Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Vibo Valentia, sequestrate ville per dieci milioni di euro


Sono in corso alcuni sequestri preventivi da parte della Guardia di Finanza di quattro ville e relative pertinenze, edificate in difformità dei permessi di costruzione rilasciati, nelle località «Sughero» e «Bivona» di Vibo Valentia.
Le aree sarebbero soggette a rischio alluvione.
Il valore degli immobili sequestrati è di circa 10 milioni di euro.
Il provvedimento di sequestro delle strutture, alcune dotate di piscine, solarium e terrazza belvedere, è stato disposto dal Gip del tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura. L'attività fa seguito al sequestro di altri immobili effettuato dalle fiamme gialle il 17 di luglio scorso. La zona di Bivona venne interessata il 3 luglio del 2006 dall’alluvione che provocò la morte di tre persone. Gli immobili interessati dal provvedimento di sequestro sono interamente adibiti ad uso residenziale in difformità dai permessi a costruire. Per altri manufatti, invece, è stata appurata la realizzazione abusiva successivamente sanata dal rilascio di concessioni in sanatoria. Di particolare rilievo ai fini ambientali, è risultata la villa realizzata nella frazione Bivona, edificata su un’area classificata dal Piano di Assetto Idrogeologico come zona ad indice di pericolosità»R3» - ad elevato rischio d’inondazione. Nel corso delle operazioni sono stati notificati 10 avvisi di garanzia ad altrettante persone fisiche a vario titolo coinvolte nelle indagini nelle loro qualità di proprietari, progettisti e direttori dei lavori, per i reati previsti in materia di abusivismo edilizio.
LE DICHIARAZIONI DEL PROCURATORE
«Si tratta – ha detto Mario Spagnuolo – di un primo significativo riscontro giurisdizionale alle attività svolte dalla Procura con la conferma del provvedimento di urgenza del 17 luglio scorso e l’emissione di ulteriori provvedimenti. L’impegno dell’ Ufficio prosegue perchè le attività non sono ancora concluse e perchè il lavoro è funzionale alla ricostruzione di una complessa e lunga serie di irregolarità nella gestione del territorio che hanno compromesso equilibri ambientali con gravi pericoli per la pubblica incolumità».
da: http://ilquotidianodellacalabria.ilsole24ore.com/

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot