Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Nave dei veleni: teschi umani sul relitto


Dietro un oblò della nave gli inquirenti che hanno analizzato il filmato del relitto, hanno notato la presenza di resti umani, precisamente di teschi.
Si tinge di orrore la vicenda di Cetraro si tinge di orrore.
Le telecamere del Rov, il robot utilizzato dalla Nautilus per la ricerca della motonave, naufragata a quasi dodici miglia dalla costa cetrarese e a 483 metri di profondità, hanno rilevato taluni agghiaccianti particolari che, se confermati, potrebbero determinare una svolta nel complessiva lettura della vicenda, introducendo dei particolari del tutto inediti, ed ora si pensa alla sorte dell'equipaggio, di cui non è mai stata trovata traccia.
Il fotogramma dei teschi dunque potrebbe essere stato sarcofago non soltanto di scorie radioattive, ma anche di scomodi testimoni di un progetto delittuoso.
Ieri il presidente della Provincia, Mario Oliverio, ha incontrato il procuratore di Paola, Bruno Giordano, per assumere informazioni sulle indagini in vista del consiglio provinciale straordinario che si terrà questa mattina alla presenza dei pescatori e dell’assessore all’Ambiente, Silvio Greco.
fonte il quotidianocalabria

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