulteriore passo avanti della Politica europea di sicurezza e di difesa (PESD), il cui scopo principale è quello di rafforzare la capacità dell’Unione europea di agire in ambito esterno attraverso lo sviluppo delle sue capacità civili e militari in materia di prevenzione dei conflitti internazionali e di gestione delle crisi; la PESD, che non comporta la creazione di un esercito europeo, si sviluppa compatibilmente con la politica e con gli assetti resi disponibili dalla NATO e comunque in maniera coordinata con essa

Irlanda, anche la polizia coprì i reati sessuali dei sacerdoti

Preti di Dublino protagonisti di abusi perpetrati tra il 1975 e il 2004 La Chiesa e la polizia irlandese hanno coperto per quasi trent'anni, dal 1975 al 2004, gli abusi sessuali perpetrati su minori da 46 sacerdoti cattolici a Dublino. E' quanto si afferma in un rapporto pubblicato ieri dal ministro della Giustizia irlandese, Dermot Ahern, secondo il quale sia la polizia (Garda Síochána) che l'establishmet cattolico irlandese avrebbero preferito "evitare gli scandali e proteggere la reputazione della Chiesa" piuttosto che assicurare alla giustizia i preti pedofili. Nel rapporto si fanno i nomi di alti dirigenti della Garda e di quattro ex arcivescovi di Dublino, John Charles McQuaid, Dermot Ryan, Kevin McNamara e il cardinale Desmond Connell, accusati di aver coperto i sacerdoti pedofili dagli anni Sessanta agli anni Ottanta del secolo scorso. In almeno un caso, la polizia avrebbe aiutato un prete accusato di molestie sessuali a fuggire dal paese. Ahern, da parte

NAPOLI: COMPAGNI AGGREDITI DA CASA POUND

DI SEGUITO IL COMUNICATO DELLA RETE ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA NAPOLETANA Si chiarisce in termini sempre più gravi quello che è successo oggi a Materdei: Una piccola piazza Navona! Questo è successo… Esattamente come quando fu aggredito il movimento dell’Onda studentesca a Roma lo scorso anno. 6-7 attivisti della rete antirazzista stavano attacchinando i manifesti delle attività della ex-schipa occupata. Manifesti già attacchinati anche nei giorni scorsi. In questa situazione hanno avuto la spiacevole sorpresa di scoprire che il gruppo neofascista Casapound domani proponeva “un’inaugurazione pubblica” al quartiere. Ma evidentemente hanno voluto “festeggiarla” subito con le loro pratiche… Dei sei-sette studenti alcuni attacchinavano e altri seguivano coi motorini per monitorare la situazione viste le aggressioni già registrate su quel territorio. Ma contavano sulla simpatia del quartiere, dopo le tante iniziative e l’empatia ricevuta con l’occupazione della ex-Schipa in cui si è quasi

Incredibile ma vero: Anagni, stop del sindaco a spettacolo di Luxuria: "Trans persone malate"

Anagni - Il sindaco dice no. Niente auditorium comunale per la presentazione dell'ultimo libro di Vladimir Luxuria. "I trans sono persone malate, il messaggio è diseducativo". Apriti cielo. Carlo Noto, sindaco Pdl di Anagni, con il suo rifiuto a "Le parole non dette" ha scatenato la polemica. L'Arcigay ha chiesto "al più presto" un incontro al sindaco di Anagni: la richiesta di utilizzare l’auditorium comunale era stata avanzata dai giovani dell’associazione La guerra di Piero. "Ci uniamo - dice Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - così, all’appello di tutti coloro che in queste ore si stanno mobilitando contro questa decisione. Si tratta, se confermata nelle modalità, di una censura davvero inaccettabile - aggiunge Marrazzo - per la quale esprimiamo la nostra solidarietà a Vladimir Luxuria e agli organizzatori di questo appuntamento culturale. È inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni arrivi a negare l’utilizzo di un

Piazza Fontana, spuntano nuove prove

«RIAPRITE le indagini su Piazza Fontana». Lo chiederanno i familiari delle vittime al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che il sette dicembre li incontrerà in prefettura in occasione del 40esimo anniversario della strage che nel dicembre del ’69 fece 17 morti e un’ottantina di feriti. Ma intanto lo ha già chiesto con formale istanza alla Procura l’avvocato Federico Sinicato, storico legale delle parti civili nei processi che delineato le responsabilità della cellula di Ordine nuovo che faceva capo a Franco Freda e Giovanni Ventura, non più processabili perché a suo tempo già assolti definitivamente sia pure per insufficienza di prove. L’obiettivo delle nuove indagini della magistratura, a 40 anni di distanza dai fatti, sarebbe quello di individuare i complici di Freda e Ventura rimasti finora sullo sfondo. E la clamorosa iniziativa presa a fine luglio dall’avvocato Sinicato, mai resa pubblica fino ad oggi, si fonda su tre nuovi spunti investigativi. Il primo è legato alla

Roma: un altro detenuto muore a Regina Coeli

Simone La Penna, un detenuto di 32 arrestato per reati legati alla droga è stato trovato morto nella sua cella per apparenti cause naturali nel reparto medico dell'istituto penitenziario Regina Coeli. A darne notizia è il garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, il quale ha chiesto che venga fatta maggiore chiarezza sull'accaduto. "Si allunga l'elenco dei morti in carcere - ha commentato il Garante - ed è giusto che, anche se sembra una morte naturale, la magistratura faccia chiarezza. In generale io credo che siano maturi i tempi per una riflessione complessiva: il carcere non è certamente il luogo più adatto per i malati gravi". La Penna, infatti, soffriva di anoressia nervosa e dagli ultimi esami del sangue era stata rivelata una mancanza di potassio.

"Amianto nell'acqua, a Bologna"

Bologna, 27 novembre 2009 - Amianto nell'acqua che scorre in alcune tubature bolognesi. La denuncia porta la firma dell’Aea, l’Associazione esposti amianto (Aea), che lunedì presenterà un esposto in Procura sull’argomento. “Il 15 settembre 2009 - scrive in un lungo comunicato Vito Totire, presidente Aea - è risultata positiva la ricerca di amianto nell’acqua prelevata a Bologna in via Gerusalemme, proprio la strada in cui abita l’ex-presidente del Consiglio dei ministri”, Romano Prodi. “E’ almeno la terza volta in pochi anni - aggiunge - nonostante la politica dei pannicelli caldi promessa da Hera". Il riscontro, viene spiegato, “è stato di una fibra per millimetro quadrato, equivalente a circa 759 fibre/litro”. Secondo l’associazione, per eliminare l’amianto non è sufficiente il sistema adottato finora dalla spa multiservizi: ricoprire le tubature. Queste, secondo Totire, vanno sostituite. “Hera deve trovare 250 milioni di euro per fare una bonifica integrale e Bologna così

Polonia: presentata una legge per mettere al bando tutti i simboli del comunismo

Chiunque li utilizza o ne è in possesso potrebbe rischiare fino a 2 anni di carcere Vent'anni fa, dopo la caduta del Muro di Berlino, decisero di buttare giù le statue di Lenin e di Marx e di seguire le democrazie occidentali. Adesso i politici polacchi hanno presentato un breve emendamento che mette al bando qualsiasi simbolo comunista dal paese dell'Est europeo. Il Senato ha infatti approvato una modifica all'articolo 256 del codice penale che dichiara illegali tutti i simboli comunisti. Chiunque li utilizza o ne è in possesso rischia fino a due anni di carcere per aver commesso il reato di «glorificazione del comunismo». Il Presidente della Repubblica Leck Kaczynski lunedì prossimo dovrebbe firmare la legge che probabilmente entrerà in vigore dal prossimo anno. A questo punto anche indossare t-shirt con l'immagine di Che Guevara o solamente canticchiare l'Internazionale nelle strade di Varsavia sarà considerato un crimine in Polonia. EMENDAMENTO – La nuova legge

Racconti dalla Linea 21 (9)

Non sempre utilizzo la linea 21 per recarmi a lavoro , o nel centro città. A volte per cambiare utilizzo altre corse, a volte mi dedico a lunghe passeggiate . Credo che mutare il percorso che ogni giorno si percorre per affrontare la giornata lavorativa e non solo sia utile per non ricadere nella solita monotonia. Ma è anche vero che ogni volta che si sale sul bus questa monotonia teoricamente dovrebbe venire meno. Ciò è dato sia dalle persone che incontri sia dagli eventi che si possono verificare. Ma è anche vero che occorre essere predisposti al c.d. momento per carpire quelle sensazioni su cui poi riflettere...i c.d. eventi che catturano la tua attenzione. Mi rendo conto sempre di più che il bus su cui viaggio è un bus popolare. Tante persone provenienti da vari paesi. ma anche da varie parti di questo Paese. Ma spesso tutte tendono ad atteggiarsi allo stesso modo, guardando il finestrino, parlando al telefono, ecc. Alla fine è l'animus vivendi che differenzia l'uno dall

La 'ndrangheta in ospedale

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Di Fabrizio Gatti espresso.it Parenti e amici dei boss controllano l'ospedale di Locri. Dopo l'assassinio di Fortugno nulla è cambiato. Così la mafia conquista il business della salute... Ha vinto l'onorata sanità. Venite a vedere cosa succede a Locri, in Calabria. Tredici medici dell'ospedale pubblico hanno legami di parentela, di amicizia o addirittura precedenti penali con i vertici della 'ndrangheta. E hanno fatto carriera: sono quasi tutti dirigenti e primari. Stesso curriculum per ventinove infermieri e tecnici ospedalieri che lavorano o hanno lavorato negli stessi reparti. E per ventitré addetti alle pulizie. E, ancora, per altri diciotto medici in servizio nel territorio. Ecco cosa sono oggi l'ospedale e la Asl di Locri. Dovevano essere il simbolo della riscossa nazionale contro la mafia. Ricordate? Si leggono ancora su Internet le promesse fatte dallo Stato e dalla Regione quando il 16 ottobre 2005 proprio in questa città viene assassinato Francesco For