La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Guinea, sale a 87 il numero delle vittime della repressione militare

Sale a 87 morti il tragico bilancio degli scontri fra polizia e manifestanti riunitisi ieri fuori dallo stadio di Conakry, capitale della Guinea, in occasione di una manifestazione non autorizzata e organizzata dall'opposizione per protestare contro la giunta militare salita al potere con un colpo di stato il 23 dicembre 2008 e guidata dal capitano Moussa Dadis Camarà. Il bollettino, per ora ufficioso, rivela che subito dopo le proteste dei dimostranti e la carica della polizia sono stati raccolti 87 corpi all'interno e all'esterno dell'impianto sportivo. La manifestazione era stata indetta dalle forze di minoranza per contestare una sempre più probabile candidatura di Camarà alle elezioni presidenziali del prossimo gennaio. Testimoni hanno raccontato che le forze di sicurezza non hanno nemmeno accennato un'azione di contenimento pacifico. Dopo aver caricato la folla con manganelli e lanciato su di essa lacrimogeni i poliziotti hanno iniziato a sparare ad altezza d'uomo uccidendo decine di persone. Nelle ore successive il Centro ospedaliero universitario di Donka, il più importante di Conakry, ha accolto decine di feriti. "E' una macelleria - ha raccontato un medico al telefono - un massacro, ci sono decine di cadaveri". Secondo i racconti delle Ong presenti sul luogo degli scontri, è difficile avere una stima certa dei morti dal momento che i corpi dei manifestanti uccisi vengono presi dagli ospedali e nascosti dall'esercito nei campi militari e nelle caserme. Nelle ultime ore sono arrivate alcune proteste dalla comunità internazionale. Gli Stati Uniti si sono detti "profondamente preoccupati" per le violenze e hanno rivolto un appello alla giunta militare per invitarla ad offrire una prova di moderazione. Più dura la reazione della Francia che ha condannato "con la più decisa fermezza" la "violenta repressione" messa in atto dall'esercito della Guinea e ha chiesto ai militari di ribadire la loro volontà di restituire potere ai civili.
Tra le decine di arrestati vi sono anche due leader dell'opposizione: Cellou Dalein Diallo, capo dell'Unione delle forze democratiche della Guinea e candidato alle presidenziali, e Sidya Tourè, capo dell'Unione delle forze repubblicane.
da peacereporter

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