C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

Immagine
    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Israele, un nuovo piano edilizio per costruire oltre 700 alloggi in Cisgiordania

Il presidente palestinese ha chiesto la sospensione del progetto prima di riavviare i negoziati di pace

Israele ha oggi reso noto un progetto edilizio che prevede la costruzione di oltre settecento alloggi nelle aree della Cisgiordania, che considera come appartenenti a Gerusalemme.
Sotto pressione statunitense, il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, aveva ordinato a novembre di congelare per dieci mesi la realizzazione di nuove costruzioni in Cisgiordania, escludendo dalla misura in oggetto le zone frontaliere situate alla periferia di Gerusalemme.
Le autorità israeliane hanno, però, lanciato un bando per la costruzione di 198 alloggi a Pisgat Zeev, di 377 abitazioni a Neve Yaakov e di 177 residenze a Har Homa. Tutte colonie situate molto vicine a Gerusalemme.
Immediate le reazioni del mondo palestinese. Un portavoce del presidente palestinese Abbas ha condannato il progetto, affermando che tutte le nuove costruzioni, realizzate nei territori occupati da Israele dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967, sono illegali.
"Il governo israeliano - ha affermato Nabil Abou Rdainah, consigliere molto vicino ad Abbas - mostra ogni giorno che passa di non essere pronto per la pace". Il presidente palestinese esige la completa sospensione delle attività di colonizzazione, prima della ripresa dei negoziati di pace.

Lo stato di Israele aveva già attirato le critiche della comunità internazionale il mese scorso, con l'approvazione di un progetto edilizio che prevedeva la realizzazione di novecento nuovi alloggi nella colonia di Gilo, alla periferia di Gerusalemme-Est, dove vivono 40.000 israeliani.
da peacereporter

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot