Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Fannulloni vincenti

I dati ufficiali non lasciano dubbi: nonostante Brunetta, le assenze nella pubblica amministrazione sono rimaste le stesse dello scorso anno

Nel derby 2008, i fannulloni battono Renato Brunetta uno a zero. I dati ufficiali appena pubblicati dalla Ragioneria generale dello Stato, dubbi non ne lasciano: le assenze nell'intera pubblica amministrazione (e non solo nella parte monitorata dal ministro) da un anno all'altro sono rimaste sostanzialmente stabili.

Con tanti saluti ai presunti effetti annuncio o effetti traino di Brunetta. Il fatto è che 51 sono i giorni in cui un impiegato medio non timbra il cartellino, e questo vale per il 2008 così come per il 2007. Sarà pur vero che, considerando solo i giorni d'assenza per malattia, cavallo di battaglia del ministro, si nota una riduzione del 12 per cento (in parte dovuta ai sei mesi d'applicazione della sua legge, in parte a una tendenza alla diminuzione che precedeva il suo intervento). Tuttavia questo tesoretto viene sciupato dall'aumento delle altre assenze (maternità, sciopero, formazione e altri motivi non precisati). Insomma, il dipendente finisce per riprendersi su un altro tavolo ciò che ha lasciato su quello della 'malattia'. E le cose quest'anno rischiano di peggiorare: proprio le assenze per malattia, secondo gli stessi dati della Funzione pubblica, tornano a crescere: più 16,7 ad agosto, più 24,2 a settembre e più 28,3 a ottobre. G. D. V.
da espresso.it

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