Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Monfalcone si divide sui bengalesi lo scontro dei lettori su Facebook

Una città che si confronta su Facebook. "Monfalcone pulita, piazza vecchia e senza bangla" e "Monfalcone pulita nei cervelli" sono le due pagine di social network contrapposte che in pochi giorni hanno raccolto un migliaio di fan ciascuna, su una popolazione residente totale di appena 28 mila anime. Su "Il Piccolo" in edicola una pagina dedicata a questo duello
Monfalcone, una città che si confronta e scontra su Facebook. "Monfalcone pulita, piazza vecchia e senza bangla" e "Monfalcone pulita nei cervelli" sono le due pagine di social network contrapposte che in pochi giorni hanno raccolto un migliaio di fan ciascuna, su una popolazione residente totale di appena 28 mila anime. Sulla prima pagina, quella del "no" ai bengalesi, trovano spazio le posizioni più intransigenti e leghiste contro l'"invasione" di stranieri; sulla seconda si sono scatenati i fautori della tolleranza e della critica nei confronti di posizioni di stampo razzista, tra l'altro del tutto trasversali rispetto all'appartenenza sociale e partitica.

Domani Il Piccolo in edicola dedicherà una pagina a questo duello. Monfalcone, celebre per i cantieri navali, città governata da tempo immemore da giunte di centrosinistra, ha una popolazione ufficiale di poco meno di 28mila abitanti, ma reale di circa 35mila, considerando le famiglie di lavoratori dell'appalto Fincantieri. Gli stranieri sono circa 4000, il 15%. Di questi, quelli provenienti dal Bangladesh sono 1400, il 5% del totale. Una presenza, questa, che risulta molto evidente soprattutto nella zona del centro, dove la comunità asiatica si è insediata. La convivenza tra autoctoni e "bangla" è diventata difficile, non fosse altro che per la differenza di stili di vita. C'è ora davvero il rischio di una deriva di stampo razzista? (30 novembre 2009)
repubblica.it

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